Dal dark side camping al marketplace per vivere le attività all’aria aperta. Quest’estate 12 milioni di italiani hanno scelto di trascorrere le vacanze in alta quota, tra glamping e sport
In un Paese che sembra diviso a metà da un punto di vista climatico, con un Sud che brucia e un Nord con temperature al di sotto della media, secondo le stime dell’Osservatorio Confcommercio-Swg, nel primo trimestre del 2023 erano 12 milioni gli italiani che hanno scelto la montagna per le vacanze. E dai dati di una ricerca di Federalberghi emerge che l’8.5% degli italiani sta andando in alta quota a trascorrere le vacanze, complici anche le altissime temperature che si stanno registrando nel Mezzogiorno. Tra le mete più gettonate c’è l’arco alpino, scelto da circa 9 turisti su 10. Tra le destinazioni preferite troviamo il Trentino Alto Adige, seguito da Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto e Friuli. Questo nuovo viaggio alla scoperta del settore travel vuole approfondire quelle startup che si occupano di offrire soluzioni innovative per chi sceglie proprio la montagna per trascorrere le vacanze.
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Quanto inquina il turismo?
Secondo l’ultimo report redatto da Italy for Climate, il centro studi che promuove un percorso condiviso e concreto verso la neutralità climatica, ci troviamo in una nuova era di “anormalità climatica permanente”, che sta causando un aumento nella frequenza e nell’intensità degli eventi meteoclimatici una tempo definiti “eccezionali”, ma che ora sono diventati la norma. Sarà fondamentale ridurre le emissioni dei gas serra, abbandonando, innanzitutto, la dipendenza dalle fonti fossili tradizionali e puntando sulle energie rinnovabili, preferendo vacanze a basso impatto ambientale. E pensare che, secondo l’analisi “Steering Consumers to Greener Travel and Tourism Choices” di BCG (condotta su 19.000 consumatori di 8 Paesi), il settore Travel&Tourism è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali. E senza un cambio di direzione, saranno destinate ad aumentare del 5% annuo, arrivando a 8,4 gigatonnellate di emissioni di CO2 nel 2030.
Una passeggiata in alta quota, respirando aria pulita, resta comunque tra le scelte preferite per gli amanti della natura, sia per il ridotto impatto ambientale sia per sfuggire al caldo torrido laddove il cambiamento climatico si accusa maggiormente. Secondo gli ultimi dati diffusi da EOG (European Outdoor Group), in Europa il settore dell’outdoor nel 2021 ha segnato un incremento complessivo del 18,7% sul 2020 – +27% solo in Italia – e del 7,5% sull’era pre-covid con 986 milioni di prodotti in più immessi sul mercato (soprattutto abbigliamento e calzature). E se un tempo stare immersi nella natura significava, spesso, dover rinunciare a tante comodità, oggi nella maggioranza dei casi non è più così. Esistono, infatti, diverse soluzioni tech e all’avanguardia che permettono di trascorrere qualche giorno all’aria aperta senza doversi sacrificare.
Dark sky camping con Pitchup
Il dark sky camping è una pratica molto diffusa che consiste nell’organizzare campeggi immersi nella natura incontaminata per osservare le stelle senza l’inquinamento luminoso che spesso, soprattutto vicino alle città, impedisce di studiare il cielo in tutta la sua bellezza. Tra le startup che si occupano di organizzare esperienze di questo tipo troviamo Pitchup.com, piattaforma che si occupa di viaggi outdoor in Europa.
«Durante l’estate 2023, sempre più viaggiatori italiani hanno scelto il campeggio e il glamping per regalarsi qualche giorno di relax. Dall’inizio dell’anno ad oggi, infatti, si è registrato un aumento del 70% delle prenotazioni sulla piattaforma Pitchup.com per l’Italia rispetto allo scorso anno, con un picco previsto per l’8 agosto», racconta Daniel Yates, amministratore delegato e fondatore di Pitchup. «Tra le regioni più performanti, troviamo sul podio la Sardegna, con un +460% di prenotazioni rispetto al 2022, seguita dalla Sicilia con +278% e dalla Calabria con +247%. Nel Nord Italia, il Trentino Alto Adige con +242% e il Piemonte +156% sono i vincitori». Montagne sempre più affollate, dunque. «Con numeri così incoraggianti e una crescente sensibilità dei viaggiatori italiani per un turismo a basso impatto e a stretto contatto con la natura, la nostra intenzione è quella di sfruttare questa opportunità e consolidare la nostra presenza in un mercato che sta diventando sempre più importante».
Freedome, la startup dell’outdoor
Di esperienze outdoor si occupa anche Freedome, startup innovativa e marketplace fondata nel 2019 da Michele Mezzanzanica, Manuel Siclari e Simone Ferlisi. Freedome punta a diventare un leader nel settore. «Dietro la nascita del progetto c’è il desiderio di arricchire la vita delle persone, permettendo loro di vivere avventure memorabili. Ad oggi l’azienda è presente in tutto il territorio italiano e offre oltre 2.800 attività selezionate tra più di 800 operatori professionali; dalla fondazione, sono stati registrati oltre 100.000 partecipanti, di questi 60.000 solo nell’ultimo anno – racconta il team -. Il Sud Europa è la zona migliore al mondo per il settore turistico, con piccole aziende che lavorano per far scoprire il territorio. Noi ci mettiamo le competenze digitali e aiutiamo il pubblico a vivere un’esperienza turistica a pieno».
Il target di Freedom va dai 18 ai 50 anni, senza grandi differenze di genere. «Tra le nostre priorità c’è quella di migliorare i prodotti e investire in tecnologia, con un occhio sempre attento all’espansione internazionale. Nel 2024 faremo i primi test fuori confine per replicarli in nuove nazioni». Freedome ha recentemente chiuso un round di serie A, per una raccolta totale di 2.5 milioni di euro. «Ora puntiamo a consolidare il mercato italiano, investire nel team, che attualmente conta 27 persone, e potenziare le nostre aree di interesse».