Nel 2014 sono stati più di 300 i casi di prepotenza online registrati dalla Polizia Postale
I nostri ragazzi passano le loro giornate sul web. Lo sanno bene al Ministero della Pubblica Istruzione e alla Polizia Postale dove anche quest’anno hanno dato il via nei giorni scorsi alla più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia in collaborazione con il Miur, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete. “Vita da social” è il nome della pacifica “battaglia” messa in atto per educare i giovani all’uso della Rete.
Nel corso della prima edizione (2014) il progetto ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 100.000 studenti nelle piazze e 400.000 nelle scuole, 15.000 genitori, 8.000 insegnanti per un totale di 1.800 Istituti scolastici, 9.000 chilometri percorsi 42 città raggiunte sul territorio oltre ad una pagina Facebook con oltre 400.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online.
Un impegno necessario visti i numeri presentati dalla Polizia Postale: sono più di 300 i casi di prepotenze online compiuti da minori contro i propri coetanei nel 2014. Un dato che si va a sommare ai ventotto ragazzi denunciati all’autorità giudiziaria per aver fatto circolare immagini sessuali di compagni di classe o averli perseguitati. Il quadro dipinto dagli agenti della Polizia Postale e rilanciato anche dalla rivista “La Tecnica della Scuola” non è per nulla confortante: i casi di cyberbullismo sono aumentati del doppio rispetto allo scorso anno (150).
Nel 2014 trentotto persone sono state arrestate e 428 denunciate per adescamento on line di minori, produzione, diffusione e commercializzazione di materiale pedopornografico su Internet. Anche quest’anno aziende come Facebook, Italiaonline, con i portali Libero.it e Virgilio.it, Fastweb, FireEye, Google, H3G, Microsoft, Telecom Italia, Twitter, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Wind, Youtube, Scania, Continental, ItalWork e RDS 100% Grandi Successi “radio ufficiale dell’evento” collaboreranno insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: ”Fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più”.
E’ chiaro che siamo di fronte ad un allarme. La campagna promossa dal Miur e dalla Polizia apre ad una riflessione: in realtà non dovremmo avere bisogno di alcuna azione di questo genere. Chi dovrebbe avere il compito di educare i ragazzi a usare in maniera corretta la Rete, chi dovrebbe aiutare i bambini a comprendere i pericoli del web è chi ha a che fare ogni giorno con i giovani: gli insegnanti.
Sono i migliori formatori, i “missionari” di cui oggi abbiamo bisogno per far fronte ad un pericolo che riguarda tutti. E’ necessario una rivoluzione culturale affinché la Rete possa essere sentita come una risorsa non un rischio ma per conquistare questo obiettivo abbiamo bisogno di un “esercito” di maestri e professori che uniscano le loro competenze sul digitale all’educazione civica, troppo dimenticata in questo Paese.