Adam e il suo team hanno sviluppato uno strumento per l’ossigenazione e un sistema di irrigazione perfezionato in laboratorio che coniuga idroponica e acquaponica
Phytoponics è una startup inglese che ha sviluppato un nuovo sistema di coltivazione idroponica per l’agricoltura commerciale. La soluzione di Phytoponics, utilizza un polimero ad alta tecnologia per la costruzione di un sistema di coltivazione a basso costo. Risolvere i principali problemi di costo elevato, di bassa redditività e di sostenibilità del mercato dell’idroponica: ecco le esigenze che hanno preso in considerazione Adam Dixon (ceo), James Griffiths (Operations Director) e Luke Parkin (Engineering Director). Il progetto è accelerato a StartupBootCamp FoodTech a Roma. Il brevetto di Phytoponics è stato ribattezzato Hydrosac, ed è uno strumento provvisto di valvole di aerazione per l’ossigenazione e un sistema di irrigazione perfezionato in laboratorio che coniuga idroponica e acquaponica. Il vantaggio? Favorisce la crescita delle colture e limita l’uso di erbicidi e prodotti di sintesi. Ecco cosa ha detto proprio Adam Dixon a StartupItalia! «Ci sono più di 100.000 ettari di serre in Europa, concentrati soprattutto in Spagna, Italia e Turchia. L’Europa è il nostro primo mercato di riferimento» ha detto.
Com’è nata l’idea di Phytoponics?
«Sono 11 anni che sperimento la coltura idroponica con molti tipi di sistemi e impianti diversi. Phytoponics è nata quando ho pensato ad un nuovo approccio all’idroponica: scalabile.
Come si è sviluppato il progetto?
Dopo aver messo a punto un primo prototipo, abbiamo vinto un premio presso l’American Society of Mechanical Engineers iShow a Washington DC. Abbiamo ricevuto tanti spunti dai produttori di materie plastiche per migliorare il progetto e a settembre 2016, abbiamo sviluppato prototipi di alta qualità. E’ stato allora che abbiamo vinto la selezione per Startupbootcamp Foodtech a Roma, dove Matteo, un ingegnere Biotech si è unito a noi come CSO come Giorgia e Lorenzo per lo sviluppo del business e del marketing. Ci siamo assicurati un importante contratto con uno dei maggiori produttori italiani di insalata italiani.
Che mi dici a proposito del programma di Startupbootcamp Foodtech?
E’ un’esperienza completamente nuova per noi, che veniamo da ambienti di ingegneria. Però stiamo imparando velocemente e siamo molto motivati. Inoltre il programma ci ha messo in collegamento con partner e mentor di uno dei nostri più grandi mercati di riferimento, l’Italia.