Con sede negli Stati Uniti e in Svizzera, Stefano Bellasio e Giacomo Marinangeli, co-founder di Anthropos sono pronti a scalare in Europa e in America dopo la chiusura del round da 2,7 milioni di dollari. «Io e Giacomo lavoriamo assieme dal 2012, quando ci occupavamo di un’azienda specializzata in training nel settore delle tecnologie cloud – racconta il CEO di Anthropos, Stefano Bellasio – Abbiamo guidato quell’azienda per 10 anni, poi l’abbiamo venduta. Da un anno lavoriamo ad Anthropos con una mission ben precisa: applicare le potenzialità dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie in cloud per aiutare, da un lato, le organizzazioni a mappare le competenze dei propri lavoratori in modo dettagliato e, da un altro, i dipendenti ad acquisirne di nuove». Due facce della stessa medaglia che convergono nella tecnologia che Anthropos, giorno dopo giorno, prova a implementare. Ma come è riuscita ad affermarsi questa realtà in un settore sempre più competitivo?
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Cosa sanno fare i miei dipendenti?
Immaginiamo di essere a capo di un’azienda (forse alcuni di voi lettori lo sono) ma di non sapere esattamente in un determinato momento quello che sanno fare i propri dipendenti. Con l’idea di colmare alcune lacune, come questa, che preoccupano i datori di lavoro, ha preso forma Anthropos. In particolare, la realtà cofondata da Giacomo e Stefano aiuta le aziende a verificare rapidamente le competenze dei propri dipendenti che stanno migrando verso nuovi ruoli ma anche a identificare più facilmente le persone giuste con le skills adeguate per determinati progetti e selezionare i candidati su larga scala. «Siamo partiti da una domanda che potrebbe anche sembrare banale: “Come fanno i dirigenti a sapere esattamente che cosa sanno fare i dipendenti e fino a che punto hanno maturato le proprie competenze?” – racconta il team di Anthropos – In secondo luogo, ci siamo posti il dubbio di capire come formare le persone che ambiscono a un determinato ruolo e creare un percorso di formazione all’interno nell’organizzazione che punti proprio a questo». Cosa sa fare il mio team e fino a che punto posso spingere per accrescere le competenze che già ha? Sono state queste, dunque, le due domande alla base del business model di Anthropos. «Il training è utile, ma lo è ancora di più quando insegni ad applicare le basi che già si hanno in maniera concreta – raccontano Stefano e Giacomo – Fornire gli strumenti adeguati per utilizzare le proprie skills a 360 gradi è stato, sin da subito, il nostro l’obiettivo». Un obiettivo che, però, spesso si scontrava con i classici strumenti pensati per il management e che ha trovato un plus nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie cloud.
Dagli USA alla Svizzera
Con gli strumenti offerti da Anthropos, il datore di lavoro è in grado di identificare le competenze esistenti possedute dal personale attraverso la scansione di dati come il CV, le storie lavorative e i profili LinkedIn e, utilizzando l’intelligenza artificiale, riesce a costruire scenari che mettono alla prova la capacità dei dipendenti di mettere in pratica le competenze acquisite. «Nella messa a terra del nostro progetto è stata per noi fondamentale l’esperienza americana – raccontano Stefano e Giacomo – Da una parte, abbiamo appreso la velocità di fare business del mondo americano, da un’altra le competenze che ruotano attorno a questo settore a livello europeo. Mettendo assieme queste due sfaccettature siamo riusciti a dare vita alla nostra realtà che oggi opera principalmente da Lugano, dove viviamo». Stefano era arrivato negli USA anni fa per imparare come fare startup. «Ho partecipato al programma Mind the Bridge a San Francisco per poi tornare in Italia dove, però, ha riscontrato non poche difficoltà a livello burocratico. Sono rimasto “scottato” – racconta il CEO – E vivendo in una zona di confine tra l’Italia e la Svizzera (a Como) mi sono detto: “Perchè non provare che cosa può attendermi oltreconfine?”. Ero cosciente del fatto che i costi sarebbero stati più alti, ma per una startup quello che conta è anche andare veloce». Così, Anthropos oggi ruota attorno a clienti a livello globale, dall’Europa agli USA.
Gli obiettivi futuri di Anthropos
Dopo il round, guidato da Founderful con la partecipazione di Eden Ventures, Exor Ventures, Zanichelli Venture, Alessandro Rivetti e una serie di angel investor, Anthropos adesso punta ancora più in alto. «Per il momento ci piace lavorare in Europa, rimarremo qui anche se non ci precludiamo niente – spiega il team – Ci piacerebbe molto anche aprire mini-hub in città come Milano». E per quanto riguarda il mercato, il team di Anthropos racconta: «I nostri investitori sono, principalmente, internazionali: svizzeri, italiani e americani. Adesso in Europa il mercato che ci dà più soddisfazione è quello italiano, poi il Nordix e i Paesi Bassi. Nei prossimi mesi vogliamo stabilirci più operativamente in USA, assumendo anche persone. Per noi è un mercato importante e che viaggia velocissimo. Ci lanceremo ancora di più sul go-to-market e sul prodotto e sviluppo».