Si va dallo sviluppo di sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api all’utilizzo della tecnologia blockchain per tracciare e certificare i prodotti alimentari. Alla scoperta delle giovani realtà del settore agroalimentare che puntano tutto sull’innovazione.
Analisi dei dati, coltivazione di precisione, difesa della biodiversità: come si sta evolvendo il rapporto tra agricoltura e tecnologia? L’occasione per fare il punto è stata offerta dal Tavolo Giovani della Camera di commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi lo scorso 22 febbraio. Le giovani imprese dell’AgriFoodTech hanno presentato le loro idee e i nuovi progetti in corso, confrontandosi e dando vita a collaborazioni non solo tra startup, ma anche con imprese già consolidate sul mercato, investitori e altri protagonisti dell’ecosistema. Erano presenti MyEasyFarm, 3Bee, Agricolus, Biorfarm, Connecting Food, Dom Terry Agrisolutions, Nireos, Tomato+, xFarm, Xnext, TBD.
“Presentare soluzioni innovative applicate a un settore importante come l’AgriFood è l’obiettivo di questo Tavolo Giovani”, ha dichiarato Alvise Biffi, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. “Creare sinergie tra agricoltura e tecnologia può apportare miglioramenti che si traducono in vantaggi competitivi per le imprese”.
Nel 2021 sono state quasi 1.500 le imprese del settore agroalimentare guidate da giovani a Milano, Monza, Brianza e Lodi per un totale di quasi 3 mila addetti, secondo l’Ufficio Studi, statistica e programmazione. Giovani imprenditori che crescono dell’1% rispetto all’anno precedente e del 9% in cinque anni. Le startup innovative sono invece 44 e costituiscono il 14% del totale italiano. Andiamo a scoprire le più interessanti.
MyEasyFarm
MyEasyFarm nasce in Francia dall’intuizione di due fratelli, François e Jean-Baptiste Thiérart, che rappresentano la terza generazione di produttori di attrezzature agricole (per la coltivazione della barbabietola) e di agricoltori della regione dello Champagne-Ardenne. “Siamo una società in espansione in Italia, che punta a un fatturato di un milione di euro entro l’anno prossimo”, ha raccontato Vittorio Boneschi, responsabile Business Development. “Vogliamo accompagnare quotidianamente l’agricoltore, aiutandolo a prendere le decisioni corrette per ottimizzare la competitività e la redditività, preservando al contempo l’ambiente”. Come? Con una piattaforma agtech attraverso la quale si possono pianificare correttamene i percorsi di coltivazione e gli interventi, utilizzare al meglio le attrezzature, preparare il lavoro dall’ufficio, distribuire i compiti al team, monitorate i progressi in tempo reale, analizzare i risultati. L’applicazione mobile è pensata per i conducenti di macchine agricole, che possono utilizzare la piattaforma senza avere una console nel trattore.
3Bee
3Bee è “la startup, ormai scale-up, della biodiversità”: così l’ha definita il Ceo Nicolò Calandri, che l’ha fondata insieme a Riccardo Balzaretti, oggi Cto di 3Bee. “Grazie all’unione delle nostre diverse competenze, biologia da un lato ed elettronica dall’altro, sviluppiamo sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api”. Grazie alla tecnologia gli apicoltori possono monitorare costantemente e in modo completo i propri alveari, ottimizzando la produzione, risparmiando tempo e curando eventuali problemi e malattie di questi insetti, preziosissimi per l’ambiente: sono infatti responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. “Offriamo a privati e aziende un modo facile e personalizzato per intraprendere iniziative green, tra cui l’adozione degli alveari: dal 2018 ne sono stati adottati oltre 500”.
Agricolus
Dal febbraio 2017 Agricolus, che ha sede a Perugia, “sviluppa soluzioni per l’agricoltura 4.0 importando in Italia tecnologie innovative, già molto diffuse in America, per aiutare gli imprenditori alle prese con i repentini cambiamenti climatici a gestire e monitorare al meglio le proprie coltivazioni”, ha sottolineato Lorenzo Cassinelli, responsabile Vendite Italia. Attraverso questa piattaforma di gestione dell’azienda agricola, gli agricoltori trovano risposta ai loro bisogni: prevenzione del rischio di fitopatie e insetti dannosi, ottimizzazione delle risorse, sostenibilità economica e ambientale, digitalizzazione e storicizzazione dei dati. Tra i servizi disponibili, ci sono mappatura campi, modelli previsionali, monitoraggio in campo, dss (sistema di supporto alle decisioni), connessione con il parco automezzi. La startup ha anche dato vita alla Professional Academy per la formazione e l’aggiornamento di agronomi, periti agrari e agrotecnici che vogliono introdurre gli strumenti agritech nel proprio lavoro quotidiano.
