Obiettivo: arginare la diffusione delle informazioni personali dei consumatori in possesso dei colossi del web. “Le nostre info personali sono fra le cose più importanti che girano online. Dobbiamo tutelarle”
Rita Personal Data, l’app per la raccolta e l’organizzazione dei dati personali, fondata dal 23enne genovese Guglielmo Schenardi e dal 26enne belga John Arts, ha annunciato la chiusura di un round di finanziamento pre-seed da 1 milione di euro. L’aumento di capitale è stato guidato da Pitchdrive, fondo di venture capital olandese diretto da Wim Derkinderen. Inoltre hanno preso parte all’investimento altri angel investor, come Felix von de Maele (CEO di Collibra) e Hristo Borisov (CEO di Payhawk). Ad oggi, l’app ha più di 55.000 utenti.
“Le nostre informazioni personali sono fra le cose più importanti presenti nel web. I consumatori sono spesso all’oscuro della diffusione in rete dei propri dati e delle proprie preferenze personali, e ancor più spesso capita che non abbiano alcun controllo su di esse. Il nostro obiettivo è arginare la diffusione delle informazioni personali in rete, puntiamo ad uno scambio etico dei dati tra aziende e individui.” Spiega a StartupItalia Guglielmo Schenardi, co-founder di Rita Personal Data.
Rita Personal Data, dati visibili e comprensibili agli utenti
Fondata nel 2021, la missione di Rita è di semplificare l’accesso ai dati personali in possesso dei giganti della rete, fornendo un servizio integrato capace di raccogliere e conservare direttamente sullo smartphone le informazioni delle persone, sparse fra le principali piattaforme on line. Una volta scaricati i dati dagli account on line, Rita li organizza in grafici e liste facili da consultare e comprensibili anche ai non addetti ai lavori. Anche la richiesta di rimozione delle informazioni viene semplificata, automatizzando le mail da inviare agli inserzionisti pubblicitari che profilano le persone tramite le piattaforme web di Facebook, Google, Instagram, ecc.
John Arts, CEO and co-founder di Rita racconta: “ La nostra app permette a chiunque di capire e prendere possesso dei propri dati in pochi click. In questo modo, finalmente i dati sono in possesso dell’utente.”
“Rispetto ai prodotti concorrenti ci focalizziamo sul rendere i dati visibili e comprensibili agli utenti garantendo la loro totale privacy. Abbiamo lavorato molto sulla tecnologia per poter mostrare i dati senza che noi possiamo né vederli né toccarli.” Conclude Arts.
Rita è nata da un’idea sviluppata da Schenardi e John Arts quando erano ancora compagni di studi all’Escp Business School. Oggi la startup ha sede ad Amsterdam e ha 6 dipendenti di 6 diverse nazionalità, tutti under 25 che si occupano dello sviluppo, della grafica e del marketing.
Un mercato etico delle info personali
“Il nostro prossimo passo è connettere gli utenti con le aziende mantenendo una privacy di prim’ordine ed il controllo da parte dell’utente. In questo modo le parti, fidandosi l’una dell’altra, otterranno benefici maggiori di quelli odierni.” conclude Schenardi.
Il round da un milione di euro permetterà alla startup di aumentare le persone in organico, perfezionare l’infrastruttura digitale del servizio e lavorare alla crescita degli utenti. L’interesse per Rita Personal Data è trasversale e va oltre il finanziamento pre-seed: l’azienda può contare già su advisor del calibro di Roy Vella, ex capo di PayPal Europe, e Debra J Farber, ex responsabile sicurezza e privacy di AWS.
La startup dei dati punta a “creare un rapporto etico tra gli utenti e i giganti del web. Stabilire una fiducia reciproca tra le parti. Per ottenere benefici maggiori e più sicuri di quelli odierni”. Ha spiegato Schenardi a StartupItalia.