Nuova tappa del tour alla scoperta di startup, spinoff, incubatori e centri di innovazione. Antenucci (Regione Umbria): “La sfida è far comprendere alle Pmi umbre che l’innovazione non è qualcosa di esclusivo per le grandi imprese”
Il viaggio tra le startup del nostro Paese è arrivato nel cuore verde d’Italia: l’Umbria. Terra di santi, letterati, artisti ma anche innovatori, con le sue 237 startup, la regione si colloca al sesto posto in Italia per numero di startup ogni 100mila abitanti. 160 operano nella provincia di Perugia e 77 in quella di Terni.
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I numeri e le strategie
Dall’agritech, foodtech, petfood (16,7% delle startup) all’automotive (5%), passando per il clean tech (21,2%), la robotica (9,8%), il wellness (2,4%), il digital marketplace (23,6%), l’arredo (9%), l’aerospaziale (3,3%) e il biomedicale (9%), l’Umbria sta riposizionando l’intero ecosistema dell’innovazione lungo la catena di valore, con strategie volte a favorire una maggiore integrazione delle filiere produttive.
“Al classico business plan, poco realistico per una nuova impresa, la Regione chiede alle startup delle lean canvas e, dopo aver selezionato i progetti più solidi, offre loro un supporto costante”
Per quanto riguarda la classe di fatturato, il 48,5% delle startup raggiunge i 100mila euro, il 23,4% si attesta tra 100mila e 500mila euro, il 3,3% tra 500mila e 1 milione di euro e il 2,3 % supera il milione.
Da segnalare due realtà interessanti nate all’interno del progetto regionale SMARTup: Pambuffetti Automobili (che ha realizzato la prima hyper car Made in Umbria) e BugsLife (che, sfruttando l’economia circolare già presente in natura, alleva mosche soldato per produrre pet food a base di proteine di insetti). Tra le startup più longeve che hanno varcato i confini regionali e nazionali, Agricolus (piattaforma che offre servizi per l’agricoltura di precisione) e Ubt (che ha realizzato il primo mammografo a microonde senza raggi X).
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L’ecosistema umbro allarga i suoi confini
Un ecosistema in crescita e con grandi ambizioni, quello umbro, che partendo da una fitta rete di collaborazioni tra incubatori (Mich è l’unico certificato dal Mise ma ce ne sono altri molto attivi sul territorio come DinamoLab), istituzioni (Regione Umbria e Sviluppumbria), associazioni di categoria (DIH), società d’investimento (ad esempio Meta) e Università di Perugia, punta a diventare una sandbox di innovazione.
“Si sta sperimentando un marketplace dell’innovazione digitale, un luogo dove fluidificare al massimo, anche con l’utilizzo di criptovalute, le relazioni tra inventori, advisor, maker, imprese e investitori”
Un laboratorio a cielo aperto che, dialogando e collaborando con il tessuto produttivo del territorio, vuol attrarre sturtupper e investitori, facendo delle sue dimensioni ridotte un punto di forza. Un esempio concreto di questo approccio è l’aver costituito insieme a Marche e Abruzzo, Vitality, un ecosistema dell’Italia centrale finanziato con i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che sta lavorando su sostenibilità e materiali innovativi.
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Abbiamo chiesto a Marianna Antenucci, innovation advisor dell’assessorato allo sviluppo economico delle Regione Umbria, di fare una fotografia dell’ecosistema umbro e indicarci in quale direzione sta andando.
“Ogni anno, in Umbria nascono numerose startup ma il tasso di mortalità è molto alto – dice a StartupItalia Marianna Antenucci – Un dato che, per una regione piccola è un indice importante, nonché un’occasione di sviluppo sprecata. Moltissimi ricercatori, o tecnici, con expertise ineccepibili sono fautori di invenzioni tecnicamente straordinarie, che però spesso non rispondono a un bisogno concreto, mancano di una futura clientela e per questo non superano l’orizzonte della famosa deathvalley. Nasce da questa consapevolezza, in Umbria, la volontà di selezionare le idee più promettenti e accompagnarle in un percorso con un forte orientamento alla strategia di business”.
