Ritardare l’orario di entrata a scuola per migliorare il rendimento scolastico. Ecco la sperimentazione che in Inghilterra coinvolgerà 31.800 studenti e 106 istituti
Se la scuola iniziasse alle 10. Potrebbe essere il titolo di un libro o di un film e invece è l’esperimento lanciato nel Regno Unito dall’Università di Oxford per migliorare i risultati dei ragazzi. Una gioia per le migliaia di studenti che aderiranno a questo progetto: potranno stare a letto qualche ora in più. Nulla di così scandaloso per Colin Espie, il professore che sta guidando la sperimentazione: secondo lui i ragazzi devono dormire di più la mattina per rendere meglio.
L’esperimento viene dal Regno Unito
Gli adolescenti, a detta dei ricercatori, hanno una predisposizione ad andare a riposarsi intorno alla mezzanotte ed essere del tutto svegli la mattina soltanto tra le 9 e le 10. Una tesi che ora nel Regno Unito testeranno nei fatti con tanto di approvazione del Ministero dell’istruzione del Paese. Saranno coinvolti 31.800 studenti di 106 istituti medi e superiori. Oltre all’Università di Oxford, la sperimentazione sarà seguita e monitorata anche dall’Università di Cambridge e da quella di Bristol oltre che da due fondazioni private con un budget di 4 milioni e 700 mila sterline.
E in Italia?
In Italia l’idea di aprire tardi i cancelli della scuola era già venuta al dirigente del liceo scientifico di Biella, David Coen Sacerdotti che aveva proposto, senza ottenere entusiasmo da parte dei genitori, di far entrare in classe i ragazzi alle 10 .15 per poi fare una pausa pranzo alle 13 e tornare sui banchi fino alle 16.30. Chi vive ogni giorno in classe non ha dati scientifici ma ha dalla sua l’osservazione.
Dormire di più fa alzare i voti
I ricercatori punteranno a guardare i risultati tenendo conto anche delle conseguenze che il cambiamento d’orario scolastico porterà alle famiglie: chi entrerà a scuola alle 10, uscirà più tardi con l’aggravio che il tempo da dedicare allo sport, ai compiti, alla musica, sarà ridotto. Dall’altro canto chi ha pensato a questo progetto rivoluzionario è convinto che dormire di più il mattino serva a migliorare le performance scolastiche alzando i voti.
A che ora si inizia a “ragionare”?
Da maestro potrei dire che guardando i miei alunni, la questione non riguarda solo i ragazzi adolescenti ma anche i bambini, almeno quelli tra i 9 e i 10 anni. Spesso fino alle 9.15 le piccole “pesti” sembrano essere angeli: restano seduti nel banco, parlano poco, sbadigliano. La loro attenzione comincia ad essere desta dopo mezz’ora/un’ora che sono in classe. Eppure oggi l’orario scolastico, sia per la scuola primaria sia per gli altri gradi, è basato su un modello industriale della società in parte superato.
Flessibilità del lavoro e anche della scuola
Nei prossimi anni avremo a che fare con una flessibilità del lavoro (lavoro da casa, online etc) che potrebbe portare a pensare ad alcuni cambiamenti del modello orario scolastico. O forse potremmo iniziare a guardare con attenzione alle scuole libertarie. Ne ho visitata una a Bologna: i bambini entravano “in classe” non al suono di una campanella ma in momenti diversi. La prima ora era dedicata ad una sorta di accoglienza, dove tutti gli alunni della scuola si confrontavano con le insegnanti.
Un’idea pedagogica diversa, basata su ritmi completamente differenti da quelli della scuola pubblica italiana. Intanto non resta che attendere i risultati da Oxford per capire se la tesi di Colin Espie potrebbe avere fondamenta.