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L’intervista a Antonio Taurisano, Managing Director International Markets di Namirial
Continua il viaggio editoriale che StartupItalia sta compiendo insieme a Namirial, la tech company italiana fondata nel 2000, attiva anche all’estero, e focalizzata sulla digitalizzazione delle imprese. Dopo le interviste all’amministratore delegato Massimiliano Pellegrini, che ci ha presentato la mission dell’azienda, e quella a Luigi Enrico Tomasini, Customer Success & Vertical Software Product Director, che ci ha parlato dei prodotti per la cybersecurity targati Namirial, in questo nuovo episodio ci concentriamo sull’identità digitale e sul perché una startup innovativa deve dotarsi di uno strumento simile. Per farlo abbiamo parlato con Antonio Taurisano, Managing Director International Markets di Namirial.
«Una startup – ci ha spiegato Taurisano nella sede milanese di Namirial – dovrebbe avere un’identità digitale perché così potrà accedere a una serie di servizi, che aumenteranno sempre di più e permetteranno di operare interamente da remoto». Con un unico set di credenziali, sicure dal punto di vista informatico, ciascuna azienda può infatti già accedere a servizi di fornitori pubblici e privati attuando quella trasformazione digitale che consente di risparmiare risorse e tempo per concentrarsi di più sul proprio business.
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Nel corso dell’intervista al rappresentante di Namirial è emerso anche quanto l’Italia sia un paese dove l’identità digitale si sta affermando come strumento decisivo delle aziende per operare online con pagamenti, fatture e accessi. «In tutto il paese sono attivi 26 milioni di identità digitali e più di 9mila fornitori di servizi», ha aggiunto Taurisano. In questo percorso a puntate con Namirial StartupItalia ha potuto raccontare alla propria community l’offerta di una tech company che può favorire la digitalizzazione. Nel corso dell’intervista è emerso anche il ruolo dell’intelligenza artificiale e di quanto possa diventare un «game changer» per il digital onboarding.