Il Belpaese segna ottimi risultati rispetto al resto d’Europa, dove l’andamento risulta essere meno marcato con un +6% nel terzo trimestre rispetto a quello precedente
Con un incremento del 14% rispetto al trimestre precedente, nel terzo trimestre di quest’anno gli investimenti in venture capital in Italia hanno raggiunto i 302 milioni di euro. Sono stati messi a segno 65 round d’investimento, in linea con i dati relativi al trimestre precedente e con la media degli ultimi cinque anni. I dati emergono dall’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance.
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Gli investimenti in Europa
Rispetto al resto d’Europa, l’Italia segna ottimi risultati. L’andamento europeo, infatti, risulta essere meno marcato, con un +6% nel terzo trimestre rispetto a quello precedente, e un numero di round stimato superiore a 2.200, in decrescita del 21% rispetto al secondo trimestre. Dopo il calo nel quarto trimestre del 2022, l’ammontare investito in Italia è gradualmente cresciuto, evidenziando una crescita più accelerata rispetto al resto d’Europa.
Che tipo di investimenti si fanno?
Le tipologie pre-seed e seed continuano a dominare il settore, rappresentando il 65% del totale, mentre i round B+ sono quelli che contribuiscono in modo più rilevante in termini di ammontare investito, coprendo il 64% del totale. Dai dati che emergono dall’Osservatorio si nota anche un incremento dei Serie A e una diminuzione dei Late Stage. Per quanto riguarda i settori, nel terzo trimestre del 2023, il software è stato il più ambito dagli investitori, con 118 milioni di euro, seguito dal deeptech (66 milioni) e da smartcity (62 milioni). In termini di numero di round, il comparto smartcity ha condotto la classifica con 12 round, seguita dal deeptech con 11 e del settore delle LifeSciences con 8. Nel terzo trimestre del 2023, si sono registrate 11 exit, attraverso fusioni e acquisizioni, e anche in questo caso, il settore software è stato protagonista con quattro transazioni.
Chi investe in Italia
L’attrattività del mercato italiano per gli investitori internazionali è un elemento rilevante secondo quanto emerge dall’Osservatorio: negli ultimi sei anni, il 61% del parterre degli investitori è stato di origine italiana, mentre il 20% proviene dal resto d’Europa, il 12% dagli Stati Uniti e il 7% dal resto del mondo. Gli investitori europei stanno dimostrando un interesse crescente, con 191 partecipazioni a aumenti di capitale in startup italiane. La presenza di investitori internazionali è maggiormente evidente nei round di finanziamento più consistenti, mentre il coinvolgimento di investitori istituzionali e corporate secondo Growth Capital e Italian Tech Alliance può essere la chiave per sbloccare un potenziale ancora maggiore e sostenere la crescita dell’ecosistema italiano.