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Il programma di BreakfaStories sarà una bussola sul futuro con sempre più attenzione alle competenze richieste da un mercato in costante divenire
Promosso dall’Osservatorio Branded Entertainment, in collaborazione con l’agenzia PHD Media Italia, BreakfaStories ha concluso la sua quarta edizione e la quinta è alle porte. Le riflessioni sui grandi cambiamenti in atto nella comunicazione che interessano i brand sono state sempre al centro delle dirette streaming di 45 minuti moderate da Giampaolo Colletti. Tra le tematiche affrontate quest’anno: il metaverso, l’entertainment, le relazioni aumentate, l’human tech, al fianco di professionisti nei settori del Marketing, del Management, dell’Entertainment. Abbiamo intervistato Daniela Della Riva, Chief Strategy Officer di PHD, per farci raccontare come è nata l’idea delle BreakfaStories; quali sono stati gli obiettivi raggiunti e quale il lavoro che li attenderà in futuro.
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Daniela, come è nata l’idea di mettere a punto un format che indaghi i cambiamenti della comunicazione dal punto di vista dei brand?
L’idea delle BreakfaStories è nata nel 2020, insieme all’Osservatorio Branded Entertainment – OBE, pensando sin da subito a un format agile, al momento della colazione, dove confrontarsi sui temi legati all’intrattenimento nel settore dell’imprenditoria. Inizialmente le avevamo pensate come vere e proprie colazioni dal vivo nel cuore di Milano, poi, a causa della pandemia, abbiamo dovuto riformularle in chiave digitale. Abbiamo voluto dargli, sin da subito, un respiro importante con la possibilità di ospitare personaggi noti e rappresentanti dei brand, focalizzandoci prevalentemente, sulla relazione tra marketing e brand.
Di cosa parla il libro “Shift”, dal quale avete tratto ispirazione per impostare le BreakfaStories?
Il libro “Shift” è stato quello da cui abbiamo preso spunto per strutturare le storie da approfondire; nello specifico si tratta di una produzione collettiva che ha visto la collaborazione di clienti internazionali e agenzie creative. Si basa su uno studio delle competenze e delle leve di marketing che guideranno la comunicazione nei prossimi 10 anni, per fare uno shift a tutti i livelli del Marketing e della Comunicazione. Sapersi reinventare, sulla base di nuove regole che riguardano il mercato del consumatore e che hanno apportato una vera e propria rivoluzione è quello che ci aspettiamo da parte dei brand. Fare leva sui bisogni e le esigenze dei nuovi consumatori, valorizzando di più l’aspetto sociale e valoriale che tocca il territorio, rientra in ciò che il consumatore si aspetta dai brand. Il libro parte dall’analisi dei propri dipendenti come asset fondamentale per risultare un’azienda vincente sul mercato: un concetto che vale anche per le agenzie di comunicazione. Il tema delle competenze ci sta molto a cuore: queste saranno il futuro e stiamo preparando una ricerca che indaghi questo campo sia dal punto di vista dei brand che per quanto riguarda le nuove generazioni. Non posso dare troppi dettagli ora, ma le competenze saranno un argomento centrale per il 2023. Il libro mette al centro la tecnologia ma anche l’aspetto umano; il futuro sarà fatto di esperti che dovranno avere anche competenze creative particolari. Sinora, ci siamo dedicati all’aspetto analitico, che ha prevalso su tutto, e ci siamo concentrati su come le tecnologie prevedono la performance: questo è un aspetto che sta tendendo a diventare sterile e ha bisogno di professionisti creativi che sviluppino competenze legate al gaming.
Oggi per dirla con Alessandro Baricco intervistato proprio da Marco Montemagno serve “Un’intelligenza che si discosta da quella novecentesca perché fatta di persone che si muovono in modo diverso nel mondo. Persone che si muovono secondo le regole dei videogame.”
Queste le aspettative, ma quale è lo scenario dinanzi al quale ci troviamo di fronte?
Al momento l’offerta e la domanda sono scollate; le aspettative sono diverse e se non vengono capite non si riesce a portarle a bordo. Si deve anche andare sempre più verso la creazione di partnership con le Università, i centri di ricerca ecc.. Si parla di digitale e intrattenimento come due mondi ancora separati ma saperli mettere assieme diventa la chiave indispensabile per poter attrarre l’attenzione sui consumatori.
Quali saranno le prossime frontiere?
Si creeranno piattaforme di scambio tra brand, clienti e agenzie di comunicazione. Tra le priorità c’è l’ampliamento della platea, dove il capitale umano resta l’asset fondamentale e l’occasione per ingaggiare i propri clienti.
Come è andata questa ultima edizione di BreakfaStories?
È andata molto bene, anche a livello relazionale e di costruzione di un network, in ogni puntata abbiamo raggiunto tra le 600 e le 800 visualizzazioni e, anche in termini di follow up, ci fanno capire che è importante continuare.
La prossima edizione delle BreakfaStories su cosa sarà incentrata?
Il tema delle competenze ci interessa particolarmente e lo portiamo avanti anche con corsi di formazione. Vogliamo potenziare ancora di più il format che funziona e, anche grazie alla partnership con StartupItalia, è molto cresciuto. Vorremmo che diventasse qualcosa di più importante in versione ibrida: fisica e digitale. La partnership con OBE è da sempre molto stretta e oggi il branded content ha assunto un ruolo diverso rispetto alla nascita. Non vorrai farmi svelare tutto qui, presto ci saranno altre news; non vediamo l’ora di darvele!