L’ultimo round lo ha chiuso a 285 milioni di euro. Una cifra che poche volte capita di leggere quando si parla di investimenti in startup, soprattutto in Europa. SumUp, fintech per i pagamenti elettronici nata nel 2012, prima del round da 285 milioni, guidato da Sixth Street Growth con la partecipazione di Bain Capital Tech Opportunities, Fin Capital e Liquidity Group, ne aveva chiuso un altro a 590 milioni di euro due anni fa. Con il nuovo aumento, la realtà innovativa globale valutata 8 miliardi di euro che adesso fornisce 4 milioni di imprese in tutto il mondo punta a consolidarsi a livello globale e a espandersi oltre i 36 mercati nei quali è già presente. Ma quali saranno i suoi prossimi step? E che cosa aspettarsi in futuro dal mondo dei pagamenti elettronici? Ne abbiamo parlato con Hermione McKee, CFO di SumUp.
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Hermione, quali sono, a lungo termine, gli obiettivi di SumUp?
La nostra missione è da sempre quella di contribuire a creare un mondo in cui chiunque possa costruire un’attività fiorente. La crescita costante che SumUp ha mostrato negli ultimi undici anni è il risultato diretto del successo dei merchant che serviamo, e non sarebbe stata possibile senza la fiducia e il grande sostegno della comunità degli investitori. Fin dalla sua fondazione, l’obiettivo primario della fintech è stato quello di fornire agli imprenditori e ai piccoli commercianti gli strumenti necessari per avviare, gestire e far crescere con facilità le proprie attività. Dalla gestione dei pagamenti in negozio e online, al monitoraggio delle finanze e alle relazioni con i clienti. Con questo nuovo finanziamento, SumUp potrà proseguire nel proprio percorso di crescita aggiungendo altri prodotti al suo ecosistema e ampliando l’offerta per un numero sempre maggiore di clienti. L’obiettivo rimane quello di creare un ambiente in cui ogni imprenditore abbia la possibilità di avviare un business fiorente, contribuendo a un cambiamento positivo e assicurando pari opportunità a tutte le tipologie di attività commerciali.
Come adopererete il grande finanziamento ottenuto dalla chiusura del round?
Siamo orgogliosi di aver ottenuto un finanziamento di 285 milioni di euro con investitori chiave per accelerare la nostra crescita, in un momento economicamente complesso come quest’anno, che ha visto un’inversione di rotta dei tassi di interesse e una decisa volatilità dei titoli tecnologici. Grazie a questo recente finanziamento, SumUp si prepara a continuare il proprio percorso di crescita, consolidando i successi ottenuti nell’ultimo anno in tutti i mercati in cui opera. I fondi raccolti consentiranno l’espansione dell’ecosistema di prodotti, l’ingresso in nuovi mercati, l’esplorazione di nuove opportunità di acquisizione e l’apertura di strade che consentano a tutti i nostri clienti in tutto il mondo di far crescere le proprie attività con successo.
Quanti siete adesso nel team e dove operate?
Oggi l’azienda è operativa in 36 mercati in 4 continenti e conta 3000 dipendenti, per oltre 4 milioni di commercianti che utilizzano SumUp a livello globale.
SumUp è nata nel 2012. Di strada ne avete fatta tanta ma vi sareste aspettati un tale successo?
Questo round, che porta la raccolta di capitali a un totale di 1.785 miliardi è un’ulteriore conferma della forza del nostro modello di business e un’opportunità per continuare a crescere e portare innovazione nel settore dei pagamenti digitali. Se si dovesse riassumere in una parola la lezione dei nostri primi undici anni di attività, quella più adatta sarebbe “resilienza”. La nostra azienda è la dimostrazione che continuare a provare, e restare fedeli alla propria visione funziona. Dal lettore di carte AIR, la nostra attività si è allargata a un’app che è in grado di riunire servizi anche molto diversi per i piccoli commercianti. Oggi più di 4 milioni di commercianti in 36 paesi del mondo si affidano a SumUp: siamo sempre stati concentrati sul fornire soluzioni di pagamento ai piccoli commercianti in modo che possano costruire e far crescere le loro attività.
Secondo te, quali saranno i trend nel settore dei pagamenti digitali in questo anno?
Nel 2024 è probabile che si assista a un’evoluzione del settore dei pagamenti digitali, in risposta a un contesto economico sempre più competitivo. Questa tendenza dovrebbe favorire l’adozione di soluzioni più personalizzate e convenienti per gli utenti, con un’enfasi sulla semplicità, l’innovazione e sulla facilità d’uso. La maggiore accettazione delle carte a livello globale ha portato a una maggiore attenzione alla qualità e all’adattabilità dei prodotti offerti nel mercato dei pagamenti digitali. Infatti, i nuovi operatori, pur introducendo nuove offerte, devono affrontare sfide sempre più complesse per consolidarsi.
E adesso in che fase ci troviamo?
In una fase di consolidamento, in cui si assiste a una competizione sempre più accesa tra pochi attori dominanti nel settore, in grado di distinguersi per innovazione, scalabilità e capacità di adattarsi rapidamente al contesto economico in continua evoluzione, favorendo l’adozione di soluzioni integrate, globali e affidabili. Credo che durante l’arco di questo anno i pagamenti digitali potrebbero orientarsi verso un’ottica di maggiore personalizzazione, sicurezza e adattabilità alle esigenze finanziarie dei consumatori, con un numero limitato di players dominanti che si distinguono per la loro capacità di innovazione e adattamento al cambiamento.
Cosa ne pensi dell’euro digitale?
L’introduzione dell’euro digitale presenta, allo stesso tempo, opportunità e sfide per le startup che si occupano di pagamenti digitali. L’aspetto positivo è che offre il potenziale per una maggiore efficienza e una riduzione dei costi di transazione. Tuttavia, le principali preoccupazioni riguardano l’aumento del controllo normativo, l’approccio centralizzato, la potenziale concorrenza e l’impatto sui modelli di profitto. Per affrontare questo cambiamento, saranno necessarie capacità di adattamento e innovazione all’interno del settore per sfruttare i vantaggi e affrontare potenziali svantaggi.