Dalla geolocalizzazione del cibo alle app che scelgono per noi ristoranti e locali: come si muove a Firenze l’innovazione del food. E dove vanno le startup alimentari della Toscana
La Toscana non è solo sinonimo di ottimi prodotti culinari, ma anche di innovazione alimentare. E mentre il Tour di Startup Italia fa tappa proprio a Firenze, ecco una rassegna di alcune tra le più promettenti startup toscane che si muovono nella galassia del food.
L’importanza della piramide alimentare
Ideata da Alessandro Casini, professore all’Università di Firenze e dal medico Alessandro Tozzi, Nuna si propone di analizzare la spesa e sapere se è sana, completa e bilanciata, e scegliere gli alimenti giusti per migliorare la qualità e le proprietà nutrizionali della tua dispensa. È in grado di rappresentare graficamente l’aderenza della spesa alla piramide alimentare, grazie all’interfaccia di un semaforo, che rappresenta un consiglio per la scelta degli alimenti. Selezionando un alimento, ad esempio leggendo il codice a barre della confezione, compare un colore del semaforo che significa: verde – consigliato, giallo- permesso, rosso- non consigliato.
Occhio al semaforo
Il colore del semaforo per un certo alimento può cambiare in relazione alla composizione dell’alimento stesso e della spesa fatta in precedenza. Prima che si attivi il semaforo rosso l’applicazione deve imparare quali sono le abitudini di spesa alimentare e la sua qualità nutrizionale. Il semaforo rosso non compare se non sono state inserite nella piramide abbastanza kilocalorie. La soglia di attivazione cambia in relazione a quante persone utilizzano la dispensa. Maggiore è il numero di persone e maggiore sarà il valore della soglia. La piramide alimentare Nuna rappresenta la dispensa virtuale di una persona/famiglia. Inserendo gli alimenti nella piramide, si otterrà un punteggio da 0 a 14, in base al livello di salubrità della dieta. L’app prevede che tutti i familiari siano coinvolti nel miglioramento delle abitudini alimentari, perché mette al centro la spesa alimentare come momento di educazione per mantenere la nostra salute.
L’importanza della geolocalizzazione
Con Geofood si può conoscere l’esatta provenienza di un alimento che stiamo consumando. Creata dall’agronomo lucchese Cesare Di Notte, permette di geolocalizzare lo stabilimento di produzione e le materie prime dei prodotti, solo fotografando il codice a barre. Tra i produttori che hanno già aderito a GeoFood anche i consorzi del prosciutto e del pecorino toscano. La startup era stata dal Padiglione Italia di Expo 2015 per la sezione “Vivaio delle idee Expo 2015″ e vanta partnership con alcuni tra i principali consorzi nazionale del settore agroalimentare, tra cui anche quello del pecorino toscano.
Scelta di ristoranti
Senza dimenticare Appetitoso, di cui avevamo già parlato, che propone una scelta di ristoranti e locali partendo dal piatto che si desidera mangiare. L’app consiglia dove mangiare buoni piatti (della tradizione locale, nazionale o internazionale) nel posto in cui una persona si trova, valorizzando il territorio attraverso la promozione del buon cibo.