«La dipendenza dai videogiochi, che uno non capisce più niente. Torna a casa e deve mettersi davanti al computer o al televisore e giocare, giocare. Pensate, ci sono videogiochi dove addirittura si impara ad ammazzare una persona, come se fosse bere un bicchiere di acqua. Parlate coi vostri genitori: no ai videogiochi violenti che stimolano l’aggressività». Nelle scorse ore il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto con queste parole all’evento “W la Salute”, rivolgendosi a una platea di giovani.
Cosa ha detto il ministro Valditara su smartphone e social
Come ha riportato l’Ansa il ministro Valditara ha parlato di tutto quello che, secondo lui, è pericoloso per la salute dei più giovani. Dai social all’alcol, passando per i videogiochi alla cattiva alimentazione, l’intervento del rappresentante del governo conferma quanto su certe tematiche resista ancora un certo paternalismo.
«Fino a 14 anni – ha detto il ministro – non si dovrebbe usare il cellulare e occorrerebbe stare molto attenti ai social, che presentano tante insidie. Dite ai genitori di non darvi il cellulare in mano, tornate a usare la penna, la carta, il libro. Ci sarà tempo per il cellulare».
Quanto vale il mercato gaming in Italia?
Da quando esistono, i critici hanno sempre dipinto i videogiochi come prodotti che stimolerebbero l’aggressività, ispirando azioni violente se non addirittura stragiste. Quel che però non emerge mai è che il settore, pure in Italia, rappresenta nel 2024 un mercato fiorente, con consumi che nel nostro Paese raggiungono i 2,3 miliardi di euro secondo i dati di IIDEA presentati a StartupItalia dalla Direttrice Generale Thalita Malagò nei mesi scorsi.