Lead Investor dell’operazione è 360 Capital che guida il round di aumento di capitale seguita da Barclays e Novum Capital Partners. Energy Dome ha inoltre raggiunto un accordo con l’investitore strategico A2A per la realizzazione di un impianto CO2 Battery da 100MWh
Energy Dome, startup italiana fondata nel 2019, operante nel settore dello stoccaggio di energia elettrica su larga scala e lunga durata, ha annunciato oggi di aver chiuso un aumento di capitale (Series A) da 10 milioni di euro. L’azienda utilizzerà i fondi per completare la costruzione dell’impianto dimostrativo della CO2 Battery in Sardegna e per accelerare la crescita del business.
L’azienda è stata fondata dall’imprenditore Claudio Spadacini, da sempre attivo nel settore dell’energia. In meno di due anni, il team di ingegneri di Energy Dome ha trasformato un’idea imprenditoriale in un’azienda con brevetti registrati e un impianto dimostrativo da 2.5MW x 4Mwh, ora in fase di costruzione in Sardegna, pronto ad essere reso operativo entro il primo trimestre del 2022.
“I sistemi di rete elettrica di tutto il mondo necessitano dell’apporto di tecnologie di accumulo efficaci e a basso costo da affiancare alla produzione di energia rinnovabile”, ha affermato Claudio Spadacini, fondatore e CEO di Energy Dome. “Siamo orgogliosi del risultato raggiunto e determinati a sfruttare al meglio il capitale raccolto e l’accordo con A2A per velocizzare l’implementazione della nostra tecnologia su scala globale. Ringraziamo tutti i sostenitori che hanno reso possibile l’annuncio di oggi”.
La tecncologia CO2 Battery
La CO2 Battery consentirà all’energia solare ed eolica di essere dispacciabile 24 su 24. Questa tecnologia innovativa consente di accumulare grandi quantità di energia elettrica con durate di accumulo fra 4 e 24 ore, un segmento di mercato fondamentale per la transizione energetica ed in rapida crescita che, ad oggi, è lasciato completamente scoperto dalle batterie elettrochimiche agli ioni di litio, unica vera tecnologia di accumulo disponibile sul mercato. La CO2 battery ha l’enorme potenziale di rendere dispacciabili le fonti di energia rinnovabile, può essere caricata nei momenti di eccedenza di generazione solare e/o eolica e dispacciata nelle ore di assenza di produzione da rinnovabili.
La tecnologia sviluppata e brevettata da Energy Dome si basa su un processo termodinamico chiuso, che permette di raggiungere alte efficienze di round-trip, pari al 75-80%, e bassi costi d’investimento, pari a circa la metà delle batterie al litio, utilizzando solamente componenti già disponibili e riorganizzati all’interno di un processo totalmente innovativo.
Diversamente dalle batterie agli ioni di litio che, nel corso della loro vita utile di soli 7-10 anni, subiscono una gravosa perdita di prestazione, la CO2 battery preserva inalterata la sua performance nei 25 anni di esercizio operativo previsto. Di conseguenza, il costo dell’ accumulo di energia sarà significativamente minore del corrispettivo con batterie agli ioni di litio di dimensioni simili.
L’operazione di round
Il round di finanziamento, che ha riscosso un notevole successo con numerosi investitori interessati a partecipare, è stato guidato dal venture capital italiano 360 Capital. A 360 Capital si sono uniti altri investitori, tra cui il programma Sustainable Impact Capital di Barclays, una sezione del gigante bancario Barclays che investe in aziende ad alto impatto ambientale, Novum Capital Partners, un multi-family office con sede a Ginevra e Third Derivative, un acceleratore di clean tech startup fondata dal Rocky Mountain Institute e New Energy Nexus.
In parallelo alla chiusura dell’aumento di capitale come limited partner di 360 Capital, A2A ha sottoscritto un Memorandum of Understanding con Energy Dome per la realizzazione del primo impianto su scala commerciale. La CO2 Battery da 100 megawattora (MWh) potrà consentire un maggiore utilizzo di energia rinnovabile nel mix energetico e parallelamente soddisfare la crescente necessità di stoccaggio di energia richiesta dal mercato, contribuendo alla transizione ecologica.
Energy Dome raggiunge elevate efficienze e costi di stoccaggio competitivi grazie ad un processo innovativo in cui la CO2 viene immessa in un processo termodinamico chiuso, all’interno del quale viene manipolata fra gli stati liquido e gassoso per accumulare energia.
Il Dome
Il “dome”, che da il nome all’azienda, è un gasometro atmosferico gonfiabile riempito con CO2 allo stato gassoso. Durante la fase di carica, il sistema preleva energia elettrica dalla rete, che va ad alimentare un motore. Il motore aziona un compressore che preleva CO2 dal dome e la comprime, generando calore poi accumulato in un sistema di accumulo termico. Qui la CO2 viene liquefatta sotto pressione e accumulata in serbatoi per CO2 liquida, a temperatura ambiente, al fine di completare il ciclo di carica. In fase di scarica, il ciclo viene invertito. La CO2 liquida viene trasformata in gassosa, si recupera il calore dal sistema di accumulo termico e si espande la CO2 calda in una turbina, la quale aziona un generatore. L’elettricità generata viene così reimmessa in rete e la CO2 va nuovamente a riempire il dome senza emissioni in atmosfera, pronta al successivo ciclo di carica. I componenti del sistema, standardizzati e modulari, consentono fino a 200 MWh di capacità di stoccaggio e si rivolgono a un’ampia gamma di clienti tra cui utilities, produttori di energia indipendenti, operatori di rete, stabilimenti industriali e grandi consumatori di energia (miniere, datacenter, etc.).
L’accumulo di energia a lunga durata
Cesare Maifredi, Managing Partner di 360 Capital, prosegue: “L’accumulo di energia a lunga durata avrà un ruolo fondamentale nel contrastare il cambiamento climatico, aprendo la strada ad un sistema elettrico sempre più carbon-free. La tecnologia di Energy Dome è una soluzione tanto innovativa quanto pronta per il mercato, e rendererà l’accumulo di energia a lunga durata finalmente realtà. La CO2 Battery contribuisce materialmente alla transizione energetica, mentre garantisce un enorme valore aggiunto ai clienti, agli operatori di rete e, infine, alla nostra società.”
“La rivoluzionaria tecnologia di Energy Dome risponde concretamente ad uno dei problemi fondamentali della transizione energetica, ovvero non solo la necessità di promuovere la produzione da fonti di energia rinnovabili, ma integrarla con tecnologie capaci di accumulare l’energia prodotta, affinché sia possibile trovare un equilibrio tra domanda e offerta”, ha affermato Steven Poulter, Head of Principal Structuring and Investments presso Barclays. “Barclays è felice di poter supportare la prossima fase della crescita di Energy Dome, poiché questa azienda continua a profondere il proprio impegno nella riduzione delle emissioni di carbonio in tutto il mondo.”