Duemila metri quadri per creare e condividere idee e progetti, con l’idea che mettersi in sinergia sia sempre un’ottima soluzione. Su questi principi è nato il Digital Innovation Gate 421 di Cherasco, alle porte di Bra in provincia di Cuneo. Nel nuovo hub di Tesisquare, società italiana che si occupa di supply chain, inizia questa nuova puntata con il nostro consueto appuntamento del giovedì con Viaggio in Italia.
Come è nato l’AI Digital Innovation Gate 421
Nato da un’idea di Giuseppe Pacotto, founder e Ceo di Tesisquare, e dalla moglie Marcella Brizio, il Digital Innovation Gate 421 è un polo multidisciplinare e multiaziendale dedicato all’open innovation che si sviluppa su 2.000 metri quadri abbracciando l’innovazione in particolare nei settori della manifattura, dell’intelligenza artificiale, della telemedicina e dell’agritech. «Il nostro obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per il territorio, promuovere l’innovazione, lo scambio di conoscenze, le competenze digitali e le relative opportunità, sia su nuovi prodotti e servizi, che su nuovi modelli di business – ha dichiarato Elio Becchis, direttore generale del DIG421 – Per affrontare le nuove sfide del prossimo e lontano futuro abbiamo inaugurato due nuovi campus e per fine anno contiamo di completare la realizzazione del parco adiacente, con percorsi pedonali nel verde».
Il polo è, infatti, concepito come un campus aggregatore di realtà innovative fortemente radicate sul territorio che contribuiscono alla creazione di un ecosistema di cui fanno parte aziende, startup, istituzioni, mondo universitario e della ricerca, in uno spazio collaborativo aperto al territorio ma con una vocazione internazionale.
I migliori progetti del Digital Innovation Gate 421
Tra i progetti più promettenti che gravitano attorno al Digital Innovation Gate 421 ci sono: «Meccanica ’97, che lavora sull’AI applicata al settore industriale, HORTOBot – “Orto a portata di mano”, che ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale ed economica, oltre a migliorare il welfare aziendale, con un prototipo a emissioni zero di CO2, DL Novel Food, che si occupa di soluzioni tecnologiche per l’allevamento di insetti, Rosmami, un’app che organizza le ricette preferite per fare la spesa senza sprechi e ridurre i costi, e altri progetti legati all’ecologia e alla filiera del vino – racconta Elio Becchis – L’anno scorso abbiamo avviato la prima sperimentazione e al momento stiamo sperimentando anche un servizio logistico che permette di ridurre l’impatto ambientale e turistico nelle Langhe, territori piccoli e belli da dover preservare».
Ma l’agritech non è l’unico settore su cui punta il Digital Innovation Gate 421. «Stiamo lavorando anche su un pulmino per erogare servizi di telemedicina in contesti poco facilmente raggiungibili, al fine di mettere insieme persone e aziende per cercare di migliorare la vivibilità del territorio e creare lavoro che qui nasce e qui rimane, e con startup come Dally, che sta implementando un’app che si occupa di malati di diabete per guidarli verso il miglioramento del proprio stile di vita». E in tema di intelligenza artificiale, a far parte dell’hub ci sono alcune startup come: «Voys, un’app che favorisce incontri business, Inventio.ai che lavora sull’artificial intelligence applicata all’industria e Autentico, che con sistemi di tracciabilità con RFID e NFC si occupa di anticontraffazione nella filiera del vino e dell’olio».
Un ecosistema che lavora in sinergia
«Il Digital Innovation Gate 421 collabora con molteplici attori dell’ecosistema come incubatori, associazioni di categoria, università, startup – continua il direttore generale – Siamo una fondazione di partecipazione e capitale privato che vanta una decina di sostenitori. Noi facciamo innovazione per portarla sul territorio e collaboriamo anche con alcune startup che entrano nel nostro perimetro anche per chiederci consigli, aiuto, come accedere al nostro network e accompagnarci nel modello di finanziamento». Inoltre, l’hub punta sulla divulgazione. «Nel Digital Innovation Gate 421 si propongono in modo continuativo iniziative di formazione, divulgazione e confronto su tematiche di interesse generale nell’ambito dell’innovazione. Inoltre, il campus prevede un ampio parco aperto al pubblico dove favorire lo sviluppo di un workplace learning e mettere al servizio know-how, nuove opportunità e possibilità di accedere a competenze specifiche – spiega il direttore – Stiamo organizzando molti incontri divulgativi. Quando siamo nati 3 anni fa, in coda al Covid, non abbiamo potuto fare eventi e non avevamo gli spazi giusti per farli. Adesso l’obiettivo è quello di divulgare la cultura e spiegare a tutti che fenomeni come l’AI si possono subire oppure sfruttare in positivo per migliorare il proprio business e stile di vita».
Da Cherasco ai confini sovranazionali
«La nostra posizione periferica in realtà ci favorisce perché puntiamo a diventare il baricentro della zona come punto di incontro e contaminazione – continua Elio Becchis – Il nostro sguardo nasce nel locale ma si sviluppa poi sul nazionale e l’internazionale. In 2 anni e mezzo siamo riusciti a far partire 7 progetti operativi con risorse finanziate da aziende. Se questi 7 progetti generassero 10 posti di lavoro nel medio termine sarebbe già un ottimo traguardo, con una ricaduta positiva sul territorio in termini di lavoro. Poi attorno a noi gravita un network di circa 700 persone che in questi anni hanno saputo portare e fare innovazione. La fondazione è giovane e ha bisogno di persone che vengano a darci una mano, compreso il mondo universitario e accademico».
La struttura dove adesso sorge Digital Innovation Gate 421 è stata progettata dallo studio NEMESI Architects di Roma, che ha messo a terra – tra le tante altre opere – anche Palazzo Italia, l’edificio albero-foresta simbolo ed eredità di Expo 2015 a Milano. «Non dimentichiamoci che la bellezza del luogo di lavoro conta, facilitando il lavoro stesso».