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Chiuderà il 24 febbraio la call per Crea il tuo spirito, la competizione lanciata per offrire l’occasione di creare e vendere il proprio prodotto a chi ha talento e una buona idea nel settore beverage. “Vogliamo rendere sostenibile l’accesso a un settore sempre più appannaggio di pochi”
La strada per creare il prossimo cocktail da ordinare al bancone del proprio bar di fiducia passare dal concorso “Crea il tuo spirito”, lanciato da The Spiritual Machine, startup specializzata nel mondo del beverage, e giunto alla quarta edizione. Prima di arrivare alla finale di giugno, in cui verrà scelto il vincitore della competizione, i partecipanti dovranno passare attraverso diverse fasi, la prima delle quali, l’iscrizione alla call, è tuttora in corso e terminerà il 24 febbraio.
Dall’iscrizione alla finale, il percorso del contest
Fino al 24 febbraio, chi vorrà potrà iscriversi per sperimentare se il drink da lui pensato possa trovare un effettivo consenso da parte di esperti del settore, essere finanziato e lanciato sul mercato. Il concorso, infatti, non intende fermarsi soltanto alla realizzazione e al perfezionamento della bevanda, ma alla costruzione di una strategia aziendale personalizzata.
Per la prima volta nella storia di “Crea il tuo spirito”, i partecipanti potranno seguire un percorso di formazione online sui vari aspetti che compongono un progetto imprenditoriale nel campo degli spirit. In particolare, i corsi si incentreranno sullo sviluppo del prodotto, il marketing e la comunicazione, la distribuzione e la messa a punto di un business plan. Un sistema basato sui criteri della gamification assegnerà un punteggio maggiore ai partecipanti che frequenteranno il maggior numero di lezioni, oltre alla possibilità di avvalersi di consulenze individuali con partner ed esperti.
Il vincitore otterrà una prima produzione gratuita, un viaggio a Barcellona e una consulenza
A partire da metà aprile, i contendenti si potranno mettere alla prova attraverso una campagna di prevendita, secondo le regole della raccolta fondi, per saggiare una prima piccola fetta di mercato e capire potenzialità, pregi e difetti del proprio prodotto, guidati dal personale di The Spiritual Machine e da altri consulenti. Il team della startup organizzatrice valuterà i progetti, sulla base delle vendite effettuate tramite la campagna di crowdfunding, e deciderà chi andrà in finale.
Nel mese di giugno la startup organizzerà l’evento conclusivo, in presenza. I cinque finalisti presenteranno il proprio prodotto a una giuria costituita da personaggi di spicco e professionisti del settore. Tra i membri è confermata la presenza dello chef stellato Giancarlo Morelli. Il vincitore potrà usufruire di una produzione gratuita minima di 250 bottiglie, di un viaggio a Barcellona alla scoperta dei migliori locali e bar della città e di supporto per lo sviluppo del marchio, del sito e dei canali social, la distribuzione del prodotto e la partecipazione alle fiere di settore. In occasione della finale saranno assegnati anche altri premi, offerti dai partner dell’iniziativa.
The Spiritual Machine, a ognuno il suo drink (da inventare)
Non poteva che essere la città del vermouth, nonché capoluogo di una delle regioni più importanti al mondo a livello enogastronomico, il quartier generale di The Spiritual Machine, startup nata nel 2018 dall’idea di Elisa Cravero, CEO, Matteo Fornaca e Matteo Dispenza. Fondata nel centro di innovazione Ogr di Torino, l’azienda ha sviluppato una piattaforma basata su tre aspetti: la formazione, la creazione della bottiglia e la preparazione di un piano di vendita del prodotto.
“Offriamo a chiunque abbia le potenzialità e la volontà di mettersi in gioco, la possibilità di ricevere una formazione di alto livello nel settore degli spirit e, successivamente, in una prima produzione, per lanciare il suo prodotto sul mercato”, spiega Elisa Cravero, CEO di The Spiritual Machine, a StartupItalia. “La competizione Crea il tuo spirito va nella stessa direzione di favorire e rendere più sostenibile sul piano economico l’accesso a un settore che sta diventando sempre più appannaggio di pochi”.
