Nessuna come lei. Una famiglia di persone vincenti, celebrata anche nel film con Will Smith. Dal 2017 l’impegno nel settore startup, dove investe su quei team che hanno meno opportunità degli altri. Buon viaggio nella nuova puntata di “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune”
Arrivare prima di altri e fare la differenza. In fondo è questa la ricetta vincente di quegli innovatori che battono sentieri inesplorati per spingersi oltre, realizzando vere e proprio Vite Straordinarie. Certo, ci vogliono competenze specifiche, visione allargata, dedizione estrema, coraggio da vendere e una squadra che poi riesca a tirare la volata. Ma le storie che state per leggere e ascoltare su StartupItalia in questo mese di agosto racchiudono tutto questo e molto di più. Parte la rubrica estiva “Vite Straordinarie – Ritratti fuori dal comune” con le storie di Brian Chesky, Serena Williams, Daniel Ek, Elon Musk, Paul Graham, Sam Altman, Licypriya Kangujam, Maya Gabeira, Samantha Cristoforetti, Masih Alinejad, Jeff Bezos, Malala Yousafzai. Dal 7 agosto ogni lunedì, mercoledì e venerdì come cover story un longform scritto dalla redazione centrale di StartupItalia e con le firme di Alessandro Di Stefano, Chiara Buratti, Gabriella Rocco e Carlo Terzano. Ogni ritratto è accompagnato dalle illustrazioni di Giulio Pompei. E poi c’è un podcast da ascoltare con la voce del direttore editoriale Giampaolo Colletti. Leggi qui sotto la nuova puntata o ascoltala su Spotify. Per saperne di più leggi il pezzo di lancio.
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«Il mercato ignora le donne sopra i 40 anni. In Serena Ventures diamo potere alle donne di qualsiasi età». Recita così uno dei tantissimi tweet che Serena Williams, 41 anni, ha pubblicato per spiegare il proprio ruolo nell’ecosistema VC. Vincitrice nel tennis di 73 titoli di cui 23 nel circuito più prestigioso del Grande Slam, l’ex atleta è da diversi anni attiva anche nel mondo startup, dove ha scelto di investire soprattutto in aziende fondate da donne. La sua storia parla di emancipazione, di diritti per gli afroamericani. E sappiamo quanto l’ecosistema startup a livello globale debba colmare enormi gap: la percentuale di donne nei fondi di Venture Capital è decisamente minoritaria. E la situazione non migliora se si guarda alle aziende: nel 2022 le startup con team di sole donne hanno raccolto appena l’1,9% dei fondi allocati negli USA. Parliamo di 4,5 miliardi di dollari su un totale di 238,3 miliardi.
Per conoscere la storia di Serena e della famiglia Williams ci sono tanti modi. Uno di questi è guardare il film Una famiglia vincente diretto da Reinaldo Marcus Green e uscito nel 2021. Will Smith è Richard Williams, il padre che ha allevato e cresciuto una famiglia di talenti. Venus e Serena Williams hanno scritto pagine indelebili nella storia del tennis: quanti sono gli sport in cui due sorelle si sono confrontate in 31 finali? «Non sarei stata Serena senza Venus», ha detto pochi minuti dopo aver concluso la sua carriera agli US Open del 2022. Nata a Saginaw, nel Michigan, si è spostata molto presto con la famiglia a Compton, in California, in anni molto difficili per quella comunità. Si trattava di una delle realtà con i più alti tassi di criminalità d’America. Come per tanti altri campioni, Serena ha mostrato fin da subito le proprie capacità sul campo, spinta insieme alla sorella da un padre che ricorda per certi versi quello di un altro campione del tennis, Andre Agassi (vi suggeriamo di leggere il libro Open).
Fuori dal campo
Ma non è questo il momento per ricordare i traguardi straordinari toccati dalla tennista più vincente di tutti i tempi. La sua storia ci insegna che il talento trova sempre nuove strade. Archiviata la carriera nel tennis, Serena Williams ha deciso di concentrarsi ancora di più su Serena Ventures, fondo di VC lanciato nel 2017, quando ancora colpiva palline a oltre 100 km/h. «La ragione per cui l’ho fatto è perché l’ecosistema del Venture Capital aveva davvero bisogno di un player inclusivo», ha dichiarato in un’intervista. Come personaggio del mondo dello sport Williams non è la sola ad essersi spesa per uno scopo. Per lei è dare l’opportunità a imprenditrici e in generale a persone appartenenti alle minoranze di avere una chance e di confrontarsi col mercato.
E c’è un pezzo che è diventato virale, un articolo pubblicato sul sito della CNN e che declina la sua esposizione frontale rispetto ad uno dei distretti più innovativi al mondo, e anche uno dei meno inclusivi. «La Silicon Valley si sbaglia sulle imprenditrici nere: è ora di giocare tutti sullo stesso campo», afferma Serena Williams, protetta dal padre e dalla famiglia dai pericoli e dai rischi di una realtà come Compton. Una città tra le più problematica per tassi di criminalità. Centinaia le persone uccise negli ultimi decenni. Nel 2003 la tragedia ha colpito anche il loro nucleo: Yetunde Price, sorellastra delle campionesse e nata da una precedente relazione della madre Oracene, è stata uccisa da un colpo di proiettile, scuotendo la famiglia divenuta nel frattempo tra le più note nel mondo del tennis. Nel corso della sua carriera Serena Williams si è anche esposta sui temi della salute mentale e della depressione post partum, anticipando riflessioni che oggi avanzano nello sport.
Serena Williams e le startup
Serena Ventures ha investito in numerose startup nel corso degli anni. SoLo Funds ha ricevuto un finanziamento per continuare a sviluppare una piattaforma di finanza personale utilizzata soprattutto dalla popolazione afroamericana (oltre 1 milione di utenti). Ha poi investito in Karat, un sito che permette di fare colloqui online e il cui scopo è ampliare ad esempio la diversity all’interno del panorama tech. Serena Williams è anche membro del board di Sorare, quella scaleup francese specializzata in NFT e blockchain (qui trovate la nostra intervista al Ceo Nicolas Julia). Sul suo profilo X.com (l’ex Twitter), la venture capitalist posta ogni giorno riflessioni, condividendo momenti della propria vita privata ma anche gli speech in giro per il mondo. In un momento in cui il modello della Silicon Valley viene messo in discussione – il motto è sempre stato “move fast and break things” – la proposta di VC come il suo sposta l’attenzione su metriche come la composizione e la diversity del team, le sfide di inclusione e accessibilità che vuole traguardare. Non è beneficienza: le startup possono fallire e in genere lo fanno. Ma una frase di Serena Williams ripresa dal tennis è istruttiva anche per chi si butta nel campo dell’imprenditoria. «Credo che un campione non si possa definire dalle vittorie, ma da come riesce a riprendersi dalle sconfitte, quando cade».