Ha venduto integratori alimentari, testosterone e altri prodotti, ad esempio per il supporto alla fertilità, senza averne l’autorizzazione. La storia fatta emergere da Sifted vede coinvolta Numan, startup UK che per anni ha distribuito prodotti del genere senza però essersi registrata come Food Business Operator. Non si tratta di una formalità, ma di una procedura richiesta dalla legge Oltremanica. Ecco come è andata la vicenda ricostruita dalla testata britannica: Numan si è registrata come FBO a febbraio 2024, ma nei quasi tre anni precedenti ha comunque venduto i suoi prodotti.
SIOS24 Summer “Intelligenze Multiple”: registrati e prendi i biglietti
La storia di Numan
La vendita di prodotti senza essersi registrati come Food Business Operator viene classificata come reato penale. Dal 2020 in poi la startup ha venduto per anni integratori, da quelli pensati per migliorare il sonno alla vitamina D, con trattamenti anche per aumentare il testosterone. Secondo i dati, avrebbe servito mezzo milione di clienti.
Leggi anche: Il 49% dei founder pronto ad abbandonare la propria startup. Tutti i dati
Fondata nel 2018 e con sede a Londra, Numan non è una realtà early stage: veniva infatti descritta come una delle società finora più interessanti del settore, anche alla luce della raccolta di capitali (oltre 70 milioni di dollari). Non si tratta peraltro del primo inciampo da parte dell’azienda: a marzo scorso, la startup ha infatti inviato ai propri clienti diverse mail per richiamare suoi integratori di vitamina D che contengono Propylparaben e Methylparaben, il cui uso negli alimenti è limitato nell’UE e nel Regno Unito.