Accrescere il team, aprire il primo impianto produttivo e puntare sulla ricerca con lo sviluppo di nuovi prodotti sono le priorità di Foreverland, la startup made in Puglia del cioccolato a base di carruba che ha appena annunciato la chiusura di un round di finanziamento da 3.4 milioni di euro. L’azienda fondata da Massimo Sabatini, Riccardo Bottiroli, Giuseppe D’Alessandro e Massimo Brochetta ha ottenuto i finanziamenti da un ampio gruppo di investitori, tra cui alcuni verticali sul food come Grey Silo Ventures, Eatable Adventure e Kost capital, ed altri come CDP Venture, Exor Ventures, 2100 ventures, Ulixes capital partners, Newland Syndicate, Moonstone ed altri investitori strategici nel settore alimentare.
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Come Foreverland impiegherà il finanziamento?
In un’intervista rilasciata dal CEO, Giuseppe D’Alessandro, a StartupItalia, è emerso che Foreverland intende ampliare il team: «In particolare lato sales e ricerca e sviluppo. Ma non solo, vogliamo aprire il nostro impianto produttivo in Puglia, a Putignano, in provincia di Bari, e dal primo di gennaio 2025 vogliamo riuscire a produrre dagli ingredienti al prodotto finito e commercializzare il suo ingrediente innovativo, Choruba – spiega il CEO – Questo round ci permetterà di sviluppare nuovi prodotti, continuare a investire nella ricerca e ampliare il team. Poi da qui ai prossimi anni ci sposteremo dal fare di ricerca alla fase di vendita, verso un progetto già industriale». E per quanto riguarda le nuove frontiere in termini di mercati, Giuseppe racconta: «Vogliamo anche espanderci in UE e stiamo già parlando con alcune realtà europee. Puntiamo a crescere e andare verso il prossimo round, che sarà tra qualche anno».
Foreverland, come è nata l’idea?
La startup pugliese, che ha sede a Conversano, in provincia di Bari, e un ufficio a Milano, è impegnata nel creare alternative sostenibili al cioccolato nel rispetto del pianeta con Choruba, ex Freecao, un ingrediente che è stato brevettato e che viene venduto in gocce o liquido, in diverse varianti e applicazioni, ad aziende del settore alimentare. A detta dell’azienda, Choruba permette di ridurre del 90% il consumo di acqua e dell’80% le emissioni di CO2, valorizzando un ingrediente dimenticato come la carruba e la sua filiera italiana.