I nuovi capitali permetteranno all’azienda di investire in progetti di ampliamento e internazionalizzazione, con l’obiettivo di incrementare entro il 2023 l’attuale parco di miner fino a circa 12mila dispositivi di ultima generazione
Il gruppo Azimut ha promosso un club deal per investire in Alps Blockchain, azienda attiva in Italia nello sviluppo dell’infrastruttura alla base della blockchain. L’investimento di Azimut, pari a 40 milioni di euro, è avvenuto attraverso Azimut Enterprises e Azimut Direct Investment Alps Blockchain SCSp, veicolo lussemburghese dedicato che ha permesso a circa 600 clienti serviti dalla rete di consulenti finanziari e wealth manager del gruppo in Italia, di prendere esposizione alla crescita del settore della blockchain sostenibile. L’operazione prevede una componente di equity, tramite l’acquisto di una quota di circa il 45%, e una parte obbligazionaria con un prestito convertibile.
«Azimut investe direttamente e con i nostri clienti non solo in un’eccellenza tutta italiana dello sviluppo tecnologico sostenibile, ma anche sul futuro digitale e sui giovani talenti del nostro Paese », ha commentato Giorgio Medda, ceo e global head of asset management & fintech del Gruppo Azimut. «Con Alps Blockchain rafforziamo ulteriormente il nostro posizionamento e la nostra view su blockchain, digital asset e finanza decentralizzata quali nuove frontiere di investimento e di funzionalità operative verso cui la trasformazione digitale sta spingendo l’industria dell’asset management».
Diffondere la cultura sostenibile della blockchain
Alps Blockchain è un’impresa trentina specializzata in ricerca e sviluppo in ambito mining, che si pone l’obiettivo di produrre potenza di calcolo per la blockchain attraverso la creazione e gestione di data center all’avanguardia alimentati da fonti di energia rinnovabile. Fondata nel 2018, l’azienda ha introdotto in Italia un innovativo sistema che prevede l’installazione di data center all’interno di centrali idroelettriche per convertire direttamente la forza dell’acqua in potenza di calcolo, integrandosi in modo complementare al sistema di produzione di energia elettrica tradizionale.
A oggi, Alps Blockchain ha realizzato oltre 20 data center che ospitano complessivamente circa 3.950 miner, hardware dedicati all’attività di mining. Ai data center situati all’interno delle centrali idroelettriche italiane e coordinati come provider, si aggiungono quelli gestiti direttamente e dislocati all’estero, sia in via di realizzazione che già operativi. «In Alps Blockchain abbiamo intrapreso l’iniziativa di unire il mondo della blockchain e del mining con quello delle rinnovabili, sviluppando in Italia una soluzione mirata a sostenere il comparto idroelettrico e offrire una nuova opportunità di business ai produttori di energia, che contribuisca a mantenere redditizi i loro impianti storici una volta terminati gli incentivi statali», ha raccontato Francesco Buffa, CEO Alps Blockchain.
Obiettivi dell’operazione
Secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (Cbeci) la blockchain Bitcoin utilizza 14 gigawatt di energia elettrica, che corrisponde a un consumo totale annuo di elettricità di 122 terawatt-ore. I nuovi capitali permetteranno all’azienda di investire in progetti di ampliamento e internazionalizzazione, con l’obiettivo di incrementare entro il 2023 l’attuale parco di miner fino a circa 12.000 dispositivi di ultima generazione, pari a 1.5 exahash di capacità. L’operazione intende inoltre promuovere lo sviluppo di servizi volti a diffondere una cultura sostenibile legata alla blockchain e all’attività di mining. La blockchain, destinata ad essere usata in modo sempre più estensivo in diversi settori, dalla finanza alla logistica o dalla sanità all’alimentare, è una tecnologia ad alta intensità energetica, in quanto richiede un’elevata capacità di calcolo per validare le transazioni. «Grazie a questa operazione finanziaria, potremo non solo incrementare ed efficientare i nostri data center esistenti, ma anche investire nella realizzazione di nuovi impianti, puntando a quadruplicare la capacità di produzione di potenza di calcolo al servizio di questa tecnologia entro la fine dell’anno», ha concluso Francesca Failoni, CFO Alps Blockchain.