La startup connette i luoghi di vendita digitali con i corrieri, assistendo, con il proprio sistema, gli e-commerce nelle attività relative ai processi di vendita e di logistica e valorizzando la user experience
Migliorare l’e-commerce delle piccole e medie imprese, integrando tutti gli aspetti della vendita online e garantendo alle aziende di poter controllare i vari passaggi attraverso una piattaforma automatizzata. Con questo obiettivo è nata isendu, startup fondata a Firenze nel maggio del 2019 e operativa dallo scorso anno. “Ci siamo prefissi lo scopo di facilitare lo small e medium e-commerce, creando un’ecosistema in grado di connettere e migliorare i passaggi fra tutti gli attori”, osserva Lando Barbagli, cofondatore e CEO di isendu, a StartupItalia. “Dalle piattaforme e-commerce e dai marketplace ai corrieri, senza tralasciare il variegato mondo degli acquisti fatti direttamente sui social. Inoltre, prosegue Barbagli, “diamo ai nostri clienti la possibilità di gestire al meglio la parte contabile e amministrativa, attraverso l’utilizzo di sistemi di fatturazione integrati”.
Le caratteristiche dell’ecosistema isendu
Vendere prodotti online non è uguale per tutte le aziende. Le maggiori difficoltà si riscontrano spesso fra i piccoli e medi e-commerce ed è proprio a questo target che si rivolge isendu – il cui nome si pronuncia I send you. La startup italiana rappresenta una soluzione in modalità software-as-a-service per semplificare la logistica e la gestione delle vendite online, oltre ad aiutare le aziende a migliorare la propria esperienza e-commerce. Per farlo, isendu automatizza l’intero processo di vendita: dalla gestione degli ordini, fino alla stampa delle lettere di vettura, dalle email transazionali alla gestione dei canali di vendita.
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In sostanza, isendu connette marketplace, come Amazon, eBay o Etsy, e le piattaforme e-commerce, fra cui Shopify, Magento e WooCommerce, con i principali corrieri nazionali e internazionali. “Permettiamo ai clienti di scegliere le tariffe migliori e ridurre i costi”, spiega il CEO di isendu. “Ci occupiamo, fra le altre cose, anche di generare etichette di spedizione, che solitamente rubano molto tempo alle aziende, specialmente le meno esperte”.
Al supporto tecnologico, isendu aggiunge l’opportunità di collegare le aziende a una community di partner, che aiuta gli imprenditori digitali a costruire una strategia e-commerce a tutto tondo, grazie a un servizio di consulenza personalizzata e l’affiancamento su misura. In questo modo, la startup toscana riesce ad affiancare i clienti in ogni aspetto dell’attività di vendita: packaging, contenuti e promozione, assistenza post-vendita e business intelligence.
A chi si rivolge isendu
Pensato come un particolare modello di business Saas, che alla piattaforma automatizzata aggiunge un’assistenza personalizzata, isendu si rivolge soprattutto ai piccoli e medi e-commerce B2C e B2B di tutti settori, fra cui alcuni ambiti in espansione nel mercato digitale – da food and beverage, a moda e abbigliamento, a salute e benessere. “Per small e medium e-commerce”, sottolinea Barbagli, “intendiamo quei clienti che compiono dalle 20 alle 3.000 spedizioni al mese. In questa fascia, la nostra soluzione raggiunge il massimo del suo valore”.
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Prima del Covid, continua il CEO, isendu aveva calcolato un mercato di un milione e centomila potenziali clienti, numero in deciso aumento a seguito del sopraggiungere del Covid. “Per i prossimi dodici mesi, il nostro market di riferimento sarà l’Italia“, afferma Barbagli. “Vogliamo acquisire circa 1.200 clienti entro un anno. Dal terzo trimestre del 2022 punteremo a internazionalizzare il nostro prodotto”.
Dai podcast all’e-commerce Academy, un servizio innovativo
“Alcune aziende meno esperte in ambito e-commerce hanno bisogno di essere assistite a livello educazionale e di supporto. Per questo”, racconta Marco Pericci, cofondatore e Head of Growth di isendu, “lanceremo a breve il primo podcast dell’e-commerce italiano. A questo format si aggiunge una forte presenza sui social, dove raccontiamo quello che c’è dietro all’e-commerce, ispirandoci a modelli come il The Growth Show di Shopify. Molto spesso, infatti, ci capita di lavorare con aziende che si occupano di segmenti di mercato molto particolari e poco conosciuti. Dietro ogni sito, ogni click e ogni acquisto ci sono storie interessanti di persone talentuose, che meritano di essere raccontate”.
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C’è però anche dell’altro: “nel corso di quest’anno puntiamo a organizzare un’e-commerce Academy“, dice Pericci. “In questo modo potremo offrire informazioni tecniche alle nuove startup e-commerce nate in questo periodo di pandemia. Si tratta di una vera università fisica, in cui verranno formati gli e-commerce manager di domani”.