Uno dei tratti distintivi della startup è, infatti, proprio la capacità di rendere possibile e sostenibile la produzione di poche centinaia di bottiglie, quantitativi che consentono di dare la possibilità di vagliare il prodotto ai talenti iscritti alla piattaforma. Fra le particolarità di The Spiritual Machine, che nel corso di cinque anni ha dato vita a oltre 150 ricette proprietarie e coinvolto nella sua rete esperti e professionisti del settore, come lo chef stellato Giancarlo Morelli, anche la presenza di un laboratorio specializzato in cui creare le nuove bevande. Il processo passa quindi alla fase commerciale. Una squadra di consulenti aiuta a confezionare secondo le esigenze di marketing il prodotto, che poi viene presentato a oltre 70 investitori nel settore spirit, presenti sul network sviluppato dall’azienda piemontese.
Nel 2022 la startup ha prodotto 70mila bottiglie, l’obiettivo è arrivare a cinque milioni nel 2027
“La nostra scelta è quella di un crowdfunding che definiamo umanistico, in cui, oltre alle risorse economiche, venga valorizzata l’idea della persona che gli investitori scelgono di supportare a 360 gradi”, sottolinea Cravero. “Mettendo a disposizione la propria esperienza e competenza e aiutando il nuovo prodotto a diffondersi sul mercato, tramite contatti di business maturati nel corso degli anni”.
Partita nel 2019 con una produzione iniziale di circa cinquemila bottiglie, nel 2022 il numero è salito a oltre 70mila e crescerà fino a 90mila quest’anno, per arrivare entro il 2027 fino a cinque milioni. I ridotti costi e tempi di produzione hanno permesso a The Spiritual Machine di farsi conoscere anche all’estero, dove hanno stretto collaborazioni con imprenditori, bar e aziende in Emirati Arabi, Qatar e altri Paesi. “La prossima tappa internazionale”, afferma la CEO, “sono gli Stati Uniti, il Sud America e Paesi come le Maldive e le Seychelles”.
L’amaro sinfonia e il vermouth per gli americani: come si vince Crea il tuo spirito
Riavvolgendo il nastro e tornando alla passata edizione del contest, il viaggio di “Crea il tuo spirito” porta a Firenze, nel famoso Caffè Concerto Paszkowski. Per questo locale, Antonino Sciortino ha creato uno spirit chiamato Amaro sinfonia, con il quale ha vinto lo scorso anno la competizione di The Spiritual Machine. L’idea è quella di accostare l’esperienza della beva a un momento di relax, da offrire al consumatore. Si tratta di un amaro in cui si distinguono una serie di note, come il cardamomo e l’arancio amaro, l’artemisia e la china.
“Ho deciso di partecipare alla terza edizione della competizione sia per una sfida personale, essendo un ambiente a me sconosciuto, sia per motivi di business”, racconta Sciortino, bartender al Caffè Concerto Paszkowski. “Per un’attività di hospitality la creazione di un brand di alcolici è un’ottima mossa di marketing. Non è esattamente il mio lavoro, ma ho deciso comunque di partecipare”. Dopo la finale, il vincitore del concorso ha organizzato la strategia di vendita al pubblico del suo spirit insieme al personale di The Spiritual Machine e ha deciso di servire la bottiglia nella sua casa, il Caffè Concerto Paszkowski di Firenze.
“Dietro il vermouth c’è un mondo che i clienti americani dovevano conoscere”
Dal capoluogo toscano agli Stati Uniti, dove Elisabetta Balzola, imprenditrice e ristoratrice torinese residente in Michigan, ha lanciato Rosso, la prima linea di vermouth rosso sua e di The Spiritual Machine, pensata per il mercato americano. È disponibile nel locale Cucina Lab Torino, nella cittadina di Troy, vicino Detroit. “Sono di Torino, la città del vermouth. Gli americani dovevano conoscerlo”, dice la ristoratrice. “Il mio intento era quello di ritrovare tutti i sapori che si ritrovano nei classici della mixology italiana e capire che dietro c’è un mondo, quello del vermouth, appunto”.
Il prodotto realizzato da Balzola utilizza soltanto ingredienti naturali, come erbe e spezie selezionate, oltre a vino di qualità. La presentazione di Rosso – Bitta’s Vermouth al mercato statunitense ha riscosso giudizi positivi, attirando l’attenzione di esperti del settore, giornalisti e consumatori. Chissà che il prossimo vincitore della competizione di The Spiritual Machine possa avere la stessa fortuna.