Tonguesten ha sviluppato una piattaforma per trasformare video musicali e serie tv in esercizi di grammatica. Dodici scuole pubbliche inglesi la stanno testando e presto potrebbe arrivare anche in Italia
“Sappiamo che l’inglese può essere noioso da imparare, per questo abbiamo inventato qualcosa che permettesse di impararlo senza nemmeno accorgersene”. Rebeats si presenta così. E’ una piattaforma per imparare l’inglese con i video musicali. Pensata per i bambini, (ma adatta anche agli adulti, perché no), questa piattaforma sviluppata dalla startup Tonguesten, applica il sistema dei classici libri di esercizi di grammatica ai testi delle canzoni: nelle frasi ci sono spazi bianchi da riempire con le parole mancanti. “I teenager trascorrono moltissime ore su Youtube a guardare video – spiega Andrea Montagnini, co-fondatore di Tonguesten – noi abbiamo trovato il modo per rendere quelle ore educative”.
Tonguesten è nata da circa un anno. Andrea Montagnini, Jonathan Walton e Anna Walton provengono tutti e tre dal mondo della musica, fattore che li ha uniti ed è alla base di Rebeats. Man mano che l’idea di una startup nel campo musicale prendeva forma, è nato il team di Tonguesten: tre italiani, uno spagnolo, un australiano, e poi tedeschi e inglesi, con sviluppatori in India. Un team così internazionale, spiega Montagnini, non è raro per una realtà come Londra, dove “spesso si formano gruppi di professionisti provenienti da contesti diversi”. Rebeats è nata in Inghilterra da persone che condividono un interesse, “ma sicuramente ha influito anche l’alto numero di agevolazioni che il governo inglese offre in materia di ricerca e sviluppo. La creazione di un software come il nostro richiede molti investimenti, e nel Regno Unito li abbiamo trovati”.
La musica è un sistema comune per imparare le lingue. “Quando sono arrivato a Londra conoscevo a perfezione la grammatica, ma avevo difficoltà a parlare con le persone. Ho imparato la lingua parlata grazie a Mtv”. Da questa esperienza personale nasce l’idea di inventare una piattaforma che potesse trasformare la consolidata abitudine di imparare una nuova lingua ascoltando musica, in un percorso di apprendimento strutturato.
“Un libro di grammatica in bianco e nero è sicuramente più aulico di un video musicale, – continua Montagnini – ma un ragazzo si diverte molto di più con Taylor Swift piuttosto che con Lord Byron”. Le chiavi di Rebeats sono due: da una parte il contenuto coinvolgente, anche per i più piccoli (pensate a un bambino che impara l’inglese cantando le canzoni in lingua originale di Frozen o di qualsiasi altro suo cartone animato preferito), dall’altra lo strumento utilizzato, smartphone o tablet, ovvero quei dispositivi che gli adolescenti conoscono bene e che hanno in mano per gran parte delle loro giornate.
Rebeats ha vinto un bando del ministero dello sviluppo economico inglese che finanzia soluzioni dirompenti nel campo della didattica. Attualmente sono 12 le scuole inglesi in cui è stato testato Rebeats (una di queste scuole è a Londra). “Le scuole che stanno adottando la piattaforma sono quelle dei quartieri dove c’è un’alta percentuale di famiglie immigrate e di bambini per i quali l’inglese non è la prima lingua. Si stima che 1 bambino su 5 arrivi alla fine della scuola elementare senza conoscere bene la lingua inglese: questo perché nella sua famiglia si parla la lingua d’origine e si guarda la televisione del paese natio. Rebeats può aiutare questi bimbi a raggiungere lo stesso livello dei loro coetanei madrelingua inglese”. Il test della piattaforma inizierà l’ultima settimana di aprile, e andrà avanti per 6 settimane.
Oltre che sul contenuto, Rebeats fa leva anche sulla gamification: per ora si possono intraprendere sfide su Youtube e “in prossimo futuro ci potranno essere delle sfide tra scuole per chi trova il maggior numero di parole”. Una sorta di olimpiade di lingua su digitale. La piattaforma prevede lezioni settimanali da 10 esercizi selezionabili, adatti alle diverse fasce d’età. Gli esercizi sono stati strutturati con il supporto di psicologi e insegnanti in un percorso d’apprendimento.
Il prossimo obiettivo è portare la piattaforma in altri paesi (anche perché “è un paradosso che una piattaforma per imparare l’inglese se la siano comprata gli inglesi”). Oltre all’inglese, per ora, c’è la possibilità di vedere contenuti in spagnolo. Ma in futuro Rebeats potrebbe aprirsi anche ad alte lingue, come il cinese: “Avrebbe un richiamo enorme, ma c’è ancora molto lavoro da fare, perché l’allievo che deve riconoscere un idioma diverso dal suo ha una difficoltà in più”.