Nel primo anno di vita Primo Space ha superato gli 85 milioni di Euro di raccolta ed ha investito in 6 startup: Caracol, AKO Space, Leaf Space, Pangea Aerospace, Astrocast. L’ultimo round riguarda Sidereus per 1,5 milioni di euro
Primo Space, fondo di venture capital specializzato in investimenti nella New Space Economy, ha completato il suo primo anno di vita conseguendo traguardi significativi in termini di raccolta di capitali e operazioni di investimento. Il fondo ha raggiunto una dimensione complessiva di 85 milioni di Euro tramite le ultime operazioni di fundraising e l’avvio di un fondo parallelo dedicato agli investimenti in Italia. Primo Space è ancora nel suo periodo di raccolta che si concluderà il 5 dicembre 2021 e si proietta come uno dei pochi fondi specializzati al mondo, il primo in Europa continentale, specializzato nell’industria spaziale di nuova generazione.
Primo Space è gestito da tre general partner, Matteo Cascinari, Raffaele Mauro e Giorgio Minola, coadiuvati da un team di analisti focalizzati sulla selezione e il supporto delle imprese in portafoglio. La struttura opera sotto l’ombrello di Primo Ventures e si avvale della consulenza e capacità di due diligence del suo advisor tecnico-scientifico esclusivo Fondazione E. Amaldi.
“Siamo orgogliosi di aver avviato in Italia il primo fondo Europeo specializzato nell’ambito dell’industria spaziale. Nel corso del suo primo anno di attività Primo Space si è posizionato efficacemente per diventare un nodo fondamentale per lo sviluppo della space economy nel nostro paese e nel mondo. In futuro ci poniamo traguardi ancora più ambiziosi e intendiamo supportare la prossima generazione di imprenditori nella loro crescita” affermano i General Partner di Primo Space Fund.
L’industria spaziale di nuova generazione
La space economy è un settore in rapida crescita che sta attirando capitali e talento su scala globale con un impatto in molteplici industrie che vanno dai servizi legati a Internet alla logistica, dalla lotta al cambiamento climatico alle assicurazioni, dall’agricoltura di precisione al monitoraggio delle infrastrutture, dalla sicurezza alle telecomunicazioni, senza contare le ricadute indirette per via dello sviluppo di tecnologie e materiali ad alta performance. Primo Space si colloca nel nodo di crescita fondamentale di questo settore, impiegando il suo capitale per la crescita di startup che stanno trasformando un mercato che, secondo Morgan Stanley, raggiungerà i mille miliardi di dollari di dimensione entro la fine del decennio.
Sei operazioni di investimento
Nel corso del primo anno Primo Space ha concluso 6 operazioni di investimento, collocando complessivamente 8,1 milioni di Euro di capitale. Le società supportate sono : AIKO Space, società torinese che sviluppa algoritmi di intelligenza artificiale per rendere le missioni spaziali sempre più autonome; Leaf Space, società basata a Lomazzo (Como) attiva nel settore delle ground station per satelliti di piccole dimensioni; Pangea Aerospace, società spagnola che produce un motore per razzi del tipo aerospike in stampa 3D e un sistema di rientro per piccoli lanciatori; Astrocast, società svizzera che sta costruendo una costellazione di satelliti per IOT e oggi quotata alla borsa di Oslo nel segmento Euronext Growth (ticker ASTRO) e Caracol, startup di Lomazzo (Como), che sviluppa tecnologie di manifattura additiva tramite supporti robotici ed è attiva nel settore della stampa 3D industriale di componenti ad alta performance.
L’ultimo round in Sidereus di €1,5M
La più recente attività di investimento di Primo Space, congiuntamente con CDP Venture Capital-Fondo Italia Venture II, riguarda Sidereus Space Dynamics, realtà napoletana focalizzata su tecnologie innovative per il trasporto spaziale, che si impegna nello sviluppo del lanciatore orbitale EOS, sfruttando la miniaturizzazione e la standardizzazione delle parti e dei processi produttivi e mirando ad una riduzione dei costi di trasporto. Primo Space ha realizzato un co-investimento di 1,5 milioni di Euro, al fine di supportarne i piani di espansione commerciale nell’ambito dell’industria aerospaziale.
Mattia Barbarossa, CEO, CTO e Founder della Sidereus ha dichiarato: “La new space economy è molto più di una semplice tendenza, in questi anni siamo davanti ad un periodo storico estremamente significativo per il nostro futuro. Sono proprio le tecnologie che le aziende del settore oggi stanno sviluppando quelle che ci consentiranno di compiere nei prossimi anni il “salto planetario”, tuttavia, gli sforzi attuali per lo sviluppo di sistemi di lancio orbitali sono tutti basati sugli approcci tecnologici di 60 anni fa. Per tale ragione stiamo lavorando ad EOS.
EOS, il pc dei veicoli spaziali
EOS è quello che definiamo “il personal computer dei veicoli spaziali”, un veicolo piccolo, ma incredibilmente versatile. I moderni veicoli di lancio, anche quelli in sviluppo attualmente, sono comparabili a supercomputer, di grandi capacità e dimensioni ma presenti solo nelle stanze di qualche grande università o centro di ricerca sparso per il mondo. Ciò ne restringe fortemente l’utilizzo, a causa degli alti costi e dei lunghi tempi d’attesa. Quello che stiamo invece creando è uno strumento che potrà essere dispiegato da qualunque luogo nel mondo, nel giro di qualche ora ed in totale sicurezza. Una tecnologia capace di andare e tornare dall’orbita anche più volte al giorno e di offrire potenzialmente a chiunque la libertà di accedere allo spazio, attualmente solo con microsatelliti, in un futuro prossimo, con molto di più. Così come i personal computer negli anni ‘80 hanno consentito la creazione di internet, le cui implicazioni erano all’epoca impensabili, anche uno strumento capace di dare a tutti la libertà di compiere il volo spaziale potrebbe avere implicazioni inimmaginabili.”
Raffaele Mauro, Partner di Primo Space, ha commentato “Il mercato dei lanciatori sta attraversando una fase di profonda trasformazione, e Sidereus si inserisce in questa corrente con un piano ambizioso di ricerca e sviluppo. Primo Space ha deciso di puntare su un team giovane e altamente competente per poter realizzare in Italia un pezzo del futuro della space economy”.
Gli studi Alma, nella figura del Partner Roberto Nigro, ed Orrick, Herrington & Sutcliffe, con il Partner Andrea Piermartini Rosi, hanno agito in qualità di consulenti legali dell’operazione rispettivamente a beneficio dei Fondi e della società.