“Ogni anno, in Umbria nascono numerose startup ma il tasso di mortalità è molto alto. Un dato che, per una regione piccola è un indice importante, nonché un’occasione di sviluppo sprecata”
“Al classico business plan, poco realistico per una nuova impresa, la Regione chiede alle startup delle lean canvas e, dopo aver selezionato i progetti più solidi, offre loro un supporto costante della durata di 12 mesi, in modo che i bulbi piantati nel vivaio dell’innovazione, possano fiorire e arricchire il territorio – racconta l’innovation advisor dell’assessorato – I settori in cui operano le startup umbre sono i più svariati: agritech, pet food, automotive, clean tech, robotica, wellness, digital marketplace, arredo, aerospaziale e biomedicina. Non ci sono specificità, ma idee promettenti”.
I punti di forza e di debolezza
“Punto di forza dell’ecosistema umbro è sicuramente la metodologia di selezione, formazione e supporto – afferma Marianna Antenucci – Sono state siglate collaborazioni tra Sviluppumbria, il centro di competenza MADE (in merito alle politiche a favore dell’innovazione digitale e 4.0) e con la fondazione Ricerca & Imprenditorialità, per tutto ciò che riguarda trasferimento tecnologico e startup”.
“La sfida è far comprendere alle Pmi umbre che l’innovazione non è qualcosa di esclusivo per le grandi imprese”
“Molte, però, sono le aree da migliorare – segnala l’esperta della Regione Umbria – Per prima cosa c’è l’aspetto culturale. L’innovazione che nasce dalle Università o dalle startup continua ad essere molto technologydriven e passare ad un approccio che si concentri principalmente sulle potenzialità di business e commerciali dell’innovazione richiede uno shift importante. Va rafforzata l’azione di disseminazione avviata. Poi c’è la battaglia dell’accompagnamento al potenziale di innovazione delle micro e piccole imprese, che costituiscono oltre l’80% del nostro tessuto imprenditoriale. La sfida è far comprendere alle Pmi umbre che l’innovazione non è qualcosa di esclusivo per le grandi imprese”.
L’Umbria punta a diventare una sandbox di innovazione
“Per il futuro, come per il presente, fondamentale sarà quindi intensificare le connessioni tra i vari attori dell’ecosistema dell’innovazione, il tessuto produttivo regionale, nazionale e internazionale – conclude Marianna Antenucci – Oltre ad una politica di filiera, l’ecosistema umbro sta sperimentando un marketplace dell’innovazione digitale, un luogo dove fluidificare al massimo, anche con l’eventuale utilizzo di criptovalute, le relazioni tra inventori, advisor, maker, imprese e investitori nazionali e internazionali. L’obiettivo è quello di far sì che l’Umbria diventi un luogo aperto, ossessionato dalla necessità di attrarre talenti, nuova impresa e anche grandi realtà che vogliano insidiarsi sul nostro territorio e creare i loro spin-out aziendali”.
