L’Associazione di categoria punta su un maggior numero di eventi esteri per esportare il “made in Italy” nei videogiochi nel resto del mondo
AESVI
Le associazioni di tutto il mondo si sono accordate per disciplinare un settore che soltanto in Italia ha 1,2 milioni di fan
L’industria dei videogiochi è in continua espansione ma ancora c’è molta strada. Ecco quattro linee di intervento per migliorare lo sviluppo di un settore molto interessante ai fini delle opportunità lavorative.
Thalita Malagò (AESVI): “Non tutte le realtà italiane che fanno videogiochi possono permettersi trasferte all’estero: la nostra idea è allora portare qui editori stranieri, come per esempio Bandai Namco, EA e Koch Media”
L’iniziativa nasce nell’ambito della campagna “Be Aware Be Digital” promossa dalla Sicurezza Nazionale, volta a sensibilizzare gli studenti italiani all’uso corretto e consapevole di Internet, dei social media e delle nuove tecnologie
Oltre 20 titoli e 14 aziende tricolore protagonisti dello Stand Italia all’interno del più importante appuntamento europeo per gli appassionati di videogames
L’attività sdoganata da qualsiasi tabù. Globalmente il mercato vale 92 miliardi di dollari, in Italia 1,5 miliardi
Giorgio Catania a StartupItalia!: «Ci tenevo a uscire prima del film diretto da Steven Spielberg perché in realtà l’ho iniziato a scrivere ormai 10 anni fa»
Raffaele Galante, Amministratore Delegato del Gruppo a StartupItalia!: “Quello italiano è un mercato ad altissimo potenziale in cui crediamo a tal punto da avere aperto la Digital Bros Game Academy per la formazione delle figure professionali richieste dall’industria del gaming”
Il numero 1 dell’Associazione Editori e Sviluppatori Italiani a StartupItalia!: “L’ostacolo maggiore è la mancanza di finanziamenti, ma il legislatore ha iniziato ad aiutare il settore. Chi vuole fare videogames resti coi piedi per terra”