L’unicorno israeliano Vayyar Imaging ha annunciato l’avvio di dozzine di licenziamenti secondo quanto si legge su Ctech. La società al momento dà lavoro a circa 200 persone e finora ha raccolto 300 milioni di dollari in vari round, l’ultimo dei quali nel 2022 (108 milioni con valutazione da 1,5 miliardi). Lanciata nel 2011, l’azienda ha tra i suoi founder Raviv Melamed, ex di Intel, una delle società più presenti in Israele con le sue fabbriche di chip (anche se la situazione non è delle migliori ultimamente per la tech company americana).
Cosa fa Vayyar
Vayyar sviluppa una tecnologia radar che utilizza sensori per rilevare, monitorare e tracciare persone e oggetti in vari settori. Fondata inizialmente per diagnosticare precocemente il cancro al seno, ha esteso la propria piattaforma di imaging 4D a vari ambiti, tra cui automotive, assistenza agli anziani, sicurezza pubblica, edilizia intelligente e vendita al dettaglio. I sensori rilevano segnali vitali, come il battito cardiaco e la respirazione, monitorano movimenti e creano immagini ad alta risoluzione per migliorare la sicurezza e l’efficienza operativa.
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La società definisce la propria tecnologia come radar-on-chip. I licenziamenti sono stati motivati per ridurre il cash burn rate. In prospettiva punterà a concentrarsi soltanto su due settori: automotive e smart home. Ad aprile scorso sono stati pubblicati dati sull’ecosistema israeliano, soprattutto in merito all’impatto post 7 ottobre 2023: sono stati raccolti oltre 3,1 miliardi di dollari in 220 round di finanziamento, con una media di 19 milioni di dollari per round. Il settore si è mostrato resiliente e capace di attirare ancora capitali.