Le startup dell’Umbria. Naviga la lista [in aggiornamento]
Sulla base del registro delle Imprese della Camera di Commercio e sulle segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi ultimi mesi abbiamo stilato la lista delle startup innovative più influenti nell’ecosistema umbro per mappare il nostro Viaggio in Italia. Come nella filosofia della nostra redazione, è un articolo aperto e aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci nella nostra mail [email protected]
- AeroSealtek, di Terni, idea, realizza e produce sedili per aeromobili, provvedendo a ideare, realizzare, commerciare prodotti di alta qualità per le principali compagnie aeree, operatori e costruttori di aeromobili leader a livello mondiale;
- Agricolus, di Perugia, ha sviluppato una piattaforma completa per l’agricoltura 4.0 https://www.agricolus.com/
- Agrosit, di Perugia, sviluppa prodotti e servizi avanzati per il supporto alle decisioni per compagnie assicurative più legate al territorio, riassicuratori, consorzi agricoli e allevatori;
- Alveus, di Trevi (PG), realizza vasche termali da giardino con materiali ecosostenibili e tecnologie di condition monitoring e analisi dei dati per la gestione predittiva delle anomalie;
- ATRP 2, di Perugia, si occupa di ricerca e sviluppo di test relativi alle più comuni malattie allergiche quali pollini e polveri domestiche;
- Autognity, di Orvieto (TN), progetta e realizza piattaforme mobili industriali in grado di muoversi in un ambiente chiuso o all’aperto;
- BBM, di Città di Castello (PG), sviluppa prodotti innovativi rivolti a mercati molto differenti. Il loro prodotto di punta è il sistema di cronometraggio per patente A1-A2-A pensato per la scuola guida e per la preparazione dei candidati;
- Beexlab, di Perugia, ha messo a punto Albicchiere, la smart wine platform, composta da smart wine bag, dispener IoT e una app;
- Bemax, di Terni, stampa E-bike in 3D in materiale bio, con un telaio realizzato con la tecnologia 3D printing FDM (Fuse depositation of Material), utilizzando filo di polimeri di PLA biodegradabili, riciclati e riciclabili;
- BPE cioccolato, di Perugia, produce cioccolato in praline e barrette, caramelle e confetture, tramite un processo di lavorazione innovativo e brevettato;
- BugsLife, di Bevagna (PG), produce mangimi proteici destinati al petfood a base di larve di mosca soldato allevate su substrati organici;
- Beamide, di Perugia, ha realizzato il software MRADSIM con interfaccia grafica user-friendly che permetta di simulare gli effetti di radiazioni su dispostivi elettronici ed elettromeccanici anche ad un utente non esperto di programmazione;
- Cavitek, di Dualdo Tadino (PG), si occupa della ingegnerizzazione, produzione e distribuzione di impianti per la produzione di bevande alimentari con l’utilizzo del sistema della cavitazione idrodinamica controllata;
- Codrive, di Terni, ha brevettato un navigatore satellitare che, oltre a visualizzare indicazioni di percorso, fornisce anche informazioni in tempo reale sul tipo di tratto stradale che si sta per affrontare e suggerimenti di guida;
- D. a. Share, di Orvieto (TN), ha realizzato I Care, la piattaforma per la prevenzione della endometriosi;
- EchoLab, di Stroncone (TR), ha realizzato un eco compattatore RVM (Reverse Vending Machine) in grado di selezionare i diversi tipi di plastica, tracciare il ciclo di vita della plastica tramite blockchain e premiate i cittadini tramite coupon e utility token;
- Ecosisma, di Collazzone (PG), opera nel settore dell’efficienza energetica e nell’edilizia;
- Exploreat, di Bettona (PG), seleziona esperienze e crea stimoli e curiosità verso luoghi che raccontano la tradizione enogastronomica italiana, attraverso itinerari virtuosi e multisensoriali che uniscono: cultura, accoglienza, arte, benessere, attività all’aria aperta ed eventi legati al mondo del food;
- Fattore Umbro, di Terni, commercializza prodotti agro-alimentari, in packaging bio sostenibili, legati a un sistema di tracciabilità del prodotto leggibile con la così detta etichetta parlante;
