A fine anno arrivano anche i dati del consueto Rapporto congiunto MIMIT, InfoCamere, Unioncamere e Mediocredito. Le startup sono ormai un elemento strutturale del nostro sistema imprenditoriale. Sfondato il tetto dei 2 miliardi (di produzione)
I dati pubblicati mercoledì 28 dicembre nel consueto Rapporto congiunto del MIMIT (Direzione Generale per la Politica Industriale, l’Innovazione e le PMI), InfoCamere, Unioncamere e Mediocredito Centrale (MMC) fotografano un Paese in cui l’innovazione è sempre più presente. Per la prima volta, le startup innovative si attestano a 14.708 unità, il numero più alto di sempre. Il Report mostra un forte incremento del valore medio della produzione delle startup innovative, pari a circa 211 mila euro (47 mila euro in più rispetto al secondo trimestre). In aumento anche l’attivo medio, pari a poco più di 408 mila euro, circa +20 mila euro, rispetto alla precedente rilevazione. La produzione complessiva ammonta a 2.068.143.474 euro, un dato superiore di quasi 700 milioni di euro rispetto a quello registrato al termine del trimestre precedente (1.371.271.643 euro). La Lombardia, il Lazio e la Campania si confermano le prime tre regioni italiane per numero di startup innovative.
Numeri del record
Al termine del 3° trimestre 2022, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto-legge 179/2012 è pari a 14.708, in aumento di 87 unità (+0,6%) rispetto al trimestre precedente. Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup risulta in rialzo rispetto all’ultimo trimestre (+66,5 milioni di euro, +6,6% in termini percentuali) attestandosi ora a quota 1.077.517.555 euro per un capitale medio pari a 73.260 euro a impresa.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 76% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 39,6%; attività di R&S, 14,2%; attività dei servizi d’informazione, 8,6%), il 15,5% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, 2,9%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 2,2%;), mentre il 3,1% opera nel commercio.
In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali appare rilevante. Il 10% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese è una startup innovativa; per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 6,6%. In alcuni settori, come definiti dalla classificazione Ateco 2007, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: il 43,6% delle nuove aziende con codice C 26 è una startup innovativa (fabbricazione di computer), il 47,1% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e addirittura oltre il 72% di quelle con codice M 72 (ricerca e sviluppo).
Le compagini sociali delle startup
Guardando alla composizione delle compagini sociali, le startup innovative con una prevalenza femminile, ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne, sono 2.000, il 13,6% del totale: incidenza nettamente inferiore rispetto al 20,6% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 6.421, il 43,7% del totale, una quota simile a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (44,3%).
Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.636, il 17,9% del totale. Si tratta di un dato di oltre tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (14,5%). Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: queste rappresentano il 41,3% delle startup (6.076 in tutto), contro il 31,4% delle altre imprese.
Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 550, il 3,7% del totale, una quota tuttavia inferiore a quella osservata tra le altre nuove società di capitali (10,5%). Per contro, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 14,9% (2.199), proporzione abbastanza simile a quella riscontrata tra le società di capitali (16,6%).
PMI e Incubatori (certificati)
Anche per le PMI innovative continua il trend positivo. Al terzo trimestre 2022 sono stati erogati finanziamenti per 1,9 miliardi di euro e il Fondo di Garanzia ne ha garantiti oltre 1,5. Nello stesso periodo si contano più di 1.400 imprese beneficiarie, per un valore medio dei prestiti pari a oltre 328 mila euro, mentre la durata media del finanziamento è di circa 51 mesi.
Infine, al terzo trimestre 2022 le operazioni gestite dal FGPMI verso gli incubatori certificati sono complessivamente 107 per un totale potenzialmente mobilitato di quasi 48 milioni di euro. Le operazioni erogate verso gli incubatori certificati sono 96.