Smartisland
I robot scendono in campo con Smartisland, realtà siciliana attiva nel 2014 nel settore del precision farming. “Il nostro sistema Smart Farm è composto da un software di vision farming e dai nostri robot Daiki, dotati di innovativi sensori”, ha spiegato la fondatrice Maria Luisa Cinquerrui. “Ne esistono diversi modelli in grado di effettuare una scansione in ogni parte della pianta e del campo, ma anche del sottosuolo”. Il sistema fornisce quotidianamente informazioni su resa agricola, stato di irrigazione e livelli di concimazione. Raccoglie ed elabora le informazioni più importanti sullo stato di salute delle coltivazioni e avvisa in caso di attacchi di parassiti o stati iniziali di malattia che potrebbero causare danni. Permette anche l’automatizzazione dei processi, come la gestione degli impianti e delle serre.
Connecting Food
Fondata nel 2016 in Francia ed ora in fase di scale-up, Connecting Food ha sede a Parigi e Milano. L’obiettivo dell’azienda, come ha spiegato Alessandro Conti, responsabile Mercato Italia, è quello di proporre una soluzione basata sulla blockchain per tracciare e certificare i prodotti alimentari, in tempo reale e senza rischio di contraffazione. “È vero che la blockchain è già stata utilizzata per la tracciabilità, ma l’integrazione con la nostra funzione di controllo e di certificazione è unica al mondo”. LiveAudit® è un modulo di controllo qualità digitale che opera in modo complementare alla blockchain e che è stato progettato in collaborazione con il CEA (Commissariato per l’Energia Atomica e le Energie Alternative). Lo si può utilizzare per verificare i criteri imposti dalle specifiche di prodotto (grezzo, semilavorato o prodotto finito). Allo stesso modo, durante la produzione, invece di effettuare controlli a campione per accertare i criteri qualitativi, LiveAudit® effettua un controllo continuo, sette giorni su sette e in tempo reale.
Biorfarm
Biorfarm è il primo social marketplace d’Italia, come lo ha definito il fondatore Osvaldo De Falco. “Dal 2016 portiamo avanti un duplice obiettivo: valorizzare il più possibile i piccoli agricoltori locali, schiacciati da una filiera per loro non più sostenibile, e soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori, che desiderano una sempre maggiore conoscenza dei prodotti, oltre a un alto livello di soddisfazione”. È nata così un’azienda agricola digitale basata sul modello “adotta, monitora e gusta”: i cittadini possono così sentirsi agricoltori digitali e conoscere il cibo che mettono a tavola, aiutando l’agricoltura locale. Dagli alveari ai campi di grano, dalle vigne agli alberi da frutto, è possibile seguire online la coltivazione dei prodotti e riceverli direttamente a domicilio. “Abbiamo chiuso il 2020 con un fatturato da 1,2 milioni di euro. Oggi contiamo su una rete di oltre 100 aziende agricole distribuite in 18 regioni d’Italia”.
XNext
Xnext è una startup innovativa che punta al problema irrisolto della sicurezza alimentare.“XSpectra, tecnologia proprietaria coperta da un brevetto europeo, è la soluzione che proponiamo”, ha dichiarato Fabio Pelosi, junior business developer. “Si tratta di una tecnologia spettroscopica per identificare in tempo reale le caratteristiche chimico-fisiche dei materiali: è in grado di individuare con la massima precisione corpi estranei e contaminanti di dimensioni ridottissime, che non sarebbero rilevabili con i sistemi tradizionali. Per esempio, un nocciolo in un vasetto di olive denocciolate oppure un frammento di carapace in una confezione di pasta ripiena”. Se il mercato di riferimento in questa fase è soprattutto quello del food, la startup punta a potenziare il business anche nel settore dei controlli e in quello farmaceutico. “XSpectra consente di mettere ai raggi X qualunque tipo di oggetto: dal monitoraggio dei bagagli in aeroporto per l’identificazione di liquidi pericolosi alla separazione dei materiali per differenziare i rifiuti”.
