Secondo le stime degli analisti verranno investiti 700 miliardi di dollari entro il 2017 nel mobile Internet. Una cifra così da tale da far venire subito voglia di approfondire. Anche perché sui 94 miliardi investiti negli scorsi 12 mesi il ritorno è stato in media pari a 15,6 volte. Cruciale allora per investitori, startupper, aziende del settore i capire cosa sta guidando questi numeri.
La previsione di un investimento di 700 miliardi di dollari a livello globale nel mobile Internet è di Digi-Capital, che ha sottolineato come il settore trainante sarà il mobile commerce, gli acquisti tramite smartphone e tablet, con 516 miliardi (a seguire 74 miliardi in applicazioni per gli utenti finali e 11 miliardi sui cosiddetti wearable) .
Quello che stiamo vivendo è stato denominato il secondo asiatico. Non sorprende dunque che la regione con la crescita maggiore sarà l’Asia che catalizzerà solo per l’m-commerce 230 miliardi di dollari. Per capirne il potenziale pensiamo che solo Alibaba è passata al 42,9% delle vendite via mobile dall’appena 10% di un anno fa. Costrette dunque ad inseguire sia l’America, con 114 miliardi, sia l’Europa (113 miliardi).
Oltre ai valori di media del settore sono state analizzare le 32 aziende attive in ambito mobile Internet e che hanno incrementato di 11,4 miliardi di dollari (in media) il loro valore solo nel terzo trimestre del 2014. Le prime due, Twitter e WhatsApp, sono note. Le altre un po’ meno, come Colopl e Momo, ma con questi numeri non tarderanno a scalare la classifica elaborata incrociando dati di acquisizioni, stock market e round di finanziamento.
La scalata più sorprendente è stata quella della coreana Daumkakao (di cui abbiamo parlato qui) che ha recuperato 15 posizioni e non nasconde di puntare al podio dell’Olimpo dei giganti delle mobile (Internet) company. In particolare sarà il mobile commerce a generare il valore maggiore mentre in termini di opportunità di exit saranno i social a farla da padrone.
In generale la varietà di queste è uno dei principali elementi che determina la forza del settore nel suo complesso. Una forza che, come mostra la ricerca, è destinata a crescere: si stima che già il prossimo anno l’intera lista varrà nel suo complesso 200 miliardi di dollari.