- GemategItalia, di Perugia, ha realizzato un sistema di raffreddamento attivo per server di datacenter, basato su tecnologia termoelettrica brevettata, abbinato a SW adattivo/predittivo per saving energetico e sostenibilità;
- Greengredients, di Terni, ricerca e sviluppa sostanze funzionali ad alte prestazioni derivate da fonti rinnovabili per i settori beauty, pharma e nutraceutico;
- Gruppo odontoiatrico Pergolesi, di Foligno (PG), è attiva nella ricerca, studio, progettazione, realizzazione, sviluppo e manutenzione di modelli e sistemi gestionali del settore sanitario odontoiatrico;
- H9, di Perugia, ha ideato una piattaforma digitale dedicata alle imprese, finalizzata alla completa gestione della forza lavoro;
- Hopen Up, di Perugia, ha creato un healthcare network dinamico, una soluzione integrata per la condivisione di pratiche riabilitative e per il coordinamento di progetti di ricerca sui Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) tra più strutture riabilitative;
- Horus Technologies, di Terni, ha realizzato un apparato di test automatico per disturbatori RF (Jammer Field Test Equipment);
- Innovalista, di Foligno (PG), è una piattaforma digitale dedicata alle imprese per lo sviluppo, la progettazione, la realizzazione e la commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico;
- Mecs, di Terni, è la piattaforma digitale per la gestione di servizi di internazionalizzazione per imprese interessate al mercato del Medio Oriente che usa la tecnologia blockchain;
- Nextegy, di Perugia, progetta e realizza sistemi di sicurezza informatica ad hoc, investendo in ricerca e sviluppo per la produzione di sistemi di detection e mitigation degli attacchi informatici utilizzando algoritmi di machine;
- Nudge, di Perugia, ha sviluppato un software altamente tecnologico che in modo semplice e personalizzato guida l’utente in una corretta pianificazione e gestione economico-finanziaria dell’azienda;
- Pambuffetti automibili, di Trevi (PG), ha realizzato il primo hypercar Made in Umbria;
- ParkingMyCar, di Città di Castello (PG), ha realizzato una piattaforma che offre servizi di accesso, controllo del tempo di sosta e pagamento in mobilità per posteggi auto in zone ad alta frequenza di traffico;
- Regusto, di Perugia, propone soluzioni concrete per prevenire e ridurre lo spreco alimentare. Ha lanciato una piattaforma per la gestione delle donazioni basata su un modello di sharing for charity innovativo che sfrutta la tecnologia blockchain per garantire trasparenza e tracciabilità nella gestione dei flussi di denaro e merci;
- Rostino, di Todi (PG), ha realizzato un per la tostatura di piccole quantità di caffè, destinato alle caffetterie che vogliano differenziarsi proponendosi ai propri clienti come artigiani nella caffetteria;
- Sensory Lab, di Deruta (PG), realizza elementi architettonici nel settore dell’interior design dotati di particolari tecnologie in grado di coinvolgere l’utente, immergendolo in un contesto esperienziale, attraverso la stimolazione delle percezioni sensoriali;
- Toclinics, di Perugia, è OpenRepository di modelli unici e OpenPlatform di dati e reporting per la sperimentazione preclinica;
- Tradoo, di Corciano (PG), è una piattaforma multi-sided in ambiente Cloud per la traduzione di testi, che integra moduli di Machine Learning, Artificial Intelligence e Blockchain;
- Solerzia, di Foligno (PG), offre ai mercati smart city e green energy soluzioni innovative e multifunzione;
- Sunco, di Perugia, progetta e realizza edifici smart e green;
- Tectra, Spello (PG), realizza sistemi di interconessione e scambio dati tra macchinari e il sistema informatico e logistico dell’azienda;
- UBT, di Assisi (PG), che ha realizzato il primo mammografo a microonde senza raggi X;
- Una casa di vetro, di Terni, si occupa di ricerca avanzata sulle energie rinnovabili, e in particolar modo sulle comunità energetiche e sul trasferimento tecnologico;
- X3up, di Terni, ha realizzato una piattaforma dove l’utente interagisce con il sistema utilizzando il linguaggio naturale;
- Xepics, di Perugia, è un centro di eccellenza per la produzione di componenti meccanici di alta precisione per il settore industriale ed automotive.