Dopo il fallimento di SVB, le startup latinoamericane sono alla ricerca di istituzioni bancarie alternative ma gli ostacoli sono tanti. Tra questi, il fatto che alcune non accettano depositi per meno di cinque milioni e i tempi di trasferimento sono molto lunghi
Nel “fuggi-fuggi” generale che si è scatenato dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, le startup tech dell’America Latina stanno correndo alla ricerca di altri partner bancari. La maggior parte di queste aveva i propri depositi proprio nella banca fallita e, adesso, la ricerca di alternative bancarie non è così semplice.
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Dove andranno le startup latinoamericane
Silicon Valley Bank era una delle poche banche che aveva offerto conti in dollari – requisito importante per le società di venture capital nel settore tech – e soddisfatto le esigenze specifiche delle imprese tecnologiche. In particolar modo, quasi tutte le startup tech latinoamericane avevano affidato i propri depositi a SVB. Ora si ritrovano con poche alternative nonostante il piano di emergenza annunciato che consente a chi aveva i depositi nella Silicon Valley Bank con sede a Santa Clara, in California, di accedere ai propri fondi. Nel 2022, erano più di 1.300 le startup in America Latina che avevano raccolto circa 28,17 miliardi di dollari di finanziamenti, secondo l’Association for Private Capital Investment in Latin America, e avevano deciso di affidare i propri proventi proprio alla banca fallita. Adesso, oltre al problema della ricerca di una banca che possa soddisfare le medesime esigenze, alcune di queste sono già entrate in uno stato di crisi. Vicente Garrido Cordoba, co-fondatore della startup messicana Roddo, ha dichiarato al media Reuters di non essere sicuro di riuscire a pagare in tempo i dipendenti questa settimana.
Vincente Garrido, Roddo
«Tutto il nostro capitale era lì, negli Stati Uniti – ha affermato Garrido in un’intervista rilasciata a Reuters – In Messico deteniamo solo un quinto di quanto spendiamo in un mese». E i progetti a lungo termine sembrano essere un miraggio lontano nonostante ci siano casi in cui le startup sono state già in grado di trasferire i propri capitali altrove, come accaduto a Roddo. Tuttavia, il trasferimento potrebbe avvenire in un tempo molto lungo e non giungere in tempo per elargire gli stipendi di metà mese dei dipendenti. Secondo quanto dichiarato da Garrido si fa fatica a trovare alternative anche perché certe istituzioni bancarie rifiutano di aprire conti per meno di 5 milioni di dollari nonostante stiano facendo il possibile per ovviare a questa regolamentazione in un momento del genere. Le startup latinoamericane lamentano anche il fatto che le banche della regione non siano adeguatamente supportate in una crisi di tali dimensioni.