A SMAU Padova anche il progetto di FabCube che ha sviluppato unità modulari a trazione elettrica e guida autonoma controllate da un sistema informatico che si interfaccia con la app sul dispositivo dell’utilizzatore
Next Future Transportation è un sistema di trasporto pubblico che potremmo definire futuristico, composto da unità modulari a trazione elettrica e guida autonoma controllate da un sistema informatico che si interfaccia con la app sul dispositivo dell’utilizzatore. Nel progetto, che sarà tra i protagonisti a SMAU Padova il 30 e 31 marzo (nello stand FabCube), c’è anche Emmanuele Spera co-founder e ceo, con il designer founder Tommaso Gecchelin. Ecco cosa hanno raccontato a StartupItalia! i ragazzi del team a proposito dello sviluppo di Next Future Transportation, una delle 10 startup accelerate a FabCube, l’incubatore diffuso nato dall’unione di sei FabLab veneti.
Di che si occupa Next?
«Next sviluppa veicoli modulari, elettrici e a guida autonoma. Questi moduli viaggiano sulle strade tradizionali, ma hanno il vantaggio innovativo di potersi connettere fisicamente in movimento, creando uno spazio aperto condiviso, che permette ai passeggeri ed alle merci di ridistribuirsi tra i veicoli connessi. Next crea così un nuovo livello di logistica interna ai veicoli, che massimizza il tasso di occupazione, minimizzando fino al 75% il traffico, i consumi, i costi per passeggero e i tempi di viaggio. Inoltre i veicoli possono unirsi anche a moduli di servizio, come bar, shop e toilette, che aggiungono comfort al viaggio on demand».
Come è nata l’idea del progetto?
«L’idea è nata qualche anno fa come tesi di laurea in disegno industriale del fondatore, Tommaso Gecchelin, ma unisce una profonda analisi matematica delle dinamiche logistiche, unita alle potenzialità della robotica avanzata e dell’ingegneria del veicolo, incentrata sempre sulle necessità reali degli utenti della strada, i passeggeri».
Come si è sviluppata?
«Dopo 2 anni dopo di sviluppo da parte di Tommaso, si è unito al team Emmanuele con l’apertura dell’azienda negli USA. Con l’aiuto di vari sponsor (tra cui Geico Taikisha e 5W srl) il team si espande e sviluppa due prototipi funzionanti in scala e due unità in dimensioni reali statiche. Con questi, Next approda a Dubai, vincendo un concorso di accelerazione di startup, e portando a casa il contratto per un progetto pilota nella città araba. Il team italiano diretto da Tommaso Gecchelin che sviluppa il progetto, vince il bando della Regione Veneto per il consolidamento di startup innovative, aprendo GetPlus srl incubata dal Fablab di Vittorio Veneto ed ospitata da FabCube nella sede di Padova».
In quanti lavorano a Next Future Transportation?
«Al momento Next Future Transportation inc. ha come cliente principale la città di Dubai, per un progetto pilota le cui trattative economiche sono attualmente confidenziali. L’interesse nel prodotto è notevole anche da diverse smart-city americane, europee ed asiatiche come Singapore. Il team di sviluppo italiano è composto da 5 persone, mentre includendo al società con sede americana si parla di circa 15 persone».
Perché Next Future è un progetto innovativo?
«A differenza del settore IT ed automotive nel mondo che si sta concentrando sulla guida autonoma fine a se stessa, Next sfrutta gli aspetti più rivoluzionari di queste tecnologie di automazione, come la possibilità di unire veicoli in movimento con grande precisione. L’idea di modularità e ridistribuzione del carico e dei passeggeri tra veicoli accoppiati è stata brevettata negli stati uniti ed è in fase di espansione a livello internazionale».
Di quali risultati andate particolarmente fieri?
«Avere l’attenzione delle più grosse testate internazionali, dello Sceicco di Dubai e di innumerevoli città nel mondo è il primo passo di un percorso di creazione di un prodotto ed un servizio che sarà in grado di trasformare radicalmente il nostro concetto di mobilità».
Progetti futuri.
«Dopo il progetto pilota a Dubai, Next e Getplus intendono sviluppare industrialmente i veicoli per venderli prima in contesti controllati e gradualmente espandere il bacino di utenza ai trasporti cittadini e tra città»
Le impressioni sul percorso di accelerazione a FabCube.
«Getplus è stata accolta con molto entusiasmo da FabCube ed in particolare da Alessandro dal Col e da Dino Vincoletto, che hanno accompagnato la branch italiana con facilità nei passi cruciali per l’apertura della società ed aiutando con grande professionalità e competenza, essenziale per una startup innovativa. Con Alessandro, Dino e Filippo Prataviera stiamo ora stiamo immaginando un percorso di messa in rete con tutte le altre startup innovative e PMI innovative che ruotano intorno alla rete FabCube in un’ottica di open innovation».