Adriano Marconetto, founder di BizWorld Italia, parla del programma di coaching per i giovani startupper delle scuole medie
BizWorld è un programma nato nel 1997 in California dall’intuizione del venture capitalist Tim Draper, che ha l’obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale nelle scuole. Si tratta di un corso multidisciplinare e interattivo della durata di 13 ore rivolto a giovani studenti.
Il programma è arrivato in Italia grazie all’Associazione Culturale no-profit BizWorld Italia, di Adriano Marconetto, 53 anni torinese (ma tifoso milanista, precisa), da 15 anni operante nell’ecosistema delle startup, co-fondatore in passato di Vitaminic, Electro Power Systems e, recentemente, di ProxToMe.
TUTTO E’ INIZIATO COSÍ. Marco Marinucci, fondatore dell’Associazione Mind the Bridge, è caro amico di Adriano, ed è stato la scintilla che ha fatto accendere nell’imprenditore torinese la voglia di portare il corso in Italia. Così, dopo una fase pilota in Piemonte durata un anno, Adriano ha fondato nel luglio 2013 l’Associazione Culturale non-profit BizWorld Italia. Nello stesso anno sono stati stretti degli accordi di collaborazione con la Fondazione Mind The Bridge e con il Consorzio Patti Chiari.
LA FASE PILOTA. Il progetto tester è stato realizzo nella scuola media Alvaro Modigliani di Torino, che ha coinvolto una classe di terza media. Il risultato è stato un successo superiore alle aspettative. Marconetto spiega che:
«I ragazzi hanno dimostrato grande interesse e curiosità verso i temi imprenditoriali. In pochissimo tempo hanno imparato le regole base dell’economia e il modo di fare impresa in modo sano»
COME FUNZIONA. Nei programmi di apprendimento scolastico in Italia non è previsto alcun modulo per l’insegnamento dei principi di base dell’economia e dell’imprenditorialità. Per recuperare a questa mancanza, BIZ World, cerca di ricreare in un corso di 13 ore una vera e propria simulazione imprenditoriale. La classe viene divisa in quattro gruppi che rappresentano un’impresa diversa. L’obiettivo è quello di progettare, produrre, promuove e vendere un prodotto: il braccialetto dell’amicizia. Il progetto deve essere fondato, finanziato e gestito dagli stessi studenti, piccoli imprenditori.
L’OBIETTIVO. Con queste parole Adriano spiega il vero scopo del corso: “Il programma è pensato per far lavorare i ragazzi attivamente. E’ importante che gli studenti siano coinvolti perché solo facendo si impara. Un elemento importante su cui puntiamo è la multidisciplinarietà. Ai giovani team chiediamo di applicare tutto quello che hanno imparato nelle altre materie” e continua con tono più duro: “Sono spiacevolmente colpito del fatto che la nostra scuola, ancora legata a logiche vecchie e militaresche, sia inadatta a creare dei cittadini consapevoli, con uno sguardo al domani e alla praticità dei nostri giorni”.
GLI STUDENTI. Le classi rispondono molto bene allo studio di questi temi. “Ogni volta che iniziamo il programma in una nuova classe i professori ci indicano sempre almeno un “caso disperato. E invece spesso sono i soggetti più a rischio che si applicano di più e risultano i più bravi. Questo grazie al metodo di responsabilizzazione su cui basiamo tutto il programma. La nostra soddisfazione più grande è vedere come in poco più di 13 ore, i bambini imparino il valore delle cose, la definizione del prezzo, l’importanza del lavoro.”
A confermarlo parlano i dati: prima dell’inizio del corso si effettua un pretest per capire il livello di conoscenza economica della classe. Sono tutte domande semplici, ma non scontate, come la definizione di costi e ricavi, l’origine dell’utile, o il ruolo dei venture capitalist. I risultati iniziali non sono mai sufficienti, ma alla fine del corso, viene riproposto lo stesso questionario, e le risposte dei ragazzi dimostrano i loro sorprendenti salti in avanti.
GLI INSEGNANTI. “Mi aspettavo molta più resistenza dal corpo insegnanti perché non sono tematiche di loro competenza, che gli comportano molto più lavoro senza guadagni economici. Chi lo fa è perché ci crede davvero. Sono molto sorpreso che così tanti insegnanti hanno aderito con tanto entusiasmo.
Quando un insegnante è interessato ci contatto e gli viene inviato il package didattico che spiega minuto per minuto tutto quello che deve dire e fare in classe. Questo è un metodo intuitivo e scalabile, anche perchè siamo convinti che nella vita sono le cose semplici che funzionano davvero.“
I NUMERI DI BIZWORLD. Negli Stati Uniti, BIZ World ha raggiunto cifre importanti: 10.000 insegnanti volontari e più di 450.000 studenti coinvolti. Il programma appena nato in Italia e ha coinvolto in un anno 60 classi e l’associazione punta al raddoppio già dal prossimo anno scolastico.