Il progetto “EducaTI” aiuterà il Governo a realizzare gli obiettivi: coding, formazione dei docenti, infrastrutture informatiche
“Il 2014 è stato un anno molto importante ma ora abbiamo capito che avere un personal computer connesso in classe non basta più: serve arricchire il metodo di insegnamento e apprendimento, serve educare docenti e studenti all’utilizzo delle tecnologie e ad una fruizione responsabile della Rete. Il 2015 sarà l’anno strategico”. Lo sa Telecom Italia che ha deciso di impegnare oltre 60 milioni di euro nei prossimi tre anni, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per supportare lo sviluppo di un sistema scolastico d’eccellenza.
Il progetto messo in campo si chiama “EducaTI” e mira a costruire infrastrutture, a portare la Rete nelle aule e ad avvicinare i giovani ad un uso consapevole delle nuove tecnologie. Proposte concrete che aiuteranno il Governo a realizzare i propositi contenuti nel documento “La Buona Scuola”.
Telecom Italia ha tra le iniziative in atto: l’introduzione strutturale nelle scuole del coding, ovvero i concetti di base dell’informatica, per divulgare le opportunità di accesso alle professioni innovative del futuro; i “Tutor digitali”, un tour formativo dedicato a 15 mila insegnanti delle scuole primarie con l’obiettivo di far acquisire loro le competenze necessarie “per diventare dei veri e propri mentori dei nuovi strumenti formativi digitali e far conoscere al meglio le opportunità e i rischi del social network”.
Inoltre sarà messo in atto “YouTeach” , un contest per premiare il miglior studente che insegna ai docenti ad usare i social network. “Investire nell’educazione dei giovani – ha dichiarato il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi – è la priorità per lo sviluppo e la crescita di ogni Paese. Le possibilità offerte dalle tecnologie digitali sono straordinarie per i giovani d’oggi e le partnership fra pubblico e privato sono il modello vincente per raggiungere gli obiettivi dell’Italia”.
Dall’altro canto Telecom è partita dai dati reali per mettere in moto un programma sinergico, pluriennale e modellabile in base alle esigenze emergenti: i dati raccolti dal Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica nel 2013 dimostrano, infatti, che il 34% degli studenti della scuola primaria e il 25% di quelli della secondaria non ha accesso alla Rete. Solo il 4% utilizza quotidianamente Internet e appena il 44% delle aule è dotato di strumenti multimediali e connessione alla Rete.
L’educazione digitale è il modo migliore per sviluppare nuove opportunità di crescita e di occupazione, come previsto anche dal programma Europa 2020 e dalla Strategia Italiana per l’Agenda Digitale. Ma l’insegnamento del digitale è realizzabile solo attraverso la dotazione nelle scuole delle giuste infrastrutture tecnologiche e con la formazione dei docenti. Ancora una volta un’azienda del settore che si muove per evitare ad una generazione di restare fanalino di coda in Europa, di essere all’altezza dell’economia globale, di saper rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.