La startup fintech fondata da Matteo Masserdotti e Pedro Salvi in soli 5 mesi dal lancio del prodotto ha raggiunto un valore del portafoglio totale di 9 milioni di euro, con application da 8 diversi Paesi, e assunto 16 nuove figure in organico
La parola d’ordine è Growth, lo strumento è il Revenue Based Financing, uno tra i principali fintech trend del 2022. Nel mezzo c’è Viceversa, startup fondata da Matteo Masserdotti e Pedro Salvi, che in soli cinque mesi dal lancio del prodotto ha raggiunto un valore del portafoglio totale di 9 milioni di euro, con application da 8 diversi Paesi, e assunto 16 nuovi dipendenti con esperienze in aziende globali. Ma non è tutto, perché le aziende coinvolte hanno registrato una crescita media annualizzata del 216% dopo l’investimento ricevuto.
“Il Revenue Based Financing è un settore ancora molto giovane, ma in forte espansione, che presenta un potenziale incredibile per risolvere molti problemi che aziende e investitori devono affrontare” spiega Matteo Masserdotti, Founder & Ceo di Viceversa.
Una crescita organica che dimostra ampiamente come investire nella digital transformation delle aziende italiane non sia più una scommessa. Un recente studio Istat rivela infatti come nel 2021 il 60,3% delle PMI abbia raggiunto un livello base di digitalizzazione, dato positivo se confrontato con il 56% che corrisponde alla media dei 27 paesi dell’Unione europea.
Il modello innovativo di Revenue Based Financing
In questo contesto, Viceversa si è posta l’obiettivo di generare un impatto concreto e sostenibile sulla crescita delle aziende digitali, espandendosi dall’e-commerce ai marketplace. Per perseguire questa missione ha portato in Italia una nuova modalità di investimento chiamata Revenue Based Financing, già utilizzata in vari Paesi europei ed extraeuropei per i benefici che offre alle aziende digitali.
La startup si rivolge a un’ampia varietà di business online: marketplace, e-commerce B2C e D2C, servizi in abbonamento, sono alcune delle realtà più idonee su cui investire fornendo una forma di finanziamento ibrido, a metà strada tra debt ed equity, caratterizzato da un piano di restituzione dei fondi tramite la condivisione di una percentuale delle entrate lorde dell’azienda finanziata. Le startup digitali ricevono nuova liquidità per alimentare le proprie attività di digital marketing, potendo così investire nuovi capitali utili a sostenere la crescita del fatturato.
“Siamo molto soddisfatti del nostro percorso di crescita che, in soli 5 mesi, ci ha permesso di ottenere risultati ottimali e di prepararci alla transizione in una Growth Platform completa. Grazie al nostro supporto le aziende sono cresciute mediamente del 216% dopo l’investimento iniziale, apprezzando il modello data driven, semplice, veloce e facilmente accessibile”. Continua il founder Matteo Masserdotti.
Il round di novembre e gli obiettivi futuri
Ricordiamo che a inizio novembre 2021 Viceversa ha chiuso un round da 23 milioni di euro proprio per sviluppare il suo modello di Revenue Based Financing (anche) in Italia. Tra gli investitori che hanno dato fiducia al progetto Viceversa: Fasanara Capital Limited, hedge fund inglese specializzato nella gestione del credito alternativo, Digital Magics, acceleratore e investitore di startup che fa parte di Viceversa dall’inizio, Fabrick, realtà del gruppo Banca Sella che opera anche a livello internazionale per promuovere l’Open Finance Roberto Ferrari, ex Managing Director di CheBanca! ed Enrico Pandian, CEO di Startup Gym.
Tra gli obiettivi futuri di Viceversa l’espansione in paesi limitrofi europei e lo sviluppo di strumenti di data science che supportino la crescita delle aziende e le aiutino a definire al meglio la loro strategia, con un occhio di riguardo ai settori principali del Made in Italy.