Dal fantacalcio con gli NFT alla sostenibilità. In tanti investono. Tra loro anche Djokovic
La tennista Serena Williams, una delle sportive più talentuose e vincenti di sempre, è entrata a fare parte del consiglio di amministrazione di Sorare. In qualità di advisor aiuterà la startup francese a sondare nuovi mercati con un’attenzione particolare allo sport femminile. «Gli NFT hanno il potenziale per essere lo strumento che porterà equità e investimenti negli sport femminili – ha commentato la campionessa -. Sono entusiasta di iniziare a lavorare al fianco di Nicolas e di tutto il team, perché capiscono il rapporto tra atleti e fan come nessun altro nel settore, e credo che Sorare definirà la cultura e il tono del futuro dell’intrattenimento sportivo».
Per chi non la conoscesse – ve ne avevamo parlato anche in questa intervista al CEO -, Sorare è una startup fondata nel 2018, ha sede a Parigi ed è nata per offrire un nuovo servizio ai tifosi di calcio. Ma come funziona? Mette a disposizione un marketplace dove gli utenti possono comprare, vendere e scambiarsi figurine digitali. Sono i cosiddetti NFT, non fungible token, un fenomeno esploso nel 2021 e che dovrebbe dar vita a una nuova forma di collezionismo. Queste figurine sono numerate e autentiche e ogni utente può collezionarle e schierare così la propria formazione: in palio ci sono premi e, grazie ai risultati del campo, gli allenatori possono gareggiare tra loro proprio come nel fantacalcio. Stando ai dati dell’azienda, nel dicembre 2021 Sorare aveva 260mila utenti attivi mensili in 180 paesi.
La notizia di Serena Williams entrata a far parte del consiglio di amministrazione di Sorare ci dà lo spunto per passare in rassegna alcuni casi di sportivi che hanno deciso di investire o prendere parte alla vita di startup. Giusto per completare il quadro, dentro Sorare hanno investito i campioni di calcio Gerard Piqué, Antoine Griezmann e Rio Ferdinand. La lista di atleti che puntano su startup è lunga e contiene anche importanti esempi italiani: Treedom, startup verticale nel campo della sostenibilità che permette di piantare alberi a distanza e di seguirne la crescita, è un progetto che ha convinto anche il difensore della Juventus e della Nazionale Italiana Giorgio Chiellini e il campione di Formula 1 Nico Rosberg. Entrambi hanno partecipato all’ultimo round da 10 milioni nel settembre 2021.
Spostandoci nell’ambito gaming c’è il caso dell’attaccante tedesco Robert Lewandowski, che indossa la maglia del Bayern Monaco, di cui vi abbiamo parlato dal momento che sta seguendo il progetto di sviluppo di un videogioco, Referee Simulator, in cui il giocatore veste i panni dell’arbitro ed è chiamato a farsi carico di tutte le gravose scelte durante un match. Non è detto però che i calciatori siano soltanto investitori: a volte sono anche imprenditori, come nel caso di Bobo Vieri e Bernardo Corradi. Da ex hanno deciso di mettere in piedi un’accademia di esport, che ci hanno raccontato in questa intervista doppia.
Gli investimenti degli atleti più importanti al mondo in startup non sono certamente una novità degli ultimi tempi. Sono anni che la stampa riporta classifiche in cui emergono i nomi degli sportivi che supportano le aziende innovative con iniezioni di capitali. Tra loro compare il cestita dell’NBA Andre Iguodala dei Golden State Warriors: nel 2017 la CNBC scriveva dei suoi investimenti in Big Tech come Tesla, Facebook e Twitter e startup come Zoom; pochi giorni fa è circolata la notizia che accetterà una parte del proprio stipendio in Bitcoin crypto tokens. Serena Williams, stando anche alle classifiche più recenti, sembrerebbe essere la sportiva che più investe in ambito startup e imprese. In questa lista pubblicata anche sui siti italiani è tuttavia l’unica donna tra i top 10 investor. Elemento che si inserisce nel dibattito sul gender gap dal punto di vista salariale anche quando si parla di top player.
La lista degli atleti investitori è corposa, ma non potremmo non chiudere questa nostra parziale istantanea sull’ecosistema senza citare il caso di Novak Djokovic. Dopo essere stato espulso dall’Australia a seguito dello scontro con il governo e una parte della cittadinanza dal momento che non è vaccinato (e le regole dello Stato sono ferree), è circolata la notizia che il numero 1 al mondo di tennis avrebbe acquisito l’80% di una azienda danese che sta sviluppando un farmaco anti Covid 19.