Guida l’investimento il venture capital torinese LIFTT di Stefano Buono
Lipogems, pmi innovativa attiva nella medicina rigenerativa con sede a Milano e presente in 28 Paesi, ha incassato un investimento da 1,7 milioni di euro da LIFTT, holding torinese di venture capital presieduta dallo scienziato e imprenditore Stefano Buono.
La dimensione economica delle terapie per l’artrosi è pari a circa 7 miliardi di dollari nel 2020, e si stima che raggiungerà i 16 miliardi entro il 2030.
La medicina rigenerativa
La tecnica prevede l’utilizzo del device Lipogems per prelevare e processare il tessuto adiposo autologo e attivare le cellule mesenchimali (staminali adulte) in esso contenute. Il tessuto cosi processato viene poi infiltrato nell’articolazione o nei tessuti del paziente in forma di autotrapianto per innescare e supportare i naturali meccanismi di autoriparazione tissutale: le staminali attivate conservano, spiegano da Lipogems, la loro naturale vascolarizzazione e possono sopravvivere nel tessuto ospite per mesi supportando costantemente il processo rigenerativo atto a interrompere o invertire la degenerazione del tessuto. La tecnica mininvasiva si svolge in un unico tempo chirurgico in un ambiente sterile (ambulatorio o sala operatoria) in circa 40 minuti.
L’efficacia del procedimento è documentata da un track record di oltre 50.000 applicazioni e da oltre 100 pubblicazioni. Il via libera dello scorso 22 giugno della FDA USA al trial medico su 200 pazienti aprirà la strada alla rimborsabilità del trattamento e rappresenta uno step fondamentale per Lipogems: il sistema sanitario statunitense, basato sulle “managed care organizations”, è il mercato principale per questa patologia.
Le soluzioni terapeutiche di Lipogems
Lipogems International è nata nel 2012 dall’iniziativa di Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute di Miami, e Carlo Tremolada, chirurgo plastico e maxillo facciale, ed è guidata dal 2014 dal CEO Giorgio Ninzoli, che vanta una grande esperienza nel settore Healthcare e che ha commentato con soddisfazione l’ingresso di LIFTT nel capitale societario: “Dopo il via libera della FDA, che rappresenta un turning point per la nostra strategia di crescita, siamo lieti di accogliere un partner qualificato che sosterrà gli investimenti necessari ai trial ed agli studi complementari in atto oltre che al rafforzamento della nostra proposta commerciale ed ai nostri obiettivi di espansione globale. La nostra ricerca è focalizzata su disturbi che interessano milioni di persone in tutto il mondo e il nostro obiettivo è aiutarle a migliorare la qualità della loro vita”.
Si tratta di una realtà che dispone di soluzioni terapeutiche molto ampie che comprendono potenzialmente anche i danni determinati dal diabete e dal morbo di Chron, sino al possibile impiego come veicolo di somministrazione di farmaci nel trattamento di tumori e infezioni.
L’azienda, spiega Giovanni Tesoriere, CEO di LIFTT, è un “first mover” che ha capitalizzato al massimo le possibilità concesse dal framework normativo statunitense, in passato particolarmente permissivo, sui trapianti autologhi. Nel frattempo, il quadro normativo, condizionato da fattori extra-scientifici, è divenuto più stringente e oggi il percorso di Lipogems non sarebbe replicabile. Questo determina un vantaggio competitivo enorme e al momento incolmabile”.