La scadenza della Call4ideas & Call4startup del progetto SETE è stata prorogata al 28 ottobre, offrendo così un’ulteriore opportunità a startup, scale-up, PMI, istituti di ricerca e spinoff universitari di proporre idee innovative per la tutela delle risorse idriche e il miglioramento della rete distributiva.
Il cambiamento climatico, infatti, continua a manifestarsi in modo sempre più severo e tra le risorse naturali l’acqua è senza dubbio una delle più preziose e scarse. Solo l’1% dell’acqua sulla superficie terrestre è utilizzabile dagli esseri umani e il 99% della quantità utilizzabile si trova nel sottosuolo. Il World Economic Forum, nel World Risk Report, classifica le crisi idriche tra i principali rischi globali, con alta probabilità di verificarsi.
Candidati al programma SETE, aperto fino al 28 ottobre
In risposta a queste sfide nasce il progetto SETE: 100 idee per salvare il mondo. Un progetto realizzato da StartupItalia in collaborazione con Regione Puglia, Acquedotto Pugliese (AQP) e l’Ufficio italiano per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO ITPO Italy), inserito nell’ambito delle politiche di coesione e nella strategia di #mareAsinistra volta alla valorizzazione dei talenti in Puglia, attraverso le opportunità dal Programma Regionale Puglia FESR-FSE+ 2021-2027.
L’obiettivo della Call4ideas è di selezionare le migliori idee per affrontare le sfide legate alla gestione delle risorse idriche. Un’opportunità per promuovere la sostenibilità e l’innovazione, mettendo al centro la regione Puglia come riferimento per progetti innovativi ad alto impatto ambientale.
SETE, aperto alle idee provenienti da startupper e professionisti di tutto il territorio italiano, si inserisce all’interno della strategia regionale #mareAsinistra, volta ad attrarre e valorizzare talenti da tutto il mondo, con l’obiettivo di trasformare la Puglia in un punto di riferimento internazionale per l’innovazione. Questa Call4ideas rappresenta un’occasione importante per favorire il ritorno di coloro che hanno già acquisito competenze all’estero. Grazie a SETE, la Puglia si posiziona così come un territorio ideale per lo sviluppo di business innovativi e sostenibili, rafforzando l’economia locale attraverso l’innovazione.
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La Call per salvare la filiera dell’acqua
Il progetto SETE si rivolge a startup, scale-up, PMI, istituti di ricerca, spinoff universitari e altri soggetti innovativi, invitandoli a presentare soluzioni per proteggere e migliorare la filiera estesa dell’acqua. Con il supporto di Acquedotto Pugliese, StartupItalia mira a coinvolgere l’intero ecosistema dell’innovazione nazionale.
SETE: 100 idee per salvare il mondo non è solo un invito a partecipare, ma una chiamata all’azione per chi crede nell’innovazione come strumento di cambiamento positivo. Si tratta di un’occasione preziosa per coloro che vogliono contribuire alla creazione di un futuro più sostenibile, a partire dalla risorsa più vitale: l’acqua.
Sarà possibile candidarsi alla Call4ideas fino al 28 ottobre. Entro novembre 2024 verranno presentate in un report le 100 idee selezionate, mentre le 10 migliori saranno protagoniste dell’evento finale che si terrà il 27 novembre a Bari, presso la Nuova Fiera del Levante, durante Accadueo, manifestazione internazionale dedicata ai professionisti del settore idrico organizzata da BolognaFiere Water&Energy – BFWE. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali di StartupItalia.
Tutti i numeri del settore idrico
L’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior consumo di acqua, con un prelievo annuo di 156,5 m³ per abitante, posizionandosi al terzo posto nell’Unione Europea, dopo Grecia e Irlanda. A peggiorare la situazione contribuisce l’obsolescenza delle infrastrutture: il 60% delle reti di distribuzione ha più di 30 anni e il 25% supera i 50.
Questi dati, elaborati dalla Community Valore Acqua per l’Italia e disponibili nel “Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia” realizzato da The European House Ambrosetti, confermano la necessità di interventi strutturali per migliorare l’efficienza della gestione idrica in tutta Italia.
Il valore economico della filiera idrica estesa in Italia è stimato in 367,5 miliardi di euro, pari al 19% del PIL. Questo settore coinvolge oltre 1,4 milioni di imprese agricole, 330.000 aziende manifatturiere e 10.000 imprese energetiche, generando un impatto occupazionale di oltre 150.000 posti di lavoro.
Il PNRR ha fornito risorse aggiuntive per ridurre le perdite idriche, ma la rete italiana risulta esposta a grosse inefficienze in fase di distribuzione. Dopo Bulgaria, Irlanda e Romania, l’Italia è il 4° Paese in UE-27+UK per perdite idriche percentuali, con un valore del 41,2% sul totale, distribuito nel 2021. Per migliorare la situazione, saranno necessari investimenti di circa 6 miliardi di euro l’anno fino al 2026.
Nonostante le criticità, l’Italia vanta alcuni punti di forza: la qualità dell’acqua potabile, derivante per l’85% da fonti sotterranee, e l’elevato livello di competenze tecnologiche nel settore idrico. Inoltre, il nostro Paese è leader in Europa per richieste di brevetti in tecnologie ambientali legate all’acqua e conta su un ecosistema di ricerca ambientale all’avanguardia.
La siccità è un’altra grande sfida: il nostro Paese si colloca al quinto posto in Europa per aree esposte a siccità severa o estrema, con il 13,2% del territorio interessato; percentuale ben superiore alla media europea.
Nel ciclo idrico esteso, che include tecnologie, software e infrastrutture, è stato generato un valore aggiunto di 9,3 miliardi di euro nel 2022, con una crescita media annua del 3,8%. Tuttavia, persistono criticità nella governance del settore, specialmente in regioni come Campania e Sicilia.
Infine, il ciclo idrico esteso impiega oltre 92.000 lavoratori, concentrati prevalentemente al Nord più industrializzato, generando un valore aggiunto maggiore rispetto alle regioni del Sud, dove la gestione è più frammentata.