Ha chiuso un round pre seed da 200mila euro
L’invecchiamento della popolazione è un tema importante. E riguarda non soltanto il futuro del paese e delle solidità delle gambe su cui inevitabilmente dovrà reggersi nei decenni a venire. A oltre due anni dallo scoppio della pandemia, le persone anziane continuano ad affrontare difficoltà quotidiane spesso in solitudine, a volte senza che le ingiustizie riescano a fare breccia neanche nell’opinione pubblica, ma perfino nei vicini di pianerottolo. La silver economy, così viene definita, si occupa di una fetta consistente della popolazione, e investe su quello che viene chiamato invecchiamento attivo. In questo ambito, dove l’internet delle cose e le tecnologie possono dare una mano, è spesso il contatto umano a fare la differenza. Uaf è il nome della startup che vi presentiamo oggi: ha appena annunciato la chiusura di un round pre seed da 200mila euro. Il suo modello di business si basa su nipoti on demand, messi a disposizione di persone che possono così trovare un amico o una amica con cui condividere storie e passare il tempo.
Cecilia Rossi, Co- Founder di Uaf- U are family insieme a Matteo Fiammetta, ci ha spiegato che a sostenere l’aumento di capitale è stato un fondo italiano, sul quale però non è stato possibile avere altre informazioni per via di accordi commerciali. Ma come funziona la piattaforma? Anzitutto l’azienda tiene a sottolineare il fatto che i giovani che vogliono mettersi a disposizione come “nipoti” on demand vengono regolarmente retribuiti. Non si tratta dunque di volontari. «Gli anziani non pagano out of pocket le ore che usufruiscono ma sono le aziende, a cui sono connessi, a pagare le loro ore», ci ha spiegato Rossi. Uaf si configura come una startup B2B che collabora direttamente non con i clienti finali – i nonni – ma con RSA, Homecare company, case farmaceutiche, welfare company e aziende di assistenza domiciliare.
Ad oggi Uaf conta su mille nipoti, che hanno fatto domanda e sono stati accolti dalla startup nella propria rete. Avviata tre mesi fa, l’attività dell’azienda ha collezionato finora 80 ore di servizio erogate. Secondo i dati forniti da Uaf, in Italia il 32% degli over 65 vive in solitudine e, altro dato allarmante, il 45% degli over 65 in questa situazione rischia di morire prima rispetto a quelli connessi socialmente. Le ragioni possono essere di vario tipo, una su tutte l’assenza di una rete famigliare che se ne possa prendere cura. Per trovare la connessione con il nipote (per elezione) Uaf sfrutta un algoritmo che trova i candidati migliori, i quali vengono poi sottoposti ai nonni. Ad oggi il servizio non è disponibile per famiglie e privati, ma l’azienda fa sapere che quella è una strada su cui intende lavorare per allargare questa community.