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Oltre 200 candidature per il premio “L’Oréal Italia per le donne e la scienza” rivolto alle giovani ricercatrici under 35. Appuntamento al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano il 12 giugno 2023.
Torna il 12 giugno 2023 al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano la XXI Edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO For Women in Science, il premio promosso in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco nato per riconoscere, attraverso borse di studio, i meriti e i percorsi di giovani donne che si distinguono nei campi delle scienze della vita e della materia, incluse ingegneria, matematica e informatica. Sono oltre 200 le candidature raccolte per questa XXI edizione, che vuole continuare ad attirare l’attenzione anche sulle nuove sfide aperte per chi sceglie la scienza come campo di formazione, per fare la differenza e immaginare il proprio futuro – e quello del pianeta – attraverso la ricerca, le sperimentazioni e l’applicazione di tecnologie sempre più avanzate.
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Ma quante giovani donne oggi scelgono la scienza?
Una recente ricerca Ipsos realizzata per Save the Children e diffusa a inizio anno racconta che oltre la metà delle giovani donne (54%) dice di essere interessata e incuriosita dalle materie scientifiche, ma nel 2021 solo il 22% delle giovani ha scelto un corso Stem all’Università, perchè la maggior parte delle ragazze ritiene che le materie scientifiche siano “poco adatte” a loro. Eppure, poste davanti alle urgenze ambientali e agli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030, le ragazze italiane mostrano una grande consapevolezza chiara e pensano di poter dare un contributo anche alle sfide più importanti che la scienza si troverà a dover affrontare nei prossimi anni. Tra queste, quella dell’invecchiamento della popolazione (lo pensa il 34% delle adolescenti), seguita dalla produzione di energia sostenibile (31%) e infine la diminuzione delle emissioni inquinanti dei mezzi di trasporto (27%). La voglia di dare un contributo e far parte del cambiamento si legge tra le righe di un dato in lieve crescita (+15.74%), quello che riguarda le immatricolazioni femminili ai corsi di informatica e tecnologie ICT. Tuttavia il divario di genere è sempre molto presente e si radica, sin dai primi cicli di istruzione, negli stereotipi ancora oggi diffusi, che vorrebbero le ragazze poco portate verso le materie scientifiche e che bloccano sul nascere i loro talenti.
Il “Gender Gap Report 2022” del World Economic Forum, su 146 Stati mappati, l’Italia mantiene il 63° posto, restando al di sotto della media europea di circa 6 punti percentuali. Un dato che tiene in considerazione le differenze di genere in diversi ambiti: dalla partecipazione economica e opportunità al livello di istruzione, dalla salute e sopravvivenza all’ empowerment politico. Le donne continuano a essere sottorappresentate, in particolare nei campi dell’ingegneria (6.6% donne VS 24.6% uomini) e ICT (Tecnologie riguardanti i sistemi integrati di telecomunicazione ) (1.7% donne VS 8.2% uomini). Dati negativi anche per quanto riguarda la copertura di posizioni apicali: solo il 15% di CEO sono donne. L’Europa in generale fa fatica ad attrarre le ragazze nell’istruzione STEM e, di conseguenza, le donne nei lavori STEM. Nonostante le donne superino gli uomini come studenti e laureati a livello di laurea e master, solo il 33% dei laureati in materie STEM in Europa è di sesso femminile e, peggio ancora, si stima che entro il 2027 le donne rappresenteranno solo il 21% dei posti di lavoro nel settore tecnologico (fonte McKinsey & Company. Women in tech: The best bet to solve Europe’s talent shortage – gennaio 2023).
L’Oréal-UNESCO For Women in Science 2023
Il 12 giugno sapremo i nomi delle sei premiate dell’edizione 2023 ma avremo anche l’opportunità di conoscere storie di donne ricercatrici che si muovono tra l’ingegneria biomedica, l’archeologia e l’astrofisica. Tra loro Ilaria Cinelli, ingegnere biomedico e membro esperto dell’Aerospace Medical Association, Arianna Traviglia, Archeologa e Senior Researcher CCHT Ca Foscari – Istituto Italiano di Tecnologia ed Edwige Pezzulli, Assegnista presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica e divulgatrice scientifica. Parleremo con approccio divulgativo di ricerche utili a studiare gli effetti di condizioni estreme sull’organismo umano, là dove fisiologia, biologia e le tecnologie innovative si incontrano. Anche una materia solo in apparenza lontana con l’archeologia, se incontra le nuove tecnologie, apre nuove frontiere di esplorazione su più campi d’applicazione.
Da sempre “L’Oréal Italia per le donne e la scienza” vuole veicolare storie d’impegno, competenze acquisite e grandi risultati raggiunti, per raccontare le opportunità professionali anche attraverso la contaminazione fra più campi d’applicazione, che difficilmente le giovani studentesse mettono a fuoco quando devono immaginare il proprio futuro o indirizzarsi verso materie STEM. Sarà quindi una preziosa occasione per parlare di carriera, metri di giudizio e selezione, tra esperienze personali e una visione più ampia sul gender gap che ancora segna le scelte e le storie di tante donne di scienza. La moderazione è affidata a Maria Soave, che aprirà l’evento insieme a Emmanuel Goulin, Presidente e Amministratore Delegato L’Oréal Italia.
Il bando di concorso si è rivolto come ogni anno a ricercatrici under 35, tramite la piattaforma del progetto. Nato nel 1998 su iniziativa di L’Oréal e Unesco, “For women in science” è stato il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico.
L’evento sarà trasmesso in presenza e in streaming sui canali di StartupItalia. Prenota subito il tuo posto!