Tally, fintech fondata nove anni fa che aiutava i clienti a gestire le carte di credito, ha chiuso i battenti. A comunicarlo è lo stesso fondatore e CEO, Jason Brown, con un post su LinkedIn. L’azienda, con sede a San Francisco, nel corso degli anni aveva incassato 172 milioni di dollari di finanziamenti. Ma che cosa è successo?
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Perché Tally ha chiuso i battenti
«Dopo aver tentato tutte le opzioni possibili», Tally non era «in grado di garantire i fondi necessari per continuare le nostre operazioni», scrive il CEO nel post. Secondo PitchBook, Tally era stata valutata l’ultima volta a 855 milioni di dollari e contava 183 dipendenti. Inizialmente, la fintech era nata con l’idea di aiutare le persone a gestire le proprie carte di credito e a saldare debiti ad alto interesse tramite un prestito a basso tasso di interesse. Ma ad aprile, Tally ha annunciato che avrebbe chiuso la sua app per i consumatori e sarebbe passata al B2B. Allora, la società aveva dichiarato di avere un partner di lancio: una «grande società di consumo quotata in borsa con oltre 50 milioni di utenti», che sarebbe stata lanciata a luglio. Tuttavia, non ha mai dato seguito a un annuncio che nominasse la società.
I finanziamenti a Tally
Fondata nel 2015, Tally, con sede a San Francisco, nell’ottobre del 2022 aveva raccolto 80 milioni di dollari in un round di Serie D guidato da Sway Ventures. Mentre è stato Andreessen Horowitz a guidare il round di Serie C da 50 milioni di dollari nel 2019, che ha visto anche la partecipazione di grandi nomi della Silicon Valley come Kleiner Perkins, Shasta Ventures , Cowboy Ventures e Sway Ventures.