Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti della sfera pubblica legati a digitalizzazione e innovazione. Dopo le interviste a Valeria Fascione (assessora alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania), Monica Lucarelli (assessora alle Attività Produttive del Comune di Roma) e Alessandro Delli Noci (assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia), tappa in Friuli Venezia Giulia con Massimiliano Fedriga, alla guida della Regione autonoma dal 2018. Durante SMAU London 2024 abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo sull’ecosistema delle startup nel tessuto imprenditoriale friulano. Ecco che cosa ci ha detto.
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L’ecosistema raccontato da Massimiliano Fedriga
Il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione d’Italia con la più alta percentuale di startup sul totale delle nuove società di capitali e conta il più alto numero di startup rispetto al numero di abitanti. Quelle innovative sono 235 (fonte: Registro delle imprese). Il merito? «Un ecosistema che si sta sviluppando in particolar modo in alcuni settori come quello delle Life Science e della metalmeccanica, anche grazie a un grande player che fa da traino: Fincantieri», racconta il presidente Massimiliano Fedriga. Con sede nel capoluogo friulano, Fincantieri è un’eccellenza della nautica a livello mondiale e dalla sua fondazione, nel 1959, ad oggi ha saputo innovare costantemente. Ma non ci sono solo la nautica e la metalmeccanica tra i settori che più attraggono le startup in questa regione. Qui si studiano soprattutto le Life Science, la Fisica, l’Ict, l’intelligenza artificiale anche grazie alla presenza di strutture come il Sincrotrone di Trieste, centro di ricerca multidisciplinare di eccellenza aperto alla comunità scientifica internazionale, Area Science Park, con laboratori di genetica e genomica disponibili in modalità open lab a ricerca e imprese, e il Polo Tecnologico Alto Adriatico, punto di riferimento per il trasferimento e l’applicazione del sapere scientifico al mondo produttivo.
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Cento milioni per la riqualificazione del porto
Il capoluogo sta vivendo una fase di riqualificazione di una grande area sul mare che fa parte di un progetto da 100 milioni di euro e che comprende 66 ettari dell’area del porto settecentesco, dal Canale di Ponte Rosso, nel cuore della città all’area balneare di Barcola, in un susseguirsi di grandi volumi edilizi, originariamente adibiti a magazzino o deposito per le merci durante il dominio austriaco prima, e austroungarico poi. «Qui, grazie a un enorme investimento, nasceranno diversi poli adibiti non solo alla parte turistica e ricettiva ma anche sedi istituzionali e hub per le imprese che fanno ricerca e innovazione – commenta il presidente di Regione – Nell’ambito di questo progetto, la Regione ha ottenuto un hangar specifico dove svilupperà una serie di progetti legati all’innovazione nei settori della metalmeccanica e delle Life Science». Sul sito si concentra un investimento pubblico in un progetto di ampio respiro orientato alla sostenibilità ambientale, anche in termini di efficientamento energetico, mobilità e aspetti edilizi ed ecologici: secondo le previsioni, su 31.829 metri quadrati verranno recuperati 30mila metri quadrati di superficie drenante e saranno piantumati 680 alberi.
La voglia di farsi conoscere all’estero
«Stiamo cercando di attrarre investitori internazionali facendo conoscere le opportunità che le nostre realtà e startup possono avere in tutto il mondo», continua il presidente Massimiliano Fedriga e conclude: «Il sistema italiano delle startup riesce, attraverso la sua enorme creatività, ad essere molto competitivo, ma come istituzioni dobbiamo essere in grado di raccontarlo meglio. Siamo in grado di dare innovazione al mondo, forse anche con meno fondi rispetto ad altre zone, come gli USA ad esempio. Non a caso, le nostre imprese si presentano nel mercato internazionale e, anche se con fondi più bassi a disposizione, riescono comunque a essere più competitive rispetto ad altre realtà di altri Paesi europei. Ma, prima di tutto, sono le istituzioni che devono crederci».