Arrivano dall’Africa in Italia con l’idea di imparare e portare quel know-how in giro per il mondo. Sono i 5 team dello Startup Africa Roadshow, il progetto di Next Generation Africa, arrivati in Italia oggi (8 giugno) e che qui rimarranno fino al 16 giugno. L’iniziativa, dislocata tra Milano e Bologna, darà modo a queste realtà provenienti dall’Africa orientale di conoscere e diventare protagoniste dell’innovazione. L’evento è organizzato da BeEntrepreneurs, un’associazione italiana nata nel 2020 che, principalmente, propone percorsi di accelerazione per l’early stage e gli imprenditori dal 2017, con la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia in Uganda, Ruanda e Burundi. In 2 settimane, le 5 le startup vincitrici vincitrici dell’edizione di “Next Generation Africa” del 2023, provenienti da Uganda e Ruanda sono in Italia per conoscere brillanti startup, incontrare investitori, aziende e enti non profit, partecipare a incontri di formazione e ampliare il proprio network. A Bologna i team parteciperanno anche al Festival WMF – We Make Future. Li abbiamo intercettati per capire esattamente quali sono le loro intenzioni e che cosa si aspettano dal nostro ecosistema imprenditoriale.
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Chi sono le 5 startup vincitrici
Selezionati su oltre 330 candidature, i team vincitori di “Next Generation Africa” 2023 arrivati in Italia spaziano dal mondo della salute a quello dell’istruzione passando per quello della sostenibilità ambientale. Hanno partecipato a un bootcamp a Kigali ad agosto dell’anno scorso, durante il quale hanno seguito sessioni di formazione e mentoring con i volontari dell’associazione e alcuni rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione locale. Tra i vincitori ci sono:
- Ubuntu Education (Ruanda): una startup edtech che si occupa di formazione, sviluppo professionale e innovazione e offre agli insegnanti contenuti formativi e accesso a opportunità di crescita collaborando con scuole e comunità locali. David Marriott è il CEO e fondatore, Jess King chief operations officer e co-fondatore. «Diamo agli insegnanti un’opportunità di sviluppo professionale – commenta il CEO – Dal Roadshow ci aspettiamo di trovare partner per la nostra organizzazione e colmare il gap tra il sistema educativo africano e quello europeo seguendo i sustainable goal e un’educazione di qualità che passa attraverso la qualità degli insegnanti. Il Roadshow è importante per noi anche per creare link con altre startup africane. In questa ottica vogliamo sviluppare sempre più competenze in Africa e creare partnership con l’Europa. Riconosciamo il valore che ha collaborare oltre-confine e beneficiare di diverse esperienze».
- SLS Energy (Ruanda) è una startup che dà una seconda vita alle batterie usate e ha sviluppato un sistema di recupero di celle ancora funzionanti da pacchi batteria a fine vita. Con queste crea dispositivi di backup ed energy storage per torri di telecomunicazione. Nel team ci sono: Léandre Berwa (CEO), Mercy Hirwa (business development manager) e Patrick Ntwari (co-fondatore e director of hardware engineering). «Dall’ecosistema italiano cerchiamo nuove opportunità e partner e vogliamo stabilire connessioni che possano portare a future collaborazioni e opportunità di investimento – commenta Mercy Hirwa – Il Roadshow è una grande opportunità per le startup africane e siamo interessati all’Italia perché il mercato è di più facile accesso. Ci interessano anche i mercati tedesco e olandese, ma prima puntiamo a consolidarci nell’Africa dell’Est».
- Shambapro (Ruanda) ha sviluppato un’app per supportare i piccoli agricoltori attraverso la digitalizzazione di alcuni processi amministrativi, la produzione di dati e report utili per la gestione delle loro attività. Kelvin Odoobo è il CEO e fondatore: «Vogliamo essere più resilienti, anche se siamo consapevoli del climate-change, e ridurre l’impronta ecologica – racconta – Per questo puntiamo ad avere accesso ai migliori mercati per i piccoli agricoltori e creare un ecosistema composto da piccoli proprietari terrieri. In questo settore, l’Italia vanta una tradizione molto ricca e sviluppata che attraversa centinaia di anni e vogliamo imparare questo know-how per, poi, spostarci su una dimensione più globale. In Italia andiamo cercando differenti tipo di partners: dagli agribusiness alle organizzazioni che lavorano nella supply chain e nell’agritech che siano specializzate nella tecnologia e che stiano evolvendo il settore delle piccole imprese dell’agritech. Vogliamo anche stabilizzare qualche piccolo business in Italia quando ci saremo consolidati in Africa. Inizialmente il nostro mercato di riferimento sarà l’Est e il Sud Africa e poi puntiamo all’Italia, alla Spagna e ai Paesi Bassi».
- Luna (Ruanda) si tratta di una startup che si occupa di empowerment al femminile e che offre uno spazio protetto per discutere di temi delicati e la possibilità di richiedere consulenze online con medici, psicologi ecc… Nel team ci sono Aline Joyce Berabose (CEO e co-fondatrice) e Chibudu Nyiro (chief operations officer e co-fondatore). «Vogliamo creare un ecosistema con le altre startup e capire come lavorano con gli altri stakeholder, soprattutto vogliamo imparare da ecosistemi che sono più grandi del nostro – commenta Aline Joyce Berabose – Pensiamo che il Roadshow sia un’opportunità per imparare da altre culture e sperimentare nuove esperienze».
- Ecoplastile (Uganda) si occupa di sostenibilità ambientale e riciclo. Questa startup raccoglie rifiuti plastici, remunerando attraverso un’app la comunità locale e li trasforma in tegole ecologiche, leggere e performanti. L’idea nasce da un’esperienza personale del CEO e fondatore Franc Kamugyisha che nel team lavora con Peron Nateisa, impact & communications lead.
«Qui in Africa l’imprenditoria è spesso guidata dalla necessità – racconta Franc – Ora la nostra mission è quella di introdurre due nuovi prodotti hardware: la membrana impermeabile fatta interamente da plastica riciclata al 100%, che contribuirà al 15% delle nostre operazioni entro il 2030, e la plastica riciclata post-consumo, molto richiesta dalle marche di imballaggi di plastica come Unilever, che rappresenterà il 25% delle nostre operazioni entro il 2030».