Una situazione che ha portato la piattaforma di Valve ha colpire in maniera indiscriminata
Steam, la piattaforma di Valve che consente a milioni di gamer in tutto il mondo di videogiocare su PC, ha deciso di penalizzare oltre 2mila utenti per aver ritenuto “Utile” la recensione negativa di un videogioco free to play, Warlander. Il caso ha fatto scalpore nell’ecosistema dei videogiocatori, dal momento che ogni prodotto è sottoposto sia a giudizi positivi sia negativi, a seconda dei gusti del pubblico. Nel caso specifico, l’utente statunitense FREEDOMS117 aveva pubblicato a gennaio 2023 una recensione negativa (non più disponibile) riguardante il videogioco in questione, suggerendo che il sistema anti-cheat del software, utile per contrastare chi imbroglia, funzionerebbe in maniera sospetta e invierebbe pacchetti dati senza il consenso dei videogiocatori. Mesi dopo quel post, 2439 persone si sono ritrovate con il proprio utente Steam limitato per diverse settimane (non bannato) con la “colpa” di aver dato credito a quanto letto.
Anche la testata PC Gamer si è occupata della vicenda. Sembrerebbe che sviluppatori e publisher di Warlander si siano rivolti a Steam protestando contro quella recensione che nel frattempo era arrivata in cima alla pagina Steam. Valve non soltanto ha rimosso quel contenuto, ma ha anche penalizzato tutti gli utenti che lo avevano ritenuto utile, limitando loro la possibilità di postare e partecipare al dibattito sulla piattaforma. Scelta draconiana, che non è stata affatto apprezzata dalla community.
Non è la prima volta che le recensioni su Steam e altre piattaforme come Metacritic finiscono al centro del dibattito. In alcuni casi, e non è quello di Warlander, perché si scatenano vere e proprie campagne di review bombing con il solo scopo di gettare fango e fare rumore: il riferimento, ad esempio, è a The Last of Us Parte II, quando è stato pubblicato nel giugno 2020. Ancora prima che gli utenti potessero giocarci una pioggia di zero ha riempito la pagina. Le ragioni? Eccole qua.