Nireos
Grazie alla startup Nireos, spin-off del Politecnico di Milano, la fotonica arriva in soccorso degli agricoltori. “La nostre tecnologia ha la capacità di vedere l’invisibile”, ha spiegato Fabrizio Preda, Ceo e co-founder. Lo strumento, noto come camera iperspettrale “HERA”, è un occhio meccatronico che con un solo sguardo può scattare una fotografia speciale di una scena e misurare l’intero spettro della luce, sia nel campo visibile che nell’ultravioletto e nell’infrarosso, da remoto. “Se si guarda un frutto o una verdura, per esempio, si scorgono in superficie difetti altrimenti non rilevabili”. Lo strumento, utile nel vertical farming e nell’agricoltura di precisione, è corredato da sistemi di machine learning e intelligenza artificiale che offrono un’interpretazione dei dati raccolti. Nireos dimostra così come la tecnologia possa migliorare il controllo qualità.
Tomato+
Tomato+ è una serra intelligente da interni, che permette di coltivare a casa germogli, erbe e verdure di altissima qualità in qualsiasi periodo dell’anno. Ideata dal Ceo dell’azienda, Daniele Rossi, è diffusa anche tra nomi illustri della ristorazione, tra cui numerosi stellati in Italia, Francia, Svizzera, Russia ed Emirati Arabi Uniti. “Vogliamo rispondere alla crescente ricerca di un’alimentazione basata su verdure sane e ricche di nutrienti, mangiate appena colte e cresciute con un impatto ambientale particolarmente basso”. Il sistema è alimentato da cialde biodegradabili e biocompstaili, che contengono un substrato naturale sui cui poggiano i semi di elevata qualità, senza OGM, additivi chimici, antiparassitari o pesticidi. Vengono confezionate in ambienti controllati e mantengono invariate le caratteristiche di freschezza e germinabilità per 12 mesi. Dopo aver raccolto le verdure, le cialde possono essere gettate nell’umido assieme alle radici per tornare a essere fertilizzante naturale o combustibile ecologico.
Wallfarm
La soluzione per l’agricoltura proposta da Wallfarm, nata nel 2015, è LIA (Lean Intelligent Agricolture): un sistema di automazione compatto per l’idroponica, ma anche per l’aeroponica, che non richiede alcuna installazione complicata e nessuna specifica. Questa tecnica di coltivazione è in continua diffusione dal 2015, anno di Expo a Milano. “Noi semplifichiamo di molto la sua attivazione, rendendo il processo totalmente automatizzato, riducendo il tempo necessario da dedicare e non richiedendo nessun tipo di know how a riguardo”, ha spiegato il co-fondatore Jacopo Teodori. LIA raccoglie i dati necessari per dosare in automatico l’acqua e i nutrienti giusti. Il proprietario del sistema deve occuparsi di poche cose: inserire i vasetti pre-seminati negli slot appositi, sincronizzare LIA con il proprio smartphone attraverso un’app, riempire d’acqua il serbatoio e cambiare ogni tanto la cartuccia. Se si dimentica, riceve un messaggio di allerta sul telefono.
Dom Terry Agrisolutions
Startup milanese, nasce in risposta alle problematiche ambientali connesse all’uso di tecniche agricole inquinanti e propone lo sviluppo di pratiche agricole biologiche, ecosostenibili e di precisione in grado di ridurre il ricorso massiccio a fertilizzanti e pesticidi chimici salvaguardando l’uomo e l’intero ecosistema. “Abbiamo realizzato una gamma di specialità nutrizionali e mezzi tecnici, biologici ed ecosostenibili che si distinguono dai competitors per la loro maggiore efficacia d’azione nel migliorare le rese qualitative e quantitative delle colture, e nell’incrementare le naturali resistenze delle piante contro i patogeni, il tutto nel pieno rispetto dei principi della bassa residualità e della sostenibilità”, ha spiegato Domenico Terenzio, amministratore unico. Dom Terry Agrisolutions si rivolge a tutte quelle realtà che necessitano di specialità nutrizionali innovative, sostenibili e di efficacia certa, ma anche del costante supporto in ogni fase della coltura da parte di personale tecnico altamente qualificato.