Negli stabilmenti che producono batterie il tasso di scarto, secondo le stime, raggiunge il 30%
La startup francese Mecaware ha chiuso il round Serie A a 40 milioni di euro guidato dal fondo VC Crédit Mutuel Innovation. Come si legge su Sifted si tratta di un mix tra equity, debito e sussidi statali, come spesso accade Oltralpe dove da anni Macron punta sul modello di startup nation. Grazie a questi fondi Mecaware avvierà lo sviluppo di un progetto pilota preindustriale in collaborazione con Verkor, azienda francese che poche settimane fa ha annunciato una raccolta da 2 miliardi di euro (ne abbiamo parlato qui) per costruire una gigafactory a Dunkirk, nel nord della Francia. Ma cosa ci farà Mecaware?
In vista del 2035 e degli impegni presi dall’Europa per una transizione a tappe serrate verso l’elettrico, in Francia la gigafactory di Verkor andrà a servire proprio l’industria automotive. Mecaware è verticale nel segmento del riciclo dei componenti delle batterie, pratica chiave per non sprecare risorse e non perdere ulteriore terreno rispetto alla Cina. Riciclare materiali di scarto è un obiettivo anzitutto per le gigafactory, dove secondo le stime il tasso di scarto raggiunge il 30%. Mecaware sostiene che la propria tecnologia di riciclo – non inedita – costerebbe meno rispetto a quelle dei competitor. Bisognerà comunque attendere almeno il 2025, anno nel quale la gigafactory di Verkor dovrebbe essere inaugurata.