Recornea, startup innovativa che ha sviluppato, GROSSO, il primo impianto corneale in nitinol, per aiutare i pazienti affetti da cheratocono in stadio avanzato a reintegrare una visione ottimale, ha annunciato la chiusura di un finanziamento da 150mila euro guidato da Scientifica Venture Capital. Adesso l’obiettivo della startup è quello di lavorare per contribuire a rendere la vista dei pazienti affetti da questa malattia migliore.
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Di che cosa si occupa Recornea
Il cheratocono colpisce più del 2% della popolazione mondiale – oltre 218 milioni di pazienti affetti e più di 2 milioni di nuovi casi all’anno – causando l’assottigliamento e l’indebolimento della cornea, con conseguente perdita progressiva della vista. Gli attuali standard di cura prevedono di intervenire sul cheratocono in fase precoce con il cross-linking corneale – procedura che utilizza la luce ultravioletta e un farmaco per rafforzare la cornea ed evitarne l’ulteriore deformazione – e su quello in fase avanzata con gli ICRS (intracorneal ring segment) – segmenti di anelli circolari in materiale polimerico, di diametro e spessore variabile. Il team di Recornea ha, invece, sviluppato una tecnologia che è in grado di ripristinare la curvatura fisiologica della cornea, un significativo passo in avanti rispetto ai tradizionali anelli corneali presenti sul mercato.
I prossimi obiettivi di Recornea
In particolare, la startup ha messo a punto GROSSO, il primo impianto corneale in nitinol, che aiuta i pazienti affetti da cheratocono, in stadio avanzato, a recuperare la vista. L’impianto può essere inserito nella cornea di un paziente mediante un intervento di chirurgia refrattiva conservativa-additiva che non prevede la rimozione di tessuto corneale. L’obiettivo di Recornea è quello di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti affetti da cheratocono, fornendo soluzioni terapeutiche avanzate che possono essere facilmente integrate nella pratica clinica quotidiana.