Come il contesto attuale impatta la raccolta di fondi di Startup e Scaleup
Il COVID-19 ha avuto e avrà un impatto rilevante e duraturo in ambito sociale, economico, finanziario, politico e lavorativo. Le conseguenze sono state rilevanti anche nel mondo Venture Capital e, se da un lato le startup cercano di sopravvivere o sfruttare i vantaggi di questa situazione, dall’altro gli investitori hanno reagito rivedendo significativamente strategie di investimento e workplan.
Questo articolo si concentra su tre principali aspetti: il focus degli investitori sul portfolio management, le opportunità che scaturiscono dall’emergenza e il nuovo approccio necessario per il fundraising.
Focus degli investitori sul portfolio management
I fondi VC e gli altri investitori stanno rivolgendo molta più attenzione alla gestione del portafoglio piuttosto che alla realizzazione di nuovi investimenti. In un recente sondaggio in Francia – 5° Paese al mondo per investimenti venture pro capite – un terzo dei fondi ha risposto che non effettueranno alcun investimento nei prossimi sei mesi. Nello stesso sondaggio, l’88% dei fondi ha dichiarato di ritenere che questa crisi avrà un impatto forte o molto forte sulle valutazioni del proprio portafoglio. La seguente analisi di NFX evidenzia com’è cambiata l’attenzione degli investitori nelle ultime settimane, evidenziando un forte aumento delle collaborazioni con startup già in portafoglio e delle attività di miglioramento interno all’azienda e/o al fondo.
È bene ricordare che il vero mestiere di un Business Angel o un Venture Capitalist non è semplicemente investire, ma supportare la startup nella creazione di valore (economico, sociale, ambientale) per alcuni anni, per poi realizzare exit con un valore multiplo dell’ammontare investito. Ne consegue la tendenza di ogni investitore a lavorare per preservare o aumentare il valore del proprio portafoglio, coadiuvando le decisioni strategiche alla luce della situazione di emergenza. Nell’infausto contesto socio-economico-sanitario di queste settimane, molti fondi si trovano quindi a dover valutare quali startup hanno maggiori possibilità di prosperare nel mondo che verrà dopo l’emergenza, come una sorta di drammatico “triage”.
Una volta effettuata questa dolorosa scelta, i fondi si stanno orientando su 3 principali linee d’azione:
- Supportare le startup con i fondi necessari per sopravvivere alla crisi, sia ricorrendo a liquidità propria che facilitando il reperimento di risorse esterne (ad esempio in Francia la BPI ha creato “Fondi Bridge” dedicati ai co-investimenti in startup)
- Lavorare con le startup per aumentare l’efficienza attraverso la revisione dei processi, riorganizzazione, ristrutturazione, ottimizzazione dei canali di marketing e di vendita. L’attenzione di molti investitori è passata dalla ricerca della crescita a ogni costo a quella della “capital efficiency”, in cui ogni euro di crescita del fatturato è messo in relazione agli euro investiti per generarlo
- Preparare la strategia di recupero post-crisi per essere pronti a cogliere le opportunità che ne deriveranno
L’opportunità per tutte le startup digitali
Anche nell’emergenza, questa crisi rappresenta un’opportunità per tanti settori e tante startup. È sufficiente pensare che nell’ultima crisi del 2007-2009 sono nate startup come Dropbox, AirBnB, Uber, Square, Slack e WhatsApp.
In particolare, per tutte le attività digitali – ad esempio nell’ambito del delivery o delle piattaforme che consentono di comunicare e lavorare da remoto – questa crisi ha accelerato in maniera imprevedibile le abitudini dei consumatori e delle aziende. Quest’analisi condotta da McKinsey evidenzia la percentuale di consumatori che negli ultimi due mesi hanno utilizzato per la prima volta un servizio o prodotto digitale.
Il seguente grafico, pubblicato sul NY Times, evidenzia il cambiamento di spesa per settore di attività negli Stati Uniti, confermando i settori online grocers, food delivery e intrattenimento online come vincitori, mentre viaggi, fitness e intrattenimento dal vivo ne pagano le immediate conseguenze. Lo scenario per il “dopo” rimane invece incerto, ma è plausibile che alcune delle nuove abitudini acquisite durante questo periodo cambieranno profondamente i comportamenti e i modelli di consumo delle persone nel lungo termine. Quanti datori di lavoro vedranno con maggior favore la possibilità dello smart working per i propri dipendenti?
Anche i mercati finanziari stanno rispecchiando questi trend: nell’ultimo mese i tre indici maggiormente rappresentativi dell’economia digitale (QQQ/Nasdaq, FDN/Internet e SOXX/Semiconductor) sono saliti circa del 20%.
Le startup possono e devono sfruttare questa crisi per uscirne più forti di prima, facendo leva su alcune direttrici di cambiamento:
- Qualità vs. Quantità. A parte alcuni settori specifici già citati, non vi sarà un’ipercrescita nel 2020. Può essere quindi il momento giusto per focalizzarsi sul proprio prodotto, i propri valori e i propri processi interni per crescere uniti, meglio e più rapidamente dopo. Armadioverde – piattaforma di recommerce di abbigliamento – sta razionalizzando tutti i suoi processi operativi, dalla customer experience alla gestione del magazzino, con un miglioramento molto significativo della marginalità
- Acquisizione di market share. In qualunque settore, la crisi impatta anche i competitors: si può trattare di un’occasione unica per guadagnare market share, in particolare per le società con una migliore posizione di cassa. Mamaclean, la principale digital-laundry italiana, ha approfittato della chiusura dei negozi di lavanderia per acquisire nuovi clienti, facendo conoscere il proprio servizio eccellente e posizionandosi al meglio per il futuro
- Barriere all’ingresso. Alcune startup si trovano di fronte a un’opportunità unica per avvicinarsi ulteriormente ai propri clienti, prendendosi il tempo per rinforzare le caratteristiche distintive e vincenti del proprio prodotto e/o servizio e posizionarsi come unici leader di settore. Homepal, la principale agenzia immobiliare online, in solo due settimane dal lockdown ha offerto un nuovo servizio di Remote Video Visit degli appartamenti, che permette di continuare le negoziazioni anche durante l’emergenza
- Revisione della struttura dei costi. Per garantire stabilità oggi e migliori condizioni per il futuro è questo il momento giusto per efficientare i cash flow e dedicarsi alla rinegoziazione della contrattualistica. Barberino’s, società focalizzata sulla cura di barba e capelli e sul grooming maschile d’alta gamma i cui saloni sono chiusi in queste settimane, ha preservato la cassa reagendo rapidamente e azzerando quasi completamente i suoi costi, il tutto facendo leva sulla rinegoziazione degli affitti e ricorrendo laddove possibile agli strumenti giuslavoristici messi a disposizione dallo Stato
- Assunzione dei migliori collaboratori. In questa situazione drammatica, molte persone si troveranno senza lavoro nei prossimi mesi. È il momento giusto per riconoscere il talento e valorizzarlo, creando un management team affiatato di alto livello con cui ripartire insieme
Considerazioni specifiche per il Fundraising
Sembra un paradosso: nonostante qualche difficoltà sul breve termine, molte startup hanno opportunità ancora più significative, ma gli investitori sembrano focalizzati su altro. Che cosa fare quindi?
Per comprendere gli investitori bisogna ricordare qualche punto importante che ci ha insegnato la storia delle crisi finanziarie:
- Più profondo è il declino percentuale dei mercati più lunga è la fase di recupero
- Più tempo ci vuole per raggiungere il fondo, più tempo ci vorrà per la fase di recupero
- Vi sono in genere varie “false cuspidi” sulla strada per raggiungere il vero fondo
- L’80% dei crash finanziari sono seguiti da una recessione economica entro un anno
- Recessioni e crash portano a tagli significativi alle spese di ricerca e sviluppo
Quando si raggiungerà il fondo, quanto in basso sarà e come sarà la curva della ripresa sono quindi i principali fattori di incertezza.
Le primissime esperienze raccontano che la ripresa può essere molto rapida una volta che lo scenario è chiaro. In Cina, appena le autorità hanno iniziato a riaprire l’economia una volta contenuta l’epidemia, gli investimenti dei VC a Marzo sono aumentati di sei volte rispetto a Febbraio ($2,5 miliardi versus i $410 milioni). L’aumento dell’attività evidenzia come i fondi abbiano approfittato delle valutazioni più basse risultanti dalla pandemia per investire in diversi settori, tra i quali edtech e biotech. I numeri del 2020 sono ancora significativamente più bassi del 2019 ma l’ipotesi è che in pochi mesi il trend tornerà sui livelli pre COVID-19.
In Italia siamo ancora lontani dalla comprensione dello scenario socio-economico, regolatorio e politico dei prossimi mesi. Nonostante Paesi come Francia e Germania abbiano già iniziato ad analizzare gli impatti e mettere in atto le misure comunicate, resta l’incertezza di quanto ogni settore sarà veramente colpito. L’Italia rimane tuttavia un passo indietro al momento e il comparto startup che spinge l’innovazione nel nostro Paese rischia di risentirne. Con rare eccezioni, si tratta quindi di un contesto difficile per parlare di investimenti e ancora peggiore in termini di valutazioni, date le perdite di valore tra il 20% ed il 30% in molti settori sui mercati finanziari.
Sono quindi due le principali linee guida per startup e scaleup in fase di fundraising che non hanno la fortuna di essere in uno dei Paesi che si sono attrezzati a sostenerle: riorganizzarsi per cogliere le opportunità della digitalizzazione accelerata di questo periodo e procedere a un fundraising senza fissare oggi la valutazione premoney.
Approccio necessario oggi per il Vostro Fundraising
Come Cross Border Growth Capital stiamo fornendo alle startup che seguiamo per i loro Serie A o Serie B alcuni suggerimenti così riassumibili:
- Individuare rapidamente strumenti di debito accessibili con le nuove regole del Decreto Liquidità, di cui in questi giorni si stanno determinando gli standard, per presentarsi al momento giusto senza necessità di cassa a breve
- Utilizzare strumenti di quasi-equity più flessibili che non prevedano la definizione della valutazione pre money, come SAFE, SFP e Convertible Bond, che hanno il vantaggio di rimandare la discussione sulla valutazione in un momento in cui gli scenari e gli impatti dell’emergenza sanitaria saranno più chiari
- Focalizzare l’attenzione degli investitori sulle opportunità create dall’accelerato processo di digitalizzazione dei consumi, acquisendo fiducia in una rivalutazione dell’azienda nei prossimi mesi
- Spingere al massimo l’efficacia del marketing e delle altre leve di efficienza operativa per migliorare la marginalità, evidenziando un percorso chiaro e credibile verso il break-even in un’ottica di capital efficiency
- Rafforzare partnership e opportunità di investimento con le corporate, come fatto da Mymenu: il settore HoReCa è infatti in forte arresto, ma una partnership con una startup con soluzioni innovative – che in due settimane ha fatto partire macai, un supermercato puramente online con una logistica già efficiente – può far cambiare completamente traiettoria a chi saprà sfruttarla al meglio
Stiamo già assistendo a un incremento precedentemente impensabile delle vendite delle startup che si stanno mostrando più resilienti e reattive rispetto all’emergenza. Riteniamo che l’80% delle startup italiane possano uscire da questo contesto molto più forti, guadagnando significative quote di mercato dalle Corporate, attualmente occupate su più fronti. In questo nuovo mondo quasi tutte le startup e scaleup che seguiranno un approccio strutturato ed innovativo potranno finalizzare in pochi mesi un fundraising e ottenere, a partire da Settembre, risultati anche migliori di quelli previsti ad inizio anno.
Un webinar per il prossimo 5 maggio
Cross Border Growth Capital sta organizzando un webinar sul tema del fundraising nell’era del COVID-19 il 5 maggio alle 18.30, con un’intervista a Fabio Mondini ed alcuni founder di startup italiane. Clicca qui per registrarti su Eventbrite.
Fabio Mondini de Focatiis è il Founder di Cross Border Growth Capital, il leading fundraiser italiano con un track record di oltre il 90% di transazioni concluse con successo. Fabio è anche Venture Partner di Idinvest Partners e Business Angel.