Il Ministero della Pubblica Istruzione dà il via a “Programma il futuro”: lezioni via web ad insegnanti e studenti sul coding
Stavolta non si scherza. O almeno si prova: l’ora di coding è pronta a sbarcare tra i banchi. L’Italia, già dalle prossime settimane, si prepara a diventare uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione. Il premier Matteo Renzi, l’aveva annunciato presentando “la Buona Scuola”. Detto, fatto. Una circolare del Ministero della Pubblica Istruzione ha dato il via all’iniziativa “Programma il futuro” per preparare gli insegnanti alla rivoluzione digitale che dovrebbe entrare a regime dal prossimo anno scolastico.
Programma il futuro
In collaborazione con il CINI, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica è stato lanciato questo programma che ha l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili. Il tutto è a disposizione dei docenti grazie al sito Programmailfuturo.it dove chi sta in cattedra troverà delle lezioni interattive fruibili tramite web e suddivise in una serie di esercizi progressivi. Un percorso per il quale non sarà richiesta alcuna abilità tecnica di là di una elementare capacità di navigare in Internet.
L’ora del Codice
Sapendo che molte, troppe scuole, non hanno la possibilità di connettersi sono state ideate anche delle lezioni senza rete che possono essere svolte senza la disponibilità di un calcolatore. Entrambi i tipi di lezione potranno essere fruiti con due modalità: “L’ora del Codice” ovvero sessanta minuti, per gli studenti, di avviamento al “pensiero computazionale” oppure in modalità avanzata con un percorso più approfondito di 10 lezioni. Una sorta di auto-formazione che prevede l’istituzione nelle scuole di un docente referente che avrà il compito di interessare e coinvolgere altri colleghi. L’intenzione del Governo e del Miur è quella di arrivare a dare il via alle attività dall’8 al 14 dicembre quando in tutto il mondo si celebrerà “L’Ora del Codice”.
Cosa ne pensano i docenti?
Unico problema: di là delle intenzioni, forse, in viale Trastevere non hanno fatto i conti con la ritrosia dei docenti, con la presenza nelle scuole di maestri e professori che non sanno usare il personal computer e che andrebbero sensibilizzati attraverso corsi di formazione “de visu”. Il rischio è che questa iniziativa calata dall’alto resti solo sulla carta o coinvolga in maniera sperimentale solo alcune realtà quando l’intero sistema scuola, invece, avrebbe seriamente bisogno di avvicinarsi al lato scientifico – culturale dell’informatica.