Gli studentati di nuova generazione non sono più semplici foresterie ma si rivelano attenti al benessere psicofisico dei residenti per costituire una nuova idea di comunità basata sulla condivisione delle idee. L’esempio di aparto
Il mondo dell’housing universitario è definitivamente cambiato. In quella che è ormai un’esigenza sempre più sentita e urgente, soprattutto nei grandi centri metropolitani che richiamano ogni anno migliaia di fuorisede, anche in Italia stanno emergendo realtà che ricordano più i grandi campus stranieri e sempre meno il vecchio e un po’ mesto studentato di una volta, dal quale spesso era forte il desiderio di allontanarsi il prima possibile.
Le nuove residenze studentesche si pongono come luoghi multiculturali dove fare un’esperienza a 360 gradi. Alla base di questi concept innovativi c’è il tentativo di stimolare, tra gli studenti ospiti, un’idea di condivisione, fondamentale soprattutto in un periodo storico in cui, almeno secondo quanto è emerso dall’ultimo rapporto del Censis 2023, gli italiani vengono definiti «sonnambuli e individualisti» e quindi fragili, impauriti e impotenti di fronte a dinamiche strutturali che non riescono più a decifrare. Una buona pratica per contrastare questa situazione potrebbe proprio essere puntare sul concetto di «comunità» all’interno della quale condividere e sviluppare nuove idee e dove trasformare la diversità in risorse per la crescita collettiva.
Residenze innovative e inclusive
Tra le realtà che spiccano in questo settore per avere ottenuto più volte il premio come «Miglior Residenza Universitaria», c’è aparto, brand del Gruppo Hines dedicato alla gestione delle residenze universitarie al momento presente in quattro nazioni europee: Italia, con le due strutture milanesi Giovenale e Ripamonti, entrambe nei pressi delle università più prestigiose della città più all’avanguardia e innovativa del nostro Paese, Irlanda, Regno Unito e Spagna.
Il format di aparto pone al proprio centro il concetto di «community» di studenti, una filosofia che si pone in netta controtendenza a una caratteristica peculiare del nostro Paese, per cui storicamente gli italiani sono riusciti solo in parte a concepire il passaggio dall’interesse meramente individualistico a quello verso un bene comune, e all’adesione a un’idea di Stato da considerare come la propria casa a patto, però, di imparare a condividere i vantaggi con gli altri individui del gruppo.
I servizi per la community
A questa comunità di giovani e promettenti talenti, aparto dedica un’offerta completa e articolata. Agli alloggi, disponibili per periodi brevi, ma anche lunghi, aparto affianca un’ampia gamma di servizi inclusi all’interno del pacchetto e da usufruire all’interno dei campus che, di fatto, diventano delle vere e proprie cittadelle. Tra questi, oltre a ricchi calendari di attività destinate non solo a sviluppare nuove competenze, ma anche a facilitare lo scambio e l’incontro tra culture differenti, è prevista la presenza di aree dedicate allo studio, individuale o collettivo, ma anche di luoghi pensati per lo svago e destinati a favorire il benessere psicofisico dei residenti, come la game area, il cinema, la palestra e la sala yoga. A questi benefit si aggiunge la presenza di uno staff competente, giovane e dinamico, pronto a facilitare lo scambio e il rispetto reciproco, anche grazie a una speciale formazione psicologica che permette al team di fornire, in caso di necessità, anche un primo supporto ai residenti che lo richiedessero.
Il mondo di aparto si configura, quindi, sia come una comunità protetta, dove il benessere dei residenti è tenuto in massima considerazione (dai metodi di pulizia a quelli della sicurezza), ma al tempo stesso aperta e attenta al futuro dei giovani, al loro sviluppo psicofisico e relazionale.
Una risposta collettiva al pessimismo
In sostanza, aparto, mettendo insieme dei ragazzi che, in spazi comuni e in presenza, possono liberamente confrontarsi, si pone come una risposta collettiva al pessimismo dei «rassegnati» convinti che il nostro sia «un Paese irrimediabilmente in declino» e che, sempre secondo il rapporto del Censis, tra i giovani sono la stragrande maggioranza (l’84,1%), ma anche alle bolle conversazionali di chi resta imprigionato nei social media.
Ed è proprio per la visione avanguardista e per gli alti standard qualitativi che le strutture di aparto hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui quello già citato come «Miglior Residenza Universitaria», ma anche alle singole residenze, come il «Best Customer Service» nel 2021, il «Global Student Living Award» o il premio per il «Best Student Housing Design» per la sede di Milan Giovenale.