Ecco perché è scattata l’indagine sull’ipotesi di abuso di posizione dominante sul mercato europeo dei sistemi di propulsione per e-bike
Blubrake, ex spinoff del Politecnico di Milano nato nel 2015 che conta circa 2 milioni di euro di fatturato, punta in alto e sfida il colosso tedesco Bosch nel mercato dell’e-bike, ma la strada è impervia. La società Robert Bosch, secondo quanto ipotizzato nel provvedimento con il quale l’Antitrust italiano ha avviato le indagini, non avrebbe consentito l’interoperabilità elettrica e digitale tra i suoi sistemi di propulsione e l’ABS per biciclette elettriche prodotto da Blubrake, ostacolando i tentativi della startup di
offrire il proprio sistema innovativo ai produttori di e-bike equipaggiate con l’e-kit di Bosch.
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Stop alla concorrenza?
Il tema centrale della questione, che a detta dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza non avrebbe apparentemente alcuna valida giustificazione, è la condotta perseguita da Bosch che escluderebbe l’unico concorrente nel mercato europeo degli ABS per biciclette elettriche. La stessa Blubrake, da quanto si apprende leggendo il testo di avvio dell’istruttoria, ha riferito che la strategia di Bosch avrebbe, di fatto, impedito alla startup l’accesso a gran parte dei produttori di e-bike. In particolare, Bosch favorirebbe l’acquisto, il montaggio e l’uso del proprio ABS, a discapito di quello di Blubrake.
Cosa è successo tra Bosch e Bluebrake
Nello specifico, nel 2018 Bosch ha iniziato a produrre e a commercializzare, oltre all’ekit, anche ulteriori componenti per e-bike, tra cui l’ABS. E nello stesso anno anche ZF Micromobility aveva introdotto il proprio ABS. Seppur non formalmente offerto sul mercato, questo prodotto non risulta installato su alcun modello di ebike attualmente commercializzata. Tra il 2018 e il 2019, anche Blubrake aveva sviluppato un ABS che, grazie all’alta qualità e innovatività, le ha consentito di ricevere diversi premi, riconoscimenti e finanziamenti. In particolare, l’ABS di Blubrake, diversamente da quello di Bosch, e analogamente a quello di ZF, si integra completamente all’interno del telaio dell’e-bike e risulta, pertanto, invisibile. Secondo quanto emerge dal testo di avvio dell’istruttoria, la startup italiana ha riferito di essere stata contattata alla fine del 2018 da un produttore di e-bike per valutare la possibilità di equipaggiare alcuni modelli di e-bike che avrebbero avuto un e-kit di Bosch – il BES2 – con l’ABS di Blubrake. «Il Y-cable di Bosch era, tuttavia, incompatibile con l’ABS di Blubrake. Blubrake e il suo potenziale cliente hanno, quindi, iniziato a collaborare per sviluppare un nuovo cavo a Y compatibile, modificando quello di Bosch (ma mantenendolo tecnicamente identico). Le prove di funzionamento elettrico eseguite con il cavo realizzato da Blubrake nel febbraio 2019 davano esito positivo e venivano comunicate al cliente. Quest’ultimo, tuttavia, rappresentava a Blubrake le proprie preoccupazioni in relazione a possibili problematiche che Bosch avrebbe sollevato in punto di garanzia dell’e-kit, che secondo lo stesso produttore di e-bike, non sarebbero dipese da questioni tecniche, ma dal fatto che Bosch non avrebbe consentito di integrare un ABS diverso dal proprio con il BES. Agli inizi del 2019, Blubrake proponeva al potenziale cliente una soluzione alternativa basata sulla sostituzione di uno dei connettori di un altro Y-cable di Bosch. La soluzione veniva testata e approvata dal cliente, che avviava la produzione di alcuni modelli di e-bike equipaggiati con l’e-kit Bosch e l’ABS Blubrake, che sarebbero stati disponibili nei negozi di rivendita dai primi mesi del 2020. Successivamente, Bosch contattava il produttore di e-bike elencando una serie di asseriti possibili rischi relativi alla qualità e alla sicurezza, connessi alla integrazione dell’ABS Blubrake con il proprio e-kit per mezzo del Y-cable modificato da Blubrake, e riferiva che, in caso di incidenti, avrebbe segnalato questi rischi agli acquirenti. Blubrake rassicurava il cliente circa ogni singolo possibile rischio tecnico paventato da Bosch. Cionondimeno, il produttore di e-bike smetteva di rispondere alle comunicazioni di Blubrake senza fornire alcuna giustificazione all’interruzione della collaborazione, che non veniva più ripresa». Una vicenda analoga si era già verificata nel 2020, quando un altro produttore di e-bike aveva contattato Blubrake per montare l’ABS prodotto dalla startup su alcuni modelli delle proprie e-bike equipaggiate con il BES. Dopo un primo ordine di un significativo numero di ABS, il produttore di e-bike ha, successivamente, sospeso quasi il 90% di tali ordini per poi cancellarne oltre due terzi.
Di che cosa si occupa Blubrake
Nata come spinoff del Politecnico di Milano nato nel 2015, oggi Bluebrake è attiva nel settore dello sviluppo e nella produzione di sistemi meccatronici avanzati focalizzati su applicazioni di frenata e rilevamento per biciclette elettriche. In particolare, ha sviluppato un ABS (Anti-lock Braking System), ovvero un sistema (meccatronico) di antibloccaggio in frenata, che commercializza dal 2019. Oggi Bluebrake fa parte del gruppo industriale e-Novia1, che comprende diverse imprese deep tech italiane specializzate nell’innovazione robotica. Nel 2022 ha realizzato un fatturato pari a circa 2 milioni di euro.