Mario Moroni ci racconta il malessere, le difficoltà e le problematiche degli stereotipi legati al mondo delle nuove imprese. Partendo dal suo libro “Startup di Merda” propone riflessioni in testo e raccontate da lui in podcast in esclusiva su StartupItalia
Se dovessi ricevere un centesimo per tutte le volte che ho sentito dire “Mario ho un’idea che sconvolgerà l’Internet delle cose e dei fatti”, oppure “Mario ho un’idea social veramente disruptive”, oppure ancora “è come Amazon ma è più bello”, sarei sicuramente ricco sfondato come uno di quei bellissimi e simpaticissimi “fanta-guru” che a bordo piscina, a Dubai, con un cocktail in mano, elargiscono consigli for free.
Magari, sempre a bordo piscina, potrei vendervi il mio video corso su come fare video per sembrare dei fanta-guru anche voi e rendervi più scalabili, monetizzabili e contro il sistema dei governi locali.
Purtroppo, ahimè, devo svegliarmi e devo dirvi, dalla nebbiosa provincia milanese in cui sono, che l’idea non vale nulla. Uno dei falsi miti del mondo startup italiano è che l’idea sia la chiave del successo di un’azienda.
Non so per quale motivo acceleratori, incubatori e scalatori, ovvero tutti quelli che dovrebbero aiutarci nel nostro processo di crescita, insistano sulla base fondativa dell’idea.
Se invece andiamo a vedere i fatti, quelli concreti, scopriamo che tra le ex startup che oggi vengono definite giga company, come Amazon, Facebook o Netflix, l’idea non contava assolutamente nulla quando erano realmente startup.
Per esempio, alla fine degli anni Novanta Amazon era uno dei molti siti che vendevano libri online, all’inizio degli anni Duemila Facebook era uno dei tanti social network esistenti e Netflix, quando spediva DVD per corrispondenza, stava fallendo come la maggior parte dei suoi competitor americani.
Qual è invece il segreto sostanziale, ovvero la chiave del successo per queste tre realtà nella loro esplosione a livello mondiale?
Il (non) segreto è l’esecuzione.
L’esecuzione purtroppo non è sexy, molte volte è noiosa e non va a finire sui portali di marketing, comporta lavoro nel buio dei vecchi file Excel, delle procedure da sperimentare e della consapevolezza del proprio valore.
Talvolta chi parla solo di un’idea non ha consapevolezza del mercato, del proprio valore e di cosa vuol dire fare. Per davvero intendo.
Chiunque può avere un’idea.
Un imprenditore, invece, la sa eseguire sul mercato e la mantiene surfando ogni giorno, anche in periodi bui come questi, cercando di evitare scorciatoie che portano verso l’abisso e studiando ogni giorno come migliorare il meccanismo chiamato startup.
Non fatevi fregare dalla lotteria mondiale delle idee, appassionatevi invece della bottega artigianale dell’esecuzione e imparate un mestiere su cui basare la vostra crescita. Lì sì che c’è da divertirsi sul serio.
(… continua)
Startup di Merda, la storia a fumetti Episodio 1
Disegni di Dario Campagna
www.startupdimerda.it