Come diffondere la valuta digitale in maniera rapida e sicura? Ispirato dal reddito di base universale, il progetto è supportato da grandi investitori e punta sull’offrire soldi per avere i dati biometrici e lanciare un modello inedito
La scansione dell’iride in cambio di criptovaluta. Follia? Forse, anche se con decine di migliaia di persone ad aver già accettato l’idea, forse, il progetto non è così strampalato come possa apparire al primo impatto. Se ci si aggiunge che il piano è opera di Sam Altman, Ceo di OpenAI ed ex presidente di Y Combinator, e Alex Blania, le azioni guadagnano quota, tanto che al momento ci sono circa 25 milioni di dollari nelle casse dell’impresa in erba, che alla voce investitori conta su Andreessen Horowitz, leader del finanziamento, con la partecipazione di Coinbase, Reid Hoffman, Day One Ventures, Multicoin, Sam Bankman-Fried di FTX e Jesse Walden di Variant.
Uguali opportunità per tutti
Tanti pezzi grossi per un traguardo di portata enorme, perché l’obiettivo è diffondere su ampia scala la critpovaluta, fino a trasformarla nell’elemento in grado di “aumentare l’empowerment individuale e l’uguaglianza di opportunità su scala globale“. Sembra filosofia più che una missione aziendale, anche se leggendo il programma di intenti della coppia (quasi) tutto pare filare liscio. Il punto è portare nelle mani del maggior numero possibile di persone Worldcoin, la moneta virtuale su cui poggia il progetto che mira a riunire la massa per “distribuire la proprietà e lasciare il controllo delle reti agli utenti invece che a una singola entità che si erge sopra di loro“.
La biometria è l’unica soluzione per il progetto Worldcoin
Con l’attuale percentuale della popolazione mondiale toccato dal fenomeno criptovalute inferiore al 3%, il primo, obbligatorio, passo è ampliare questa cifra e per farlo in maniera rapida (che equivale comunque a vari anni, nell’ipotesi più positiva) l’idea è di ‘regalare’ una certa quantità di Worldcoin, valuta digitale basata su Ethereum, a patto di avere la certezza che ogni persona sia in grado di dimostrare di essere umana, e non un bot. Si tratta, quindi, di dover appurare la propria unicità e la soluzione più efficace per riuscirci, secondo Altman e Blania, è la biometria.
Il dispositivo che cattura scansiona l’iride
Così il team di Worldcoin ha sviluppato Orb, dispositivo che cattura l’immagine dell’iride, convertendola in un codice univoco per evitare di memorizzare e caricare le immagini, così da aggirare potenziali problematiche legate alla privacy. La stringa numerica sarà al contempo pure la chiave di accesso per accedere al proprio (e unico, perché non c’è spazio per prestanomi e pseudonimi) portafoglio digitale, nonché l’elemento con cui concludere transazioni, senza dover diffondere altri dati personali. Sull’innovatività del sistema non si discute, su alcuni passaggi invece bisognerebbe approfondire il discorso, tenendo a mente le norme in vigore. Non a caso Worldcoin guarda al mercato americano ma anche fuori, con i primi test effettuati in Sud America, Europa, Asia e Africa. “Potrebbe accadere che il lancio venga posticipato negli Stati Uniti finché non avremo chiaro il quadro normativo”, ha specificato Blania.
Un sistema inedito e incerto
Quanto ai tempi, i primi utilizzi di Orb, dispositivo da 2,5 kg e con un diametro di 20 centimetri, caratterizzato dalla forma di bulbo oculare, parlano di 700 utenti testati a settimana, con 30 unità attualmente in uso dal team, che punta a spedire migliaia di Orb al mese nel corso del prossimo anno. Alcune testate a stelle e strisce hanno parlato di circa 100.000 persone pronte ad accettare la proposta criptovaluta in cambio della scansione dell’iride, mentre nella nota che annuncia il via alle operazioni la stessa Worldcoin cita il proposito di raggiungere con la sua rete di criptovalute di proprietà comune 1 miliardo di utenti. Aggiungendo, però, che “nulla di simile è stato mai fatto finora, e il risultato è incerto”. Per quel che riguarda il valore della criptovaluta, dipenderà dalla sua scarsità, senza tralasciare il peso del successo del progetto su scala globale.
Garantire una distribuzione equa della loro moneta virtuale è l’intenzione, che concettualmente potrebbe ricordare l’idea del reddito universale: “Il nostro piano è iniziato discutendo di un reddito di base per ogni individuo e alla fine si rivelerà qualcosa di importante e con forte impatto sulla collettività”, ha aggiunto Blania. Il co-fondatore non lo dice, ma è evidente come il risultato di una simile operazione genererebbe il più grande database di dati biometrici, anche se l’elenco finale dovrebbe contenere una serie di codici numerici invece che immagini dell’iride, nonché un modello inedito di un sistema di cripto basato sull’identificazione